In provincia di Como arrivate raccomandate con richieste fino a 8mila euro, ma le cifre sono in fase di ricalcolo
Decine di frontalieri comaschi in queste settimane hanno ricevuto raccomandate con le quali la sede provinciale dell’Inps chiede la restituzione dell’indennità di disoccupazione per il biennio 2012-2013 in quanto non dovuta, nella misura in cui è stata accreditata. La segnalazione arriva da una ex frontaliera di Porlezza, che per il solo 2012 si è vista richiedere la restituzione di 8mila euro. La donna dieci anni fa era rimasta senza lavoro, e aveva chiesto e ottenuto l’indennità di disoccupazione da parte dell’Inps di Como. Già nel 2013 all’ex frontaliera era giunta una richiesta di restituzione di 300 euro. Richiesta che l’Inps attribuiva a un controllo, sostenendo che erano stati erroneamente versati. Nelle scorse settimane l’ex frontaliera di Porlezza si è vista arrivare la nuova e ben più consistente richiesta di restituire quanto le era stato pagato. Dello stesso tenore le raccomandate giunte a decine di ex frontalieri comaschi che, rimasti senza lavoro in Ticino nel biennio 2012-2013, hanno beneficiato dell’indennità di disoccupazione. Non si esclude che qualcosa di analogo possa aver interessato ex frontalieri residenti in altre province lombarde e piemontesi. L’ex frontaliera di Porlezza, assistita da un penalista, esperto di materia contributiva, in questi giorni è riuscita a ottenere una mezza vittoria: l’Inps ha ridotto a 3mila euro la richiesta (giudicata esagerata dallo stesso Istituto previdenziale).
Ma nel concreto, cosa è successo? Risponde la direttrice dell’Inps di Como, Rosaria Cariello: «Nel 2012 la Svizzera aveva rivisto gli Accordi con l’Unione europea per i lavoratori stranieri: da qui le richieste di restituzione delle indennità di disoccupazione. Le cifre indicate nelle cartelle sono comunque eccessive, per cui stiamo facendo un ricalcolo per tutti».