Il Programma di promozione dei diritti dell’infanzia intende proteggere da ogni forma di maltrattamento o abuso e prevenire tutte le forme di violenza
Se ci sono diversi Cantoni che negli scorsi anni hanno lanciato delle campagne di sensibilizzazione sui diritti dell’infanzia, sinora nessun Cantone ha avviato un vero e proprio programma cantonale di promozione dei diritti dell’infanzia, di prevenzione della violenza e di protezione dei bambini e dei giovani. La specificità del programma cantonale ticinese, condiviso dal Consiglio di Stato, risiede nel fatto di essere un programma che coinvolge i vari Dipartimenti, in particolare Dipartimento della sanità e della socialità (DSS), Dipartimento delle Istituzioni (DI) e Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS), di avere una durata di quattro anni, di disporre di un budget significativo e di voler coinvolgere i Comuni, nonché l’insieme degli enti attivi sul territorio, le famiglie e i giovani.
Il Programma prende spunto dalla “Strategia cantonale di prevenzione della violenza che coinvolge i giovani (0 – 25 anni) per il periodo 2017 – 2020”, includendo i diversi insegnamenti tratti ma con una prospettiva innovativa estesa alla promozione dei diritti dell’infanzia.
Se la Strategia aveva come obiettivo principale la riduzione della violenza che coinvolge i giovani, rafforzando il senso di appartenenza e il sentimento generale di sicurezza, il Programma di promozione dei diritti dell’infanzia intende promuovere il buon trattamento, proteggere da ogni forma di maltrattamento o abuso, prevenire tutte le forme di violenza, migliorare la presa a carico delle situazioni vulnerabili o problematiche. La missione è dunque quella di garantire tutti i diritti del bambino sanciti nella Convenzione ONU.
Il programma si articolerà attraverso la messa a punto di misure specifiche lungo 4 assi di sviluppo (promozione, prevenzione, rilevamento precoce e intervento) e in 5 contesti di riferimento (Famiglia, Scuola e Formazione, Spazio sociale, settore Amministrativo e Giudiziario, settore Socio-sanitario).
Per l’elaborazione del “Programma cantonale di promozione dei diritti, di prevenzione della violenza e di protezione dei bambini e dei giovani” è stata incaricata un’apposita direzione interdipartimentale con rappresentanti DSS, DECS e DI, presieduta dal magistrato dei minorenni Reto Medici e il cui coordinamento operativo è garantito dall’Ufficio del sostegno a enti e attività per le famiglie e i giovani. Il Programma cantonale cercherà di identificare i bisogni del territorio, valorizzare le iniziative in atto, promuovere progetti innovativi, sensibilizzare la popolazione sui diritti dell’infanzia, favorire l’ascolto e la partecipazione di bambini, giovani e famiglie.
Il Programma avrà tra le sfide principali il rafforzamento della partecipazione dei bambini e dei giovani alle decisioni che li riguardano, della promozione delle politiche giovanili, della prevenzione (attraverso il rinforzo della salute psicologica dei bambini e dei giovani) e della protezione dei minorenni, con particolare attenzione al tema “minorenni e psichiatria”, al rinforzo dei diritti di visita, delle competenze genitoriali, del sostegno a minori nella violenza domestica, delle prese a carico nei centri educativi per minorenni. Ulteriori misure potranno essere identificate attraverso specifiche audizioni e gruppi di lavoro.
Il Programma cantonale, che si inserisce pienamente nel Programma di legislatura 2019-2023 (Azioni 28 e 29) potrà beneficiare di un budget di 450'000 franchi annui per quattro anni già a partire dal 2021 al fine di avviare ricerche e iniziative pilota. Oltre a eventuali sostegni tramite il Programma cantonale, a seguito di una recente decisione del Consiglio federale e grazie al sostegno da parte del Cantone Ticino e della Conferenza delle Direttrici e dei Direttori degli affari sociali, le organizzazioni che sensibilizzano sui diritti dell’infanzia gli operatori del settore della formazione e della formazione continua potranno beneficiare di eventuali contributi federali sino ad un massimo di 200'000 franchi.