Il 20 novembre è la Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia. Un anniversario importante per ricordare, sensibilizzare, riflettere su quanto è stato fatto e su quanto ancora si deve fare per garantire i diritti e mantenere così la promessa fatta più di trent’anni fa ai bambini e ai giovani. L’adozione della Convenzione ha rappresentato un passo importante per la loro protezione; è uno strumento giuridicamente vincolante che li definisce soggetti giuridici autonomi.
La convenzione è stata ratificata anche dalla Svizzera nel 1997. Se molti diritti sono acquisiti, rimangono ancora degli aspetti da migliorare, come del resto il Comitato Onu fa osservare alla Confederazione nei suoi rapporti periodici.
Ricerche recenti dimostrano che, purtroppo, ancora troppi bambini in Svizzera subiscono violenza fisica e/o psicologica e puntualizzano quanto una base legale chiara rappresenti un fattore decisivo di prevenzione e di intervento.
Nella Legislazione svizzera non esiste un divieto esplicito delle pene corporali. Su questo tema, il Consiglio federale è stato invitato dal Comitato Onu a prendere dei provvedimenti, creando un’apposita base legislativa. Il tema, dopo l’approvazione del Consiglio nazionale, è ora sul tavolo del Consiglio degli Stati, la cui Commissione degli affari giuridici ha espresso un forte segnale dicendo Sì all’integrazione giuridica per un’educazione non violenta. Ora confidiamo nella lungimiranza dei Consiglieri agli Stati, a cui numerosi enti e persone si stanno rivolgendo, per raggiungere un risultato storico e fondamentale.
Il Cantone Ticino, sebbene la competenza sia federale, il 22 settembre 2021 si è attivato invitando il Consiglio federale a iscrivere nel Codice civile il divieto delle punizioni corporali. Inoltre, il Consiglio di Stato, a giugno del 2022, ha adottato il "Programma cantonale di promozione dei diritti, di prevenzione della violenza e di protezione di bambini e giovani (0-25 anni), 2021-2024" che definisce per la prima volta una strategia cantonale di promozione dei diritti dei bambini e dei giovani.
Questo Programma cantonale intende promuovere il buon trattamento di bambini e giovani, proteggerli da ogni forma di maltrattamento o abuso, prevenire tutte le forme di violenza e migliorare la presa a carico delle situazioni vulnerabili o problematiche. Il Programma è stato realizzato coinvolgendo direttamente i diretti interessati che chiedono di poter esprimere le loro opinioni e di essere presi sul serio dagli adulti, all’interno della famiglia, a scuola, nei Comuni e nelle decisioni politiche.
In quest’ottica, assume particolare importanza anche il progetto di aggiornamento della Legge giovani e Legge colonie che prevede l’unificazione in un’unica base legale. L’obiettivo è quello di estenderne e rafforzarne i contenuti affinché bambini e giovani possano perseguire le loro aspirazioni in uno spirito di autodeterminazione e di partecipazione attiva alla vita sociale, culturale e politica del nostro Cantone.
All’orizzonte, dunque, si intravedono due importanti traguardi: una base legale federale che vieti le punizioni corporali e una nuova base legale cantonale (unione della Legge giovani e della Legge colonie) che promuova l’infanzia e la gioventù. Due passi decisivi verso il pieno rispetto della Convenzione Onu per i diritti dell’infanzia.