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‘Agenda scolastica, non si cambi la procedura’

No della ‘Formazione e cultura’ alla mozione Udc che chiede di sottoporre il testo alla stessa commissione parlamentare prima della stampa

Quella dello scorso anno, oggetto di non poche polemiche
(Ti-Press)
9 settembre 2024
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“Si ritiene che non sia compito della Commissione formazione e cultura analizzare e valutare i contenuti puntuali dell’agenda di anno in anno e prendere posizione. L’eventuale decisione di approvare la procedura richiesta dalla mozione di sottoporre testi in bozza da pubblicare da parte dello Stato a una commissione aprirebbe un dibattito infinito per stabilire in quali altri ambiti il Consiglio di Stato dovrebbe sottostare a questa procedura, rallentando inevitabilmente ancor di più, nel processo decisionale, la macchina dello Stato”. Per questo la commissione parlamentare ‘Formazione e cultura’, sottoscrivendo oggi il rapporto di Michel Tricarico del Centro, invita il plenum del Gran Consiglio a respingere la mozione della democentrista Roberta Soldati e cofirmatari. Mozione che chiede al governo di sottoporre appunto la bozza dell’agenda scolastica alla commissione prima che essa venga stampata e distribuita ai vari istituti scolastici affinché, si sostiene nell’atto parlamentare, “con uno spirito collaborativo e mediativo fra i due organi si possa trovare una soluzione laddove determinati contenuti possano essere inopportuni e/o offendere la sensibilità degli allievi e dei genitori”.

La polemica di un anno fa

A monte della mozione, le polemiche innescate dall’agenda scolastica (frutto di un gruppo redazionale formato da rappresentanti dei dipartimenti Sanità e socialità ed Educazione cultura e sport) distribuita all’inizio dell’anno scolastico 2023/2024, oggetto, ricorda il relatore, di dibattito e critiche per alcuni contenuti. In particolare due pagine avevano fatto discutere. Discussioni sfociate lo scorso agosto in Gran Consiglio in un’interrogazione (‘Agenda scolastica 2023-2024 e tematiche di genere: una scelta responsabile?’) inoltrata dai deputati del Centro Maurizio Agustoni e Maddalena Ermotti-Lepori (attuale presidente della commissione ‘Formazione e cultura’) e il mese dopo nella mozione (“Che la bozza dell’agenda scolastica venga sottoposta preventivamente alla Commissione formazione e cultura del Gran Consiglio”) depositata da Soldati e firmata da altri parlamentari dell’Udc: Lara Filippini, Tiziano Galeazzi, Andrea Giudici, Sergio Morisoli, Paolo Pamini (all’epoca deputato al Gran Consiglio) e Pierluigi Pasi.

Mediare? Tempi inevitabilmente lunghi

Mozione che la ‘Formazione cultura’ boccia. “La richiesta che la commissione assuma anche il compito di mediare nel caso di temi o elementi oggetto di disputa, considerando le diverse sensibilità politiche all’interno della commissione, si ritiene – scrive ancora Tricarico nel rapporto – che trovare delle soluzioni nei tempi determinati e necessari per la creazione, l’allestimento e per la stampa dell’agenda scolastica, possa portare a problemi concreti per la distribuzione all’inizio dell’anno scolastico”. Per quanto poi concerne l’indicazione del Consiglio di Stato, contenuta nel messaggio con cui ha preso posizione sulla proposta di Soldati e cofirmatari, di voler puntualmente informare sul tema e sui contenuti, prima della stampa e della distribuzione, della nuova edizione dell’agenda scolastica, la commissione ‘Formazione e cultura’ “apprezza l’intento di coinvolgimento avvenuto nel corso del mese di maggio, ma non si comprende la finalità a scopo informativo senza avere la competenza di poter intervenire”.

Sì a delle linee guida

La ‘Formazione e cultura’, si legge sempre nel rapporto stilato da Tricarico, “saluta invece favorevolmente l’indicazione da parte del Consiglio di Stato che l’agenda è attualmente oggetto di una valutazione che ne determinerà gli orientamenti redazionali degli anni a venire”. La commissione auspica che il governo stabilisca “delle linee guida per la definizione dei contenuti dell’agenda scolastica e in questo caso ritiene opportuno che la loro bozza venga illustrata alla commissione per eventuali osservazioni”.

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