Ritrovo alle 20 al piazzale Ffs, la mobilitazione è sostenuta da trenta partiti, associazioni e sindacati per sostenere le popolazioni colpite
Tutti i partiti rappresentati in Gran Consiglio (con l’eccezione di Lega, Udc e Partito comunista) e le loro sezioni giovanili, associazioni sindacali, religiose, ecclesiastiche e attive nel sociale, gruppi pacifisti. Sono trenta le associazioni che aderiscono alla fiaccolata contro la guerra e per il sostegno ai profughi che domenica 6 marzo, alle ore 20, partirà a Bellinzona dal piazzale Ffs e sfilerà fino a piazza Governo.
"La società civile ticinese continua a mobilitarsi contro la guerra e per il sostegno alla popolazione ucraina", si legge nella nota diffusa dagli organizzatori. Con questa mobilitazione, "oltre a dare un ulteriore segnale di pace e di condanna a ogni forma di guerra", l’obiettivo è chiedere a tutte le autorità politiche la fine immediata della guerra e il ritiro delle truppe russe; il sostegno a chi in Russia dissente da questa guerra; favorire una politica d’accoglienza e asilo; offrire opportunità logistiche e infrastrutturali in aiuto a chi sta organizzando il sostegno materiale alle persone colpite; dare un contributo economico ad associazioni che svolgono aiuto umanitario al popolo ucraino e alle vittime di questa guerra.
Martedì, Giornata internazionale della donna, il collettivo ‘Io l’8 ogni giorno’ sempre a Bellinzona, alle 18 in viale Stazione invita a una manifestazione "anche per chiedere la fine immediata della guerra in Ucraina".
Intanto, sono oltre 6’600 le economie domestiche svizzere che sulla piattaforma online Campax hanno manifestato la loro disponibilità ad accogliere profughi ucraini, per un totale di 15’904 letti.