Ticino

Transizione digitale, c’è una ‘Strategia’

Milena Folletti: ‘Fondamentale tenere conto delle difficoltà che può avere la fascia della popolazione meno avvezza alla tecnologia’

‘I servizi che verranno digitalizzati con priorità sono quelli più rilevanti per la popolazione’
(Keystone)
29 febbraio 2024
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«La strategia prevede un primo ciclo di implementazione che viene ripreso anche nell’attuale programma di legislatura, recentemente comunicato alla popolazione. I prossimi passi vanno nella direzione di presentare un messaggio governativo al parlamento, in modo da chiarire il quadro giuridico, gli aspetti finanziari e il piano di implementazione di quanto previsto dalla strategia. L’obiettivo è semplificare le pratiche amministrative che potranno essere effettuate in maniera digitale e non più solo secondo le modalità tradizionali». Contattata dalla ‘Regione’, Milena Folletti, delegata, in seno alla Cancelleria dello Stato, alla trasformazione digitale, si esprime sulla ‘Strategia per la trasformazione digitale del Canton Ticino’, approvata dal Consiglio di Stato. Un documento, si legge nel comunicato stampa diffuso oggi dal governo, che “chiarisce la visione, le priorità e il contesto di questo complesso, ma decisivo processo di trasformazione”.

‘Importante adesione alla consultazione’

Un processo di trasformazione non scontato. «È difficile – rileva Folletti – riuscire a comunicare in modo chiaro cosa si intenda con ‘servizi digitali’, facendo capire temi che in fondo sono complessi e nuovi per tutti. In tal senso è fondamentale tenere conto anche delle difficoltà che può avere una fascia della popolazione, quella meno avvezza alla tecnologia, nel trovarsi a proprio agio con queste modalità». Non solo. «Aggiornare le basi legali o crearne di nuove è anche complicato. Tuttavia abbiamo studiato quello che già esiste in altri cantoni e ora abbiamo delle proposte concrete da inserire nel messaggio governativo. Ci saranno diversi progetti, tra cui uno sportello virtuale all’interno del quale si potranno svolgere le pratiche in modo totalmente digitale, dall’inizio alla fine». E aggiunge: «I servizi che verranno digitalizzati con priorità sono quelli più rilevanti per la popolazione. Penso, per esempio, alla richiesta o rinnovo di documenti, alle patenti così come alle pratiche fiscali».

Lo scorso settembre 2023, illustra la nota del Consiglio di Stato, il governo “ha promosso una consultazione pubblica sul progetto di ‘Strategia per la trasformazione digitale’. Le risposte ricevute da parte di Comuni, aziende, enti pubblici e cittadine e cittadini sono state quaranta”. «Durante la consultazione – sottolinea Folletti – la quasi totalità degli enti coinvolti si è detta parzialmente o totalmente d’accordo con la strategia. L’adesione è stata importante. Sono però emerse delle preoccupazioni rispetto alle ricadute finanziarie, nonché sull’acquisizione delle competenze digitali di cui terremo conto». La delegata alla transizione digitale tiene però a precisare: «Questa strategia non è vincolante per i Comuni, ma solo per l’Amministrazione cantonale. Il Cantone intende quindi indicare una direzione verso cui puntare, coinvolgendo anche i Comuni».

Necessario creare le basi legali

Tra le azioni atte a implementare questo processo, sarà necessario creare le basi legali per la governance, l’organizzazione e i finanziamenti necessari alla transizione digitale. “L’attuazione dell’Amministrazione digitale – si legge nella ‘Strategia per la trasformazione digitale del Canton Ticino’ – richiede la promulgazione di una legge specifica sulla digitalizzazione dello Stato”. Il progetto di messaggio sulla legge quadro è in allestimento e, indica alla ‘Regione’ il cancelliere dello Stato Arnoldo Coduri, «l’orizzonte temporale per presentarlo al Consiglio di Stato, insieme alla richiesta di credito, è prima dell’estate». Per quanto concerne il credito, osserva a sua volta Folletti, «la situazione finanziaria del Cantone è nota, la competenza decisionale sarà del governo e del parlamento». Per determinati servizi si ricorrerà a enti esterni? «Ci sarà sicuramente una collaborazione tra pubblico e privato – mette in luce la delegata alla trasformazione digitale –. La digitalizzazione concerne tutta la società. È un lavoro corale, che non può essere realizzato da soli».

L’attuazione di questa strategia necessiterà, come detto, di due cicli. “Il primo, dal 2024 al 2027, sarà dedicato alla convalida e alla messa in opera dei pilastri dell’approccio operativo, mentre quello successivo servirà a realizzare una transizione efficace e sostenibile verso un’ampia gamma di servizi digitali”, si spiega nella ‘Strategia per la trasformazione digitale’. Una transizione non immediata. Il Ticino è in ritardo sul piano nazionale? «Potremo forse essere in leggero ritardo, ma l’organismo che si occupa di coordinare l’avanzamento della digitalizzazione in Svizzera, ossia l’Amministrazione digitale svizzera, è stata costituita il 1° gennaio 2022. Arrivare leggermente dopo fornisce il vantaggio di poter beneficiare di ciò che è già stato fatto altrove e possiamo dunque andare a operare in maniera più mirata».

‘Ma studi e progetti diventino presto realtà’

La digitalizzazione, constata il deputato leghista Michele Guerra, primo vicepresidente del Gran Consiglio, nonché coordinatore della commissione della Gestione, «è un passo assolutamente necessario da compiere non solo nel contesto dell’Amministrazione, ma in tutti i settori dello Stato, penso ad esempio alla Giustizia. L’augurio è che progetti, studi e analisi possano diventare presto solide realtà. Per non perdere il treno. Confido in una pubblicazione in tempi ragionevolmente brevi, da parte del governo, del progetto di legge sulla digitalizzazione».

Intelligenza artificiale, istruzioni per l’uso

Nei giorni scorsi intanto il Consiglio di Stato ha emanato, all’indirizzo dei collaboratori dell’Amministrazione cantonale, delle direttive riguardanti l’uso dell’intelligenza artificiale. “Il Consiglio di Stato – su proposta del Comitato operativo per la trasformazione digitale – ha adottato delle ‘Direttive sull’utilizzo di ChatGpt e strumenti simili nell’Amministrazione cantonale’, che regolano l’uso di questi nuovi dispositivi per il personale dell’Amministrazione cantonale”, scrive fra l’altro Coduri nella comunicazione alle collaboratrici e ai collaboratori. In generale, spiega il Cancelliere dello Stato, le Direttive “stabiliscono che il personale dell’Amministrazione cantonale è autorizzato a utilizzare ChatGpt e altri software simili nel proprio lavoro quotidiano, purché vengano rispettati alcuni principi che riguardano in particolare i dati che si possono immettere nell’applicativo” e “le verifiche da adottare con i risultati ottenuti”. Si tratta “di indicazioni che delineano possibilità e limiti di utilizzo di questi nuovi strumenti nell’ambito della nostra attività professionale”, annota ancora Coduri: “A oggi appare evidente come lo sviluppo di queste piattaforme sia molto rapido, motivo per cui queste Direttive verranno aggiornate in futuro in base alla loro evoluzione”. Direttive che “si applicano a collaboratrici e collaboratori dell’Amministrazione cantonale così come alle docenti e ai docenti”. Per l’ambito didattico, precisa il Cancelliere, “in futuro verranno elaborate delle raccomandazioni più specifiche, dedicate al mondo delle scuole”.