Lo chiede una mozione di Giovanni Berardi (Ppd) per sensibilizzare i giovani sui comportamenti corretti in questi luoghi
Prevedere nelle scuole ticinesi oltre a lezioni di nuoto in piscina anche lezioni in laghi o nelle aree balneabili di fiumi, così da sensibilizzare nella pratica i giovani sui comportamenti corretti e sulle precauzioni da adottare in questi luoghi. Lo chiede una mozione presentata dal deputato popolare democratico Giovanni Berardi e firmato da altri sette gran consiglieri di altri gruppi politici.
La mozione si rifà a una proposta della Società svizzera di salvataggio (Sss) che ha proposto un progetto pilota nella Svizzera interna a Hochdorf proprio in questo senso. I mozionanti ricordano che negli ultimi 20 anni, in Svizzera sono decedute 941 persone per annegamento (in media 47 all’anno). Queste morti avvengono principalmente nei laghi e nei fiumi. La maggior parte delle vittime ha tra 15 e 30 anni di età.
“Il Cantone Ticino – scrive Berardi – è all’avanguardia a livello nazionale per quanto attiene all’insegnamento del nuoto. Infatti, nelle scuole il nuoto è materia obbligatoria nell’ambito delle lezioni di educazione fisica (in realtà non è più così da alcuni anni, ndr). Questa strategia ha certamente contribuito a migliorare la sicurezza delle nostre giovani generazioni e a ridurre i pericoli di annegamento e va pertanto assolutamente mantenuta. Tuttavia, le lezioni avvengono solo in piscina”. Da qui la proposta di aderire al progetto nazionale della Società svizzera di salvataggio di estendere queste lezioni anche ai fiumi e ai laghi.