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Livelli e iniziativa Vpod, il Ppd: ‘Meglio la via parlamentare’

Franscella: ‘Speriamo di arrivare presto a una proposta che parta da un’ampia sperimentazione’. Ma Ghisletta auspica un ripensamento anche dell’Ocst

Ti-Press
2 febbraio 2022
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I motivi del mancato sostegno dell’Ocst-Docenti e del Ppd all’iniziativa popolare che la Vpod vorrebbe lanciare per abrogare i livelli A e B alle medie, passando dalla modifica della Legge sulla scuola media del 1974, sono contenuti in due e-mail. Una della Cristiano-sociale e una del partito, spedite prima della riunione di lunedì sera organizzata via Zoom dal Sindacato dei servizi pubblici. Due e-mail destinate principalmente al segretario cantonale, e deputato Ps al Gran Consiglio, Raoul Ghisletta. Due e-mail mandate in copia agli altri invitati all’incontro. Eccole. “L’Ocst-Docenti – fa sapere il sindacalista e insegnante Gianluca D’Ettorre – non parteciperà all’incontro di questa sera in quanto riteniamo che lo strumento dell’iniziativa popolare sia troppo rigido, divisivo, poco mirato e poco ponderato. A nostro parere la modifica di un ganglio così importante richiede una riflessione e un approfondimento maggiori sui vari aspetti toccati, a partire dall’uso o dall’introduzione di termini come ‘opzioni’, ‘differenziazione’ e ‘laboratori’. L’esperienza appena vissuta in Gran Consiglio (il no alla sperimentazione sul superamento dei livelli in terza media, ndr) indica che occorre confrontarsi tra le parti e tra gli attori per trovare un punto di incontro che non sia precostituito a priori e che sia piuttosto il frutto di un lavoro di confronto condiviso lungo un percorso, senza lasciare vecchi problemi in sospeso e senza crearne di nuovi”. Di seguito l’altro messaggio di posta elettronica. “A questo stadio – scrive il capogruppo del Ppd in parlamento Maurizio Agustoni – riteniamo che il mondo della scuola abbia bisogno di proposte condivise che consentano di arrivare in tempi relativamente brevi a (quantomeno sperimentare) dei cambiamenti del sistema. Un’iniziativa popolare, in questo senso, rischia, paradossalmente, per quanto legittima, di rallentare questo percorso. Questo non pregiudica ovviamente le posizioni dei singoli sull’iniziativa medesima”.

La prossima riunione fra i potenziali iniziativisti è prevista per il 24 febbraio. «Auspico un ripensamento da parte dell’Ocst e del Ppd, tenuto conto che in Gran Consiglio i popolari democratici avevano detto sì in maniera compatta alla sperimentazione biennale sul superamento dei livelli che sarebbe dovuta partire il prossimo settembre: un sì compatto, segno della volontà di uscire dall’impasse», dice Raoul Ghisletta, contattato dalla ‘Regione’. Che un’iniziativa popolare comporti tempi lunghi «è in parte inevitabile. Ma se le richieste sono precise e puntuali, come quelle contenute nella bozza di testo dell’iniziativa, potrebbero bastare, secondo me, due anni». Aggiunge il segretario del Sindacato dei servizi pubblici: «Sarebbe molto importante che pure i genitori sostenessero l’iniziativa. Un sostegno che sarebbe anche qualitativo. Spero quindi nell’appoggio della Conferenza cantonale dei genitori».

‘Una sperimentazione che coinvolga tutto il secondo biennio’

Possibilità di ripensamento in casa popolare democratica? «Per il Ppd non è stato opportuno aderire per il momento a questa iniziativa popolare elaborata per diversi motivi», spiega da noi interpellato il deputato Claudio Franscella: «Innanzitutto l’iter di un’iniziativa popolare richiede molto, troppo tempo per trovare un sì definitivo. In più, se è elaborata come in questo caso, lascia pochi margini di manovra: si tratta di dire un sì o un no. Vero, può esserci un controprogetto, ma anche qui con tempi molto dilatati».

In più, il Ppd sta cercando una via interna alla soluzione del problema dei livelli. Una via che sarà tracciata sul sentiero del parlamento, però. «Era già prevista, già da questa settimana, una serie di incontri tra il nostro gruppo di lavoro, i nostri specialisti e i nostri membri della commissione parlamentare ‘Formazione e cultura’ per trovare un soluzione più rapida», afferma Franscella. Che ricorda come «in Gran Consiglio la settimana scorsa hanno visto tutti che, ricevute le dovute rassicurazioni, pur mantenendo qualche dubbio siamo stati d’accordo con una sperimentazione in terza media». Fatte queste premesse, il deputato del Ppd spiega come «adesso abbiamo una possibilità in più: formulare una proposta di superamento dei livelli con una sperimentazione più aperta, che offra diverse varianti, da sviluppare anche in contemporanea, in modo che si possa poi valutare quale sia la migliore». E, soprattutto, «una sperimentazione che coinvolga fin dall’inizio tutto il secondo biennio delle medie, perché noi diciamo da sempre che vogliamo assicurare la possibilità per gli allievi di scegliere un indirizzo da seguire in base alle proprie caratteristiche individuali e alle scelte scolastiche o professionali del post-obbligatorio». Insomma, «questa sarà la base di partenza di una proposta che formuleremo, a livello parlamentare, dopo gli incontri e le analisi che faremo col nostro gruppo di lavoro». Con un solo obiettivo: «Arrivare al più presto con una soluzione che vada nell’interesse di allievi, insegnanti e della scuola tutta. Una pausa di riflessione può aiutare a fare in modo che ci siano un ascolto e un coinvolgimento maggiori, anche se ricordo che dal Ppd nei confronti del mondo della scuola entrambi ci sono sempre stati».

Longo: ci aspettiamo proposte entro l’anno

Ghisletta confida nel sostegno della Ccg, la Conferenza cantonale dei genitori, all’iniziativa. Conferenza che si era espressa a favore della sperimentazione, poi bocciata da una risicatissima maggioranza del Gran Consiglio. Da noi raggiunto a proposito dell’auspicio di Ghisletta, il presidente della Ccg per il momento non si sbilancia. «Anzitutto è positivo il fatto che sul tema si continui a dibattere e mi auguro che questo dibattito coinvolga sempre di più la società civile, dunque non solo i partiti e le istituzioni – osserva Pierfranco Longo –. In questa fase e su questo importante argomento, dobbiamo ascoltare e approfondire le diverse visioni. Come Conferenza cantonale dei genitori – sottolinea Longo – ci aspettiamo entro la fine di quest’anno delle proposte concrete e praticabili per superare nel modo migliore i livelli, fonte da venti anni di non pochi problemi. Delle proposte che siano il risultato di un’ampia condivisione fra i diversi attori della scuola e i partiti. La riforma è urgente».