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Sussidi per 511 Unità di riferimento con più di 100mila franchi

Ripam, il governo risponde a un'interrogazione del Plr: ‘Si tratta di coppie con quattro o più figli, e l'importo è significativamente ridotto’

I numeri
(Ti-Press)
28 settembre 2024
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Sono 511 le unità di riferimento, dove ognuna è composta dal titolare del diritto e da tutte le persone che vivono nella stessa economia domestica, che a luglio 2024 erano a beneficio dei sussidi di cassa malati pur superando i 100mila franchi di reddito disponibile. Si parla, quindi, del 4,7% del totale delle Ur che ricevono un contributo Ripam da parte del Cantone. In questa statistica, sono invece 14 le Unità di riferimento che superano i 120mila franchi di reddito disponibile ma, scrive il Consiglio di Stato, “si tratta esclusivamente di coppie con quattro o più figli. Considerando la riduzione progressiva del sussidio in funzione dell’aumento del reddito, l’importo del sussidio che queste famiglie ricevono è significativamente ridotto rispetto ai premi che devono pagare”.

Queste e molte altre sono le informazioni che fornisce il governo nella sua risoluzione in risposta a un’interrogazione del Plr che, con primi firmatari Simona Genini e Matteo Quadranti, alla fine di giugno aveva chiesto lumi sull’esistenza o meno di un problema nel sistema di erogazione dei sussidi Ripam e i numeri ufficiali. Numeri più volte chiesti dalla Commissione parlamentare della gestione, mai ricevuti così nel dettaglio fascia per fascia di reddito, e che si sono materializzati in questa risposta vidimata dal governo il giorno stesso della presentazione del Preventivo 2025 e fornita agli interroganti il giorno dopo. Quando si dice il tempismo.

‘La maggior parte ha redditi bassi’

I dati presenti nella risoluzione governativa “mostrano che la maggior parte delle Ur ha redditi relativamente bassi, mentre il numero di Ur beneficiarie di Ripam con redditi più elevati è estremamente limitato”. In particolare, scrive il Consiglio di Stato, “oltre il 70% delle Ur ha un reddito disponibile inferiore a 50mila franchi, mentre il 90% ha un reddito inferiore a 80mila franchi”. Per contro, “solo l’1,6% presenta un reddito disponibile superiore a 100mila franchi”.

Era proprio su quest’ultima categoria che il gruppo liberale radicale in Gran Consiglio, in fase di analisi e voto del Preventivo 2024, aveva chiesto informazioni. Ed è anche una storica battaglia del già deputato Giorgio Galusero, che per anni non ha mai mancato di tornare sul tema nelle domande per il Dipartimento sanità e socialità, sempre durante la discussione dei vari Preventivi. A questa specifica domanda, oltre quanto già detto, il governo specifica che “il modello di calcolo è stato voluto dal parlamento per garantire un’equità tra la disponibilità economica delle Ur e il livello dei sussidi erogati. Pertanto, introdurre una soglia di questo tipo (120mila franchi annui) produrrebbe un risparmio minuto”.

Come detto, l’interrogazione era volta in ottica Preventivo 2025 e proprio seguendo questa richiesta il Consiglio di Stato risponde anche di aver riproposto “una nuova misura di contenimento della spesa per la Ripam, tenendo conto delle discussioni parlamentari emerse durante la trattazione del Preventivo 2024 e dei confronti e scambi avuti con la commissione incaricata di trattare il tema”. Quindi, “dopo un’attenta analisi il Consiglio di Stato ha deciso di non intervenire sul coefficiente cantonale di finanziamento, che avrebbe ridotto il sussidio a tutti i beneficiari di Ripam, compresi i redditi bassi”. E ancora: “Si è quindi valutato la modifica di uno dei parametri a disposizione citati precedentemente optando per una riduzione della costante che definisce il reddito disponibile massimo (Rdm) delle unità di riferimento con figli. La scelta di ridurre solo l’Rdm di questa categoria è frutto della constatazione che le Ur senza figli risultano oggi meno sussidiate rispetto a quelle con figli”.

E poi sono arrivati i nuovi premi... il giorno dopo

Con questa modifica, “si prevede una potenziale riduzione di circa 620 unità di riferimento beneficiarie di Ripam, corrispondenti a circa 2’700 persone e in termini finanziari un contenimento strutturale della spesa di 10,5 milioni di franchi l’anno”. Questo la mattina del 25 settembre, che era pur sempre mercoledì ma sembra già un’era geologica fa dal momento che con la comunicazione dei nuovi premi di cassa malati avvenuta giovedì – sommessamente, non si poteva aspettare una settimana nel pubblicare il Preventivo e avere dei dati certi e solidi? – ha stravolto tutto. Quindi, con più del 10% di aumento medio dei premi, la spesa totale per la Ripam aumenterà di 29,2 milioni di franchi, considerando il taglio già previsto. Per un totale di almeno 416,2 milioni di franchi. E il Preventivo 2025 veleggia quindi già oltre gli 80 milioni di disavanzo. Infine, alla domanda su quali misure possano venire adottate per promuovere una maggiore responsabilità individuale, la risposta del governo parte dal ribadire “il sostegno alle attività dell’Acsi finalizzate a un comportamento più attento ed efficiente del singolo cittadino”.

Da noi interpellata per un commento, Genini è netta: «Sono molto delusa da questo modo di procedere da parte del governo, del quale mi stupisce il tempismo: noi abbiamo fatto questa interrogazione pensando al Preventivo e la risposta ci è arrivata il giorno dopo la sua pubblicazione... Comunque analizzeremo con precisione tutti i dati».

Intanto, per rispondere alle critiche delle cerchie interessate e aumentarne l’uso, la Confederazione intende centralizzare l’infrastruttura tecnica della Cartella informatizzata (Cip) del paziente onde agevolare lo scambio di dati e la sicurezza dei pazienti. Dovrebbe essere obbligatoria per tutti gli attori della sanità, compresi fisioterapisti e chiropratici, e non solo come ora per gli ospedali, ha affermato davanti ai media la consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider.

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