Procedure amministrative e comunicazione delle autorità: nuovo passo verso la digitalizzazione
Conta sedici articoli. È il nuovo Regolamento sulla comunicazione per via elettronica nell’ambito di procedimenti amministrativi ed è stato pubblicato oggi sul Bollettino ufficiale delle leggi. Entrerà in vigore il prossimo 1° febbraio, ha stabilito il Consiglio di Stato. Cantone, Comuni ed enti di diritto pubblico avranno così la facoltà, “dove ritenuto possibile e opportuno”, di offrire “più servizi e prestazioni anche in formato digitale”. Permettendo la ricezione e l’invio in forma elettronica di atti e decisioni tra una parte e l’autorità. Quest'ultima, afferma tra l'altro il Regolamento, “può notificare una decisione o una comunicazione per via elettronica alla parte che ha esplicitamente acconsentito per scritto a tale tipo di notificazione per il procedimento in questione”.
Lo scorso agosto il governo aveva posto in consultazione l’avamprogetto di regolamento. La proposta, fa sapere il Consiglio di Stato, “è stata accolta positivamente tra gli interpellati, fra i quali è ampiamente diffusa la consapevolezza che i processi e le comunicazioni legate alle Amministrazioni pubbliche dovranno diventare in futuro sempre più digitali”. La modifica del Regolamento sulla comunicazione per via elettronica nell’ambito di procedimenti amministrativi “è un elemento centrale del processo di trasformazione digitale del Cantone”. La nuova regolamentazione, la cui applicazione come detto è facoltativa, “pone le basi per semplificare le procedure amministrative e, più in generale, i rapporti tra cittadinanza e Amministrazioni pubbliche sfruttando le opportunità fornite dalle tecnologie digitali”, sottolinea il governo.
Erano stati invitati a partecipare alla consultazione i 106 Comuni ticinesi, l’Associazione dei comuni ticinesi (l’Act rappresenta 88 Comuni), l’Alleanza patriziale ticinese, la Diocesi di Lugano, la Chiesa evangelica riformata nel Ticino, otto enti cantonali di diritto pubblico, i partiti rappresentati in Gran Consiglio e venti altre organizzazioni e associazioni. Hanno preso posizione venti Comuni, l’Act, la Banca dello Stato, l’Ente ospedaliero cantonale, l’Ente regionale per lo sviluppo del Luganese (al cui parere hanno aderito ventuno Comuni), la Federazione ticinese delle associazioni di fiduciari, il partito HelvEthica Ticino e la Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana.
Come spiegava il Consiglio di Stato nella lettera inviata in agosto agli enti interpellati, il governo “promuove la trasformazione digitale dell’Amministrazione cantonale e la semplificazione delle procedure per il cittadino con l’obiettivo di agevolarlo nei rapporti con l’amministrazione pubblica”. Il “miglioramento” dei servizi e delle prestazioni “attraverso gli strumenti digitali di e-government è un obiettivo che riguarda sia l’Amministrazione cantonale sia gli altri enti pubblici tra i quali, in particolare, i Comuni”.