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Agenda scolastica ’24/’25, dopo le polemiche il cucciolo di cane

Al netto delle roventi discussioni sulle pagine dedicate all’identità di genere, il punto con Decs e Dss. Al centro la scoperta del carattere

In corso un approfondimento con allievi e docenti
(Ti-Press)
6 luglio 2024
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“L’agenda è pronta, e come sempre il tema è stato scelto dal gruppo redazionale di esperti, che lo ha sottoposto alle direzioni del Decs e del Dss. Il tema di quest’anno sono i punti di forza del carattere, che un cucciolo di cane scopre in un viaggio nel quale incontra altri animali, da ognuno dei quali impara qualcosa”. Dopo l’infuocata polemica su alcuni contenuti dello scorso anno, abbiamo fatto il punto con le rispettive direzioni del Dipartimento educazione, cultura e sport e del Dipartimento sanità e socialità sulla realizzazione della nuova edizione. Nonostante l’estate stenti a farsi sentire, le vacanze scolastiche sono già iniziate da qualche settimana e, in vista del nuovo anno scolastico, i lavori di pubblicazione dell’agenda 2024/2025 sono alle battute finali in previsione della sua distribuzione nelle scuole.

L’anno scorso, lo ricordiamo, si era sollevato un polverone attorno ad alcune vignette contenute nel documento realizzato dal Cantone e distribuito a tutti gli allievi delle scuole medie, come pure agli studenti di quinta elementare. Le vignette in questione trattavano il tema dell’identità di genere e, in particolare, la fluidità e il cambio di sesso. A tal proposito, il capogruppo del Centro Maurizio Agustoni e la deputata Maddalena Ermotti-Lepori avevano presentato un’interrogazione ponendo la domanda se fosse opportuno inserire un tema così delicato in un testo destinato anche ad allievi di 10-12 anni. Non solo. La Lega dei ticinesi aveva invece chiesto di bloccarne la distribuzione. Un’ipotesi respinta dal Decs, diretto dalla socialista Marina Carobbio, che aveva però ricordato come la consegna dell’agenda agli allievi di quinta elementare sia di competenza dei Comuni e delle direzioni scolastiche. Alcuni Comuni avevano in effetti poi deciso di non distribuirla, il primo era stato Tresa, il cui sindaco è il presidente cantonale dell’Udc Piero Marchesi, mentre Riva San Vitale aveva per esempio scelto di consegnare la pubblicazione ai genitori dei ragazzi di quinta elementare lasciando a loro la scelta se darla o meno ai figli.

Bozza visionata preventivamente dalla ‘Formazione e cultura’

Abbiamo quindi chiesto al Decs e al Dss quali valutazioni siano state fatte, dopo le roventi discussioni sull’edizione 2023/2024, per evitare future polemiche. “Ogni tema – rilevano le rispettive direzioni – può suscitare delle polemiche, quindi è impossibile escluderne altre in futuro”. Lo scorso anno si era peraltro parlato di far passare preventivamente dalla commissione parlamentare Formazione e cultura la bozza dell’agenda. A chiederlo formalmente la granconsigliera democentrista Roberta Soldati che, in una mozione dello scorso agosto, rilevava l’importanza di trovare una soluzione tra Legislativo ed Esecutivo nel caso ci fossero contenuti che per qualcuno potrebbero essere ritenuti inopportuni e offensivi. La richiesta, come si legge in un messaggio di febbraio, era stata ritenuta opportuna dal governo che spiegava come la commissione sarebbe stata puntualmente informata dal Decs e dal Dss “sul tema e sui contenuti che saranno presentati nell’edizione 2024/2025 prima della stampa e della distribuzione”. È andata effettivamente così? “Sì – affermano le direzioni del Decs e del Dss – è stato dato seguito alla richiesta di mostrare in visione l’agenda alla commissione del Gran Consiglio. Al momento non ci risultano obiezioni particolari”. A confermarlo anche la deputata del Centro Maddalena Ermotti-Lepori, presidente della ‘Formazione e cultura’: «Abbiamo in effetti potuto visionare la pubblicazione e ci fa piacere averne avuto l’occasione. L’abbiamo trovata interessante e non abbiamo constatato punti critici». Ma, precisa, «non riteniamo che una commissione parlamentare sia il gremio adatto per valutare questo tipo di contenuti, perché allora potremmo anche esprimerci sui programmi di scuola o sugli esami». Per la granconsigliera, «la commissione Formazione e cultura non ha le competenze adatte e non è il nostro compito, ma del governo». L’agenda del prossimo anno scolastico, rassicura Ermotti-Lepori, «è condivisibile. Non penso possa dispiacere a nessuno». Il tema sembrerebbe in effetti innocuo.

Non tutti i Comuni la distribuiranno alle quinte elementari

Come detto, lo scorso anno alcuni Comuni avevano deciso di non distribuire il testo agli allievi di quinta elementare o di consegnarlo secondo diverse modalità. Su questo punto, illustrano Decs e Dss, “è stato chiesto ai Comuni di decidere anticipatamente se volessero o meno l’agenda per le quinte elementari, procedendo a un’ordinazione con i numeri precisi. Per un totale di 3’032 allievi di quinta elementare – segnalano le direzioni – sono state richieste 2’900 agende”. Saranno dunque poco più di un centinaio gli studenti all’ultimo anno delle Elementari che non riceveranno il documento.

Sempre nel messaggio di febbraio, il Consiglio di Stato scriveva che Decs e Dss hanno avviato “alcuni approfondimenti sull’utilizzo dell’agenda da parte degli allievi e sul grado di apprezzamento dei contenuti presentati nella pubblicazione”. Cosa è emerso da questa valutazione? “È stata svolta un’indagine – ci viene spiegato dai due dipartimenti – coinvolgendo allieve, allievi e docenti, con l’obiettivo di valutare l’efficacia del documento scolastico tramite i suoi diversi aspetti, come i contenuti, il suo utilizzo, l’apprezzamento o la fruibilità. Al momento l’approfondimento è ancora in corso. Una volta disponibili, i risultati verranno esaminati dalle direzioni del Decs e del Dss”. Non da ultimo. Le due direzioni confermano che l’agenda verrà nuovamente pubblicata online prima della distribuzione nelle classi.

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