Mirante se la giocherà con Carobbio e Demaria per presenziare sulla lista per il Consiglio di Stato. Col sostegno di un emendamento di Roncelli
È ufficiale. Anche Amalia Mirante sarà in lizza, al Congresso del Partito socialista in agenda il 13 novembre, per entrare nella lista da presentare per il Consiglio di Stato alle prossime elezioni cantonali. Oggi scadeva il termine per presentare le candidature scritte in segreteria e quella dell’economista è stata l’unica pervenuta, corredata dal necessario sostegno di almeno 20 firme, da affiancare a quelle di Marina Carobbio e Yannick Demaria proposte dalla commissione elettorale e dalla direzione. A contendersi le due caselle riservate al Ps nella lista unica rossoverde saranno dunque in tre.
Le decisioni prese all’ultima Conferenza cantonale saranno quindi ridiscusse, non solo perché si aggiunge un nome che ambisce ai due posti stabiliti, ma anche perché l’ormai ex vicepresidente Evaristo Roncelli, che la scorsa settimana ha dimissionato con polemica dalla sua carica recriminando di non trovare più lo spazio nel partito per esprimere liberamente le sue opinioni, ha nel frattempo proposto un emendamento da presentare al Congresso. Un emendamento che spariglia le carte. Assieme ad altri quattro proponenti – Matteo Muschietti, Lauro Degiorgi, Maurizio Canetta e Josè Del Romano – chiede di eliminare la divisione fra "candidatura d’esperienza forte" e "candidatura di rinnovamento/Giso", in modo che il Congresso possa scegliere fra le tre combinazioni Carobbio-Demaria, Mirante-Demaria e Mirante-Carobbio.
«Il senso dell’emendamento – spiega Roncelli a ‘laRegione’ – è quello di togliere il vincolo delle due candidature separate e quindi di dare la possibilità al Congresso di scegliere anche la variante Carobbio-Mirante perché oggi questa non è contemplata mentre a nostro avviso sarebbe la strategia migliore. Così si evita uno scontro diretto tra candidature d’esperienza che rischia solo di esasperare un clima già teso».
Alla contestazione che qualcosa di simile era già stato proposto alla Conferenza cantonale, Roncelli replica che al Congresso l’esito potrebbe essere molto differente in quanto «in primo luogo le persone presenti potrebbero essere diverse e più numerose. E poi perché nell’ultimo mese sono cambiate diverse cose e ora abbiamo più informazioni rispetto a prima. Ad esempio conosciamo i nomi delle due candidature per i Verdi». Nel frattempo, aggiunge, «si sono viste delle dinamiche che potrebbero portare qualcuno a essere più propenso per una soluzione diversa rispetto a quella votata nella Conferenza cantonale convocata un po’ all’ultimo».
E a proposito di convocazioni con scarso margine di preavviso, per giovedì è stato indetto un Comitato cantonale straordinario a porte chiuse per discutere sui temi. Notizia tuttavia accolta con favore da Roncelli, pur non avendo più diritto di voto: «Personalmente essendo uscito dalla direzione non sono più membro del Comitato cantonale, ma trovo giusto che finalmente ci si trovi per poter discutere di temi e visioni, anche se il tutto arriva un po’ all’ultimo minuto. Non è una critica – precisa – ma concretamente c’è poco tempo per potersi preparare».
Ma perché questo incontro a poco meno di un mese dal Congresso? «Vogliamo incontrarci faccia a faccia e discutere di temi e proposte. Non si dibatterà sui nomi», ha spiegato il co-presidente del Ps Fabrizio Sirica. «Nelle ultime settimane abbiamo infatti capito, spesso attraverso i media, che ci sono differenti visioni. È quindi giusto trovarsi e parlarne». Ma per quale motivo farlo a porte chiuse? «Così ci si potrà esprimere liberamente, senza sentire un qualche tipo di pressione». Sempre giovedì, in mattinata, il Partito socialista presenterà con i Verdi la piattaforma di governo della lista in vista delle elezioni di aprile.