Oggi è dell'1%, Ceruso e Aldi chiedono di scendere allo 0,50%. ‘Fare chiarezza sui soldi che escono dalle tasche dei lavoratori e vanno nelle loro casse'
“Le casse delle Commissioni paritetiche (Cp) sono colme a dismisura mentre le tasche dei lavoratori sono sempre più vuote, ma nessuno pensa di ridurre il pesante contributo contrattuale trattenuto dalle buste paga dei lavoratori e lavoratrici”. Lo sostiene TiSin - Organizzazione per il lavoro in Ticino, che con un comunicato stampa chiede che la deduzione dell'1 per cento dalla busta paga dei lavoratori sia ridotta allo 0,50%. E su questo “bisogna fare chiarezza sulla gestione degli ingenti mezzi finanziari che fuoriescono dalle tasche dei lavoratori e confluiscono nelle casse delle Cp senza che nessuno sappia l'uso esatto che ne viene fatto”. Inoltre, “è definito contributo di ‘solidarietà’, ma di fatto si tratta di una tassa contrattuale troppo elevata imposta a lavoratori e lavoratrici che sono assoggettati a un contratto collettivo di lavoro, concordato tra organizzazioni sindacali e associazioni padronali”. TiSin ritiene che “i contributi contrattuali dei lavoratori e delle lavoratrici vadano ridotti nella misura del 50% e gestiti con criteri di massima trasparenza e oculatezza, nonché finalizzati all'esclusivo interesse dei lavoratori e non per favorire interessi che nulla hanno a che fare con la materia contrattuale”. È opinione di TiSin, infine, che “i tempi siano maturi per doverlo fare, e in tal senso si adopererà con ogni mezzo affinché i lavoratori e le lavoratrici siano alleggeriti di tale balzello, non più giustificato dall'enorme massa finanziaria che confluisce nelle casse delle Cp”.