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I Comuni disattivano la rete Bike Sharing Valle di Blenio-Biasca

A causa degli elevati costi e di uno scarso utilizzo delle bici elettriche, dalla primavera 2024 gli enti locali hanno deciso di interrompere il servizio

Avviata nel 2019, l’iniziativa non ha ottenuto il successo sperato
(Ti-Press)
3 gennaio 2025
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Niente da fare per la rete Bike Sharing ‘Valle di Blenio-Biasca’. A cinque anni dalla sua inaugurazione, a partire dalla primavera del 2024 il servizio non è più stato attivato. Se inizialmente credevano molto nel prodotto e nel suo potenziale, i Comuni di Blenio, Acquarossa, Serravalle e Biasca hanno deciso di interromperlo, ritenendo che non fosse più sostenibile dal punto di vista finanziario. A pesare gli elevati costi di manutenzione delle quattro postazioni, a fronte di uno scarso utilizzo, e dunque bassi ricavi. L’iniziativa era pensata per permettere sia alla popolazione locale sia soprattutto a turisti e visitatori di pedalare sul territorio a una tariffa di 3 franchi ogni 30 minuti.

Voluta dai tre enti locali bleniesi, ai quali poi si è aggiunto Biasca, il progetto è costato complessivamente 270’000 franchi, compreso il sistema di ricarica delle biciclette automatizzate. Il servizio è stato sviluppato con il coordinamento e il sostegno dell’Ente regionale per lo sviluppo Bellinzonese e Valli (Ers-Bv), più l’appoggio dell’Organizzazione turistica regionale Bellinzonese e Alto Ticino. Le 20 biciclette elettriche, adatte a qualsiasi tipologia di terreno ma non ai sentieri impegnativi, erano distribuite nelle quattro postazioni collocate a Olivone (negozio Sarci Sport), Acquarossa (stazione Autolinee Acquarossa), Malvaglia (piazza Municipio con posteggio) e Biasca (vicino alla stazione Ffs). In seguito alla decisione dei Comuni, le postazioni sono state rimosse, mentre sono stati mantenuti i punti di ricarica.

Proposto nei mesi primaverili ed estivi, il noleggio era automatizzato: accedendo al portale www.velospot.ch o attraverso l’app Velospot 2.0, era possibile prenotare il codice per sbloccare e noleggiare le biciclette; in alternativa, si poteva ritirare il codice rivolgendosi agli Infopoint turistici a Olivone e Biasca, come pure alle Cancellerie comunali della regione. Inizialmente era stata ventilata anche un postazione, mai realizzata, a Campra. Oltre alla collaborazione con le Autolinee bleniese per il trasporto delle biciclette e con i negozi Sarci Sport di Olivone e Cicli Wittwer di Biasca per il supporto tecnico, l’offerta comprendeva un 10% di sconto sulla consumazione in alcuni ristoranti aderenti all’iniziativa. Consigliato era il percorso Mtb 387, accessibile a qualsiasi tipo di utenza, lungo il quale erano state inserite alcune deviazioni per raggiungere diversi punti d’interesse presenti nelle immediate vicinanze.

‘L’utenza cerca mezzi più performanti’

«Purtroppo il servizio si è rivelato poco utilizzato dagli utenti – indica Loris Beretta, coordinatore dell’Antenna bleniese dell’Ers-Bv e vicesindaco di Blenio –. A differenza di una zona urbana – prosegue –, una simile iniziativa non si è dimostrata confacente alla realtà del nostro territorio di montagna». Chiediamo come mai il progetto non sia decollato: «Principalmente perché chi gira in valle con la bicicletta è propenso a noleggiare mountain bike più attrezzate per poter percorrere anche la rete di sentieri. Va detto che le biciclette che avevamo in dotazione non erano adatte al nostro territorio, al di là delle semplici strade sterrate. Ci sono delle strade sul fondovalle che potevano essere percorse, ma abbiamo notato che gli utenti prediligono il noleggio di mezzi più performanti. Probabilmente, ma rimane un aspetto secondario, anche il sistema di noleggio era un po’ complicato, e non sempre funzionava come doveva. Si è anche tentato di proporre all’utenza dei pacchetti con percorsi ad anello definiti, ma non ha funzionato». Insieme all’Otr-Bat, l’Ers-Bv sta ora valutando «di sviluppare una collaborazione con i negozi delle regioni Leventina, Valle di Blenio e Riviera. Si tratterebbe – conclude Beretta – di mettere in rete i negozi e promuovere un sistema di noleggio più dinamico, con biciclette adattate a tutti i percorsi e una possibilità più ampia per quanto riguarda la loro riconsegna. Ma è un’idea ancora allo stato embrionale, che andrà eventualmente sviluppata nel corso dell’anno».

Si valuta una nuova offerta

Contattata dalla redazione, si esprime anche l’Otr-Bat: “Purtroppo, le biciclette prestavano molti limiti e dei costi elevati di manutenzione che, sommati a quelli di gestione, hanno reso il servizio non più sostenibile. L’utilizzo è inoltre risultato nettamente sotto le aspettative, sia dalla popolazione locale che a livello di turisti. Verosimilmente il velocissimo sviluppo della tecnologia di questi ultimi anni in questo ambito, ha permesso alla popolazione locale così come ai turisti di avere una propria bicicletta personale, su misura e corrispondente ai propri bisogni, facendo sì che gli utenti a due ruote preferiscono utilizzare la loro bicicletta elettrica privata. Considerate inoltre le caratteristiche delle biciclette in questione, che dovevano essere adattabili per tutte le tipologie di clienti, probabilmente coloro che volevano effettuare dei percorsi più impegnativi hanno optato per un altro tipo di bicicletta adatta alle proprie esigenze. Le e-bike sono state rivendute alla Fondazione Gabbiano (che opera per il medesimo servizio nel Sopraceneri) al fine di riutilizzare i pezzi di ricambio”.

Quanto all’idea di un rilancio del servizio – prosegue la nota dell’Otr – “frutto dell’esperienza avuta con questo progetto, i vari attori coinvolti stanno valutando una rinnovata formula di noleggio di Bike Sharing, al fine di creare un’offerta ancor più attrattiva, soprattutto con un occhio rivolto al turista. Al momento in tutta la Valle di Blenio e Biasca abbiamo diversi partner che noleggiano biciclette sia muscolari che a pedalata assistita che possono soddisfare le più svariate richieste dei nostri ospiti”.