Il televoto ha premiato Ultimo. Mahmood primo per la sala stampa e per la giuria d'onore. Si è chiusa l'ultima conferenza stampa
«Siamo in Liguria, però non abbiam badato a spese». Il sindaco Alberto Biancheri consegna la Targa d'onore a Claudio Baglioni e il giorno dopo la conclusione del Sanremo 2019, la sesta conferenza stampa della settimana può partire. Il direttore di Rai1 Teresa De Santis conferma il trend in crescita e si fa tramite della soddisfazione degli investitori, specificando che, se pure non da record assoluto, «è stato comunque il Festival della raccolta pubblicitaria». Uno spettacolo «centrato sulla musica, fuori da ogni canone tradizionale del Sanremo più classico, che ha aiutato Rai1 a riconquistare una sua forza in ambito di pubblico giovane».
I picchi della serata: alle 22.10 (13 milioni e più) al termine dell'esibizione di Eros Ramazzotti; all'1.23 con la proclamazione del vincitore. Il podio di ieri sera aveva una media di 25 anni; il Sanremo del 2016, nei giovani, vedeva in finale Meta, Irama, Gabbani e Mahmood.
Microfono a Baglioni, che regala il primo pensiero al primo classificato: «Sembrava una favola un vincitore che arrivasse da Area Sanremo, ma la favola si è verificata». E si mette nei suoi panni: «La prima volta che ebbi la sensazione che fosse accaduto qualcosa di diverso nella mia vita fu quando 'Questo piccolo amore' entrò in classifica. Ero appena tornato ad iscrivermi alla facoltà di architettura. È strana sensazione, la notorietà, ti conoscono persone che tu non conosci. Quando è arrivato il risultato, Mahmood sarà stato investito da un ciclone. Avrei tanto voluto essere dentro il suo cuore in quel momento».
Poi commenta il podio: «Sono tre modi diversi d'intendere la musica, ma la è musica viva. Spero serva a far tornare la musica in tv, spesso funzione gregaria, per rievocare nostaglie, a volte poco propositiva, dal vivo se ne fa poca. Spero che Sanremo possa suggerire un palinsesto per la musica popolare e non solo per quella . Continuate a mantenere il Festival vicino alla proposta giovane. C'è un segnale di cambiamento che io ritengo anche un po' epocale. Il fatto che avvenga a Sanremo può essere un segnale».
«È un italiano», e non aggiunge altro, il direttore artistico, quando lo zelante di turno torna sul tema della nazionalità del vincitore. Puntuale anche la domanda sul conflitto d'interessi: «Ho detto sempre che non avrei raccolto nessuna delle illazioni o polemiche che non ho nemmeno innescato. Ho creato una zona di silenzio perché non si sarebbe potuto lavorare. E adesso ho tanto bisogno di ombra».
Virginia Raffaele ringrazia le maestranze, loda lo spirito «fanciullesco» con cui Baglioni vive la scena e il pubblico. Bisio ringrazia per un'esperienza «mastodontica vissuta a 61 anni e che non era la mia ambizione. Quando mi hanno chiamato, ho chiesto se ne fossero sicuri. Sono contento di non avere strafatto, temevo sarei potuto entrare con gli scarponi di fango in un posto bellissimo. Baglioni ci ha dato questa tranquillità, Virginia è stata una compagna eccezionale. Ho il solo rammarico di non avere fatto abbastanza con lei».
La sala stampa, "pesante" al 30%, ha scelto Mahmood, a seguire Ultimo e Il Volo. Mahmood primo anche per la giuria d'onore. Ultimo è primo per il televoto, poi Il Volo e Mahmood a seguire. Sul giurato Bastianich, che ha twittato "Votate Negrita" (alla faccia della giuria d'onore), la dirigenza risponde con "Il post è stato immediatamente rimosso. Per il resto, puntini puntini".
A margine della classifica finale, e dei premi di peso equamente suddivisi tra Daniele Silvestri e Simone Cristicchi, quando il teatro è insorto per il quarto posto di Loredana Berté, Bisio aveva promesso in diretta tv un premio del pubblico («Per fermare le proteste ho fatto il guitto»). E il premio del pubblico dell'Ariston ci sarà («Ma adesso Loredana sta dormendo, pora stella», chiude Bisio).
Le ultime parole, al termine di questa sesta conferenza stampa che spegne una volta per tutte le luci sulla manifestazione, è quella del Claudio Nazionale: «Grazie, state bene».