Ticino

Avanti con Ticino&Lavoro: una sconfitta che sa di vittoria

Amalia Mirante, che ha chiuso il ballottaggio con il 19,4 percento dei voti, ha definito l'esito ‘un risultato eccezionale’. Adesso si pensa a Lugano

Per Amalia Mirante ed Evaristo Roncelli è stato un ‘ottimo risultato’
(Ti-Press)
19 novembre 2023
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Ancora prima della chiusura dei seggi, al ritrovo del movimento Avanti con Ticino&Lavoro, c'era già aria di festa. Il bar Cocktail a Gravesano era infatti tappezzato di sticker con lo slogan ‘6 troppo Avanti’ e non si contavano i palloncini gialli e fucsia. Amalia Mirante era raggiante «malgrado un po’ di congiuntivite», così come lo erano i colleghi e simpatizzanti del movimento presenti. L'idea generale era che, nonostante il risultato tutto sommato prevedibile sin dall'inizio, il movimento – fondato solamente a dicembre 2022 – avesse in qualche modo già vinto. «Noi vinciamo sempre» aveva commentato Mirante, mentre in sottofondo si stappavano già le bottiglie di vino. E non ha avuto tutti i torti, se si considera il contesto. Pur risultando ultimo in classifica al ballottaggio per il Consiglio degli Stati, il giovanissimo movimento politico ha infatti convinto quasi un votante su cinque, accaparrandosi il 19,4 percento dei voti. Dopo il primo giro di saluti e ringraziamenti, Mirante si è scaramanticamente ritirata a casa di sua sorella, luogo dal quale segue sempre i risultati politici, per poi tornare al ritrovo solo a conti fatti. «Sono favorevolmente colpita dal mio risultato – ha commentato alla fine dei giochi –. Siamo un movimento fatto di persone, non abbiamo partiti centenari alle spalle, non abbiamo sindacati nè associazioni di categoria o lobby ambientaliste. Solo la forza di persone comuni che ci credono e, dovendo competere con colossi, quello di oggi è stato un risultato eccezionale».

Davide contro Golia

«Dopo undici mesi siamo di fatto la quinta forza politica del Cantone – ha dichiarato Evaristo Roncelli, cofondatore di Avanti –. È un risultato eccezionale anche contando che tutta la campagna per le Federali è costata solo 6mila franchi, una cifra di molto inferiore rispetto a quella spesa dagli altri partiti, basta pensare che è circa il 5 per cento del budget speso dal Partito socialista. Amalia è arrivata praticamente a un quinto dell'elettorato, con una campagna che era molto influenzata da quelli che potevano essere i risultati, dato che di fatto c'era solo un seggio vacante (la rielezione di Marco Chiesa era praticamente data per certa ndr.)». Una campagna che comunque, date le risorse limitate, non è stata facile. «Siamo un bellissimo gruppo – ha continuato – ma stiamo cercando di costruire qualcosa di nuovo e di diverso, e quello che è difficile inizialmente è spiegarlo alla gente. Ci vuole tempo e la possibilità di andare a comunicare con le persone anche nei mercati e nelle piazze. Evidentemente non è sempre facile, perché a livello organizzativo dobbiamo ancora crescere e trovare delle risorse, ma penso che ce la faremo senza nessun problema».

«A uscire sconfitti per l'ennesima volta sono i partiti con un passato storico molto lungo – ha aggiunto –, che hanno il potere e che governano da diversi anni. Basta pensare che il partito di maggioranza relativa in Consiglio di Stato non aveva un candidato, e un partito come il Ps ha appoggiato un altro partito, ma di fatto non aveva un candidato, dopo cento anni di storia in governo. Io credo che il segnale della popolazione sia abbastanza chiaro: si vogliono degli schemi nuovi, e non la politica di bottega dove ognuno porta acqua al proprio mulino».

‘Grazie per la fiducia’

Date le premesse, non può giustamente mancare un ringraziamento agli elettori. «L'abbraccio e l'amore che mi è stato dato è una cosa indescrivibile – ha detto Mirante – non solo nei voti, ma anche andando in giro per le sagre, o per le feste di paese, oppure andando a vedere una partita di hockey come l'altra sera. Ecco, questo grande sostegno, questa amicizia, questo amore, per me è pazzesco, ed è una cosa strepitosa che nessuno può togliermi, e ne vale la pena al di là dei risultati elettorali». «Gli elettori e le elettrici vanno sicuramente ringraziati – ha aggiunto Roncelli – perché in questi mesi ci hanno dato una fiducia enorme. Noi siamo partiti da zero. Di fatto, da dicembre 2022 in un anno ci ritroviamo ad avere tre granconsiglieri, rischiando di averne anche un quarto. Ci troviamo ad aver confermato e accresciuto la percentuale a livello di Consiglio nazionale, e a essere arrivati al ballottaggio per il Consiglio degli Stati. Penso che gli elettori abbiano visto in noi qualcosa di nuovo, e li ringrazio per averci dato fiducia».

Non preoccupa un Ticino un po’ più a destra

Con l'elezione di Fabio Regazzi e Marco Chiesa, sembra che l'elettorato abbia optato per i candidati situati più a destra dello spettro politico. Ciononostante, i fondatori di Avanti – che si dichiara un movimento di centrosinistra – non ne sembrano impensieriti. «Personalmente mi sono sempre dichiarata per quello che sono – ha affermato Mirante –. Sono una socialdemocratica, per cui una persona che crede nell'intervento dello Stato e di uno Stato forte quando il cittadino ha bisogno, ma che crede anche che l'economia possa fare in modo che il cittadino non abbia bisogno dello Stato. Credo dunque ci debba essere questa unione di intenti fra Stato ed economia, proprio per migliorare la vita di tutti i giorni delle persone. Poi le soluzioni buone sono soluzioni buone, sia che arrivino da destra o da sinistra».

«Credo che la maggior parte degli elettori non voti pensando a destra e a sinistra – ha detto Roncelli –, ma lo faccia pensando alle possibilità di ottenere qualcosa. Spero che le due persone elette lavorino non solo nell'interesse del loro partito, di sé stessi, o del loro gruppo di appartenenza, ma che vadano a lavorare nell'interesse di questo cantone, che in questo momento ha più bisogno degli altri. Il Ticino necessita di compattezza e di soluzioni per tutti i problemi che noi viviamo e gli altri cantoni non vivono. È infatti questo il nostro punto di forza: pensare a risolvere i problemi senza basarci su steccati ideologici o su problemi che toccano l'uno percento della popolazione. Noi vogliamo parlare di temi concreti, come il lavoro, la possibilità di dare alla gente un salario dignitoso, o trovare un posto di apprendistato per il figlio. Cose che effettivamente toccano le persone normali di tutti i giorni, e che per tutti sono difficili».

Comunali 2024

Adesso Avanti guarda... avanti

Archiviate le elezioni federali, il movimento deve adesso concentrarsi sulle elezioni comunali del prossimo aprile, con Mirante che ha confermato di voler presentare la propria candidatura a Lugano. «Ho intenzione di candidarmi, e presto dovrei traslocare a Lugano – ha dichiarato Mirante –. Come movimento dovremmo avere delle liste nelle principali città, ma probabilmente avremo anche delle liste dove ci saranno persone che vorranno mettersi a disposizione della cosa pubblica. Avanti con Ticino&Lavoro farà quel passo in più per consolidarsi a livello territoriale. Oggi ci siamo confermati come un partner istituzionale e un movimento di cui si dovrà tenere conto». Quindi quali saranno i prossimi passi? «In questo momento – ha detto Roncelli – stiamo iniziando a lavorare in maniera concreta sulle comunali. Adesso bisogna concentrarsi e focalizzare le energie su come comporre le liste, con chi collaborare, e lavorare in questa direzione. Anche a livello comunale c'è la possibilità di fare qualcosa, soprattutto nelle grandi città. Penso soprattutto alla possibilità di lavorare sul tema del lavoro e di dare un'opportunità di impiego alle persone. È fattibile perché le risorse ci sono, ed è uno dei punti di partenza per poter costruire un cantone diverso, che sappia guardare anche con entusiasmo al futuro e non solo limitarsi a guardare al passato in maniera nostalgica».

Con una sinistra apparentemente sempre più in difficoltà, e un movimento a cui non guasterebbe una collaborazione con un partito con più risorse, viene naturale pensare a una possibile alleanza in vista di aprile. «È un po’ presto per parlare di alleanze – ha detto Mirante –. Sappiamo che alcuni candidati, saranno presenti in alcune liste civiche e questo è positivo. Rimaniamo comunque aperti a qualunque partito o movimento che abbia voglia di risolvere concretamente i problemi dei cittadini». L'invito vale anche per il Ps? «Non escludiamo niente con nessuno – ha risposto sorridendo – perché sarebbe andare contro la nostra stessa natura. Per noi le soluzioni, indipendentemente da dove arrivano, sono ben accette. Basta avere rispetto per le idee differenti». «Io non ho chiuso mai la porta – ha commentato Roncelli –, ma probabilmente nel frattempo qualcuno deve aver perso il nostro numero di telefono. Di fatto non c'era una porta chiusa con nessuno, e se la voglia è quella di voler risolvere le cose in maniera costruttiva, noi siamo disponibili a parlare con tutti».