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Dimmi quando quando quando

Lo spostamento del Festival è stato l'argomento della settimana, ma Locarno77 è innanzitutto film come ‘Le Déluge’ e ‘Mexico 86’. Su tutti, ‘Bogancloch’

Locarno per sempre
(Keystone)
12 agosto 2024
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Nei primi giorni del Festival ha tenuto banco un solo argomento: l’eventualità di modificare le date del Festival come dichiarato in un’intervista dalla nuova presidente Maja Hoffmann. A parte l’infelice momento per una dichiarazione del genere, a pochi giorni dall’inizio della manifestazione, e anche la scelta poco rispettosa rispetto al Ticino di averlo fatto su un giornale della Svizzera tedesca, bisogna dire che non è certo la prima volta che il tema viene evocato, e come hanno fatto notare in molti i fattori di cui tener conto sono molti e tutti importanti. C’è innanzitutto il calendario mondiale dei festival, soprattutto quando si pensa alle esigenze del mondo del cinema (per esempio nella seconda metà di luglio c’è il Festival di Taormina, che pur non essendo tra i grandi festival riesce sempre ad avere ospiti prestigiosi, a fine agosto c’è Venezia, solo per citarne due). E se si vuole mantenere le affascinanti proiezioni in piazza bisogna restare in estate. Poi ci sono le questioni più locali come le date di Moon and Stars o le esigenze del turismo, forse basterebbe abbandonare la tradizione del primo mercoledì di agosto ed essere più elastici. Insomma molti problemi ma è assolutamente giusto aprire una approfondita discussione.

A ottobre è già prevista una importante riunione degli organi decisionali, tra cui una tappa importante già prevista, abbandonare la figura di PDG per un CEO (per chi non ama gli acronimi passare da Presidente Direttore Generale a Chief Executive Officer), ridurre di numero il comitato esecutivo e creare degli Advisory Board. Magari potrebbe essere interessante per il Festival trovare il modo per ascoltare anche l’opinione dei frequentatori del Festival, professionisti e pubblico. Come non so, ma ci sono molte possibilità. Cambiando argomento ha fatto molto discutere la decisione di rinunciare per ragioni economiche all’‘app’ per pc e cellulari utilizzata negli scorsi anni da tutti i frequentatori del Festival, ampliando alcune potenzialità del sito online. Purtroppo però non è la stessa cosa, ma senza entrare nei dettagli è tutto più macchinoso… Ma non possiamo dimenticare che il soggetto principale di un festival sono i film, altri colleghi su queste pagine ne riferiscono puntualmente, permettetemi un primo bilancio di metà strada. Della piazza segnalerei ‘Le Déluge’ dell’italiano Gianluca Jodice, per la perfezione dell’affresco storico fondamentale come la rivoluzione francese e la fine della monarchia, e ‘Mexico 86’, di César Diaz, sulla lotta armata in Guatemala. Del concorso, il film che mi ha veramente affascinato è ‘Bogancloch’ di Ben Rivers, la storia di un emarginato felice nella campagna scozzese fotografata magistralmente.

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