La Sezione enti locali scrive ai Comuni. Della Santa: contattare gli anziani a domicilio e mettere a disposizione gli spazi per la somministrazione
In Ticino la vaccinazione contro il Covid partirà, stando alle più recenti indicazioni, il 4 gennaio e anche i Comuni saranno chiamati a fare la loro parte. D’altronde, come ha scritto loro lunedì dal Dipartimento istituzioni la Sezione enti locali (Sel), “per la riuscita dell’intera operazione, ancora una volta, sarà fondamentale il gioco di squadra di tutti gli attori coinvolti, e quindi sarà necessaria la vostra collaborazione”. Concretamente? «Gli aspetti di dettaglio saranno definiti e ci verranno comunicati la settimana prossima dagli uffici del Medico cantonale e del Farmacista cantonale, ad ogni modo l’idea di fondo – dice alla ‘Regione’ il capo della Sel Marzio Della Santa - è di coinvolgere i Comuni, valorizzando così il concetto di prossimità, da un lato per quel che riguarda la presa di contatto con gli anziani che vivono a domicilio per informarli della possibilità di vaccinarsi, dall’altro per quel che concerne la messa a disposizione, sempre nei rispettivi territori, di spazi ritenuti idonei per la somministrazione del vaccino alle persone che vogliono vaccinarsi. All’inizio della campagna la priorità verrà tuttavia accordata ai residenti nelle case per anziani».
Ed è quanto ricorda la Sel nella newsletter del 21 dicembre ai Comuni firmata dallo stesso Della Santa. “Siccome le dosi in arrivo saranno limitate (ma molte altre seguiranno nelle settimane e nei mesi a venire), sarà data priorità alle persone appartenenti ai gruppi più a rischio, ovvero – prosegue la comunicazione – agli anziani residenti in case per anziani, poi si passerà alla popolazione anziana che vive a domicilio (eventualmente prima alle persone di 80 e più anni, poi a quelle di 65 e più anni) e infine gli adulti affetti da condizioni di salute ad alto rischio (come ad esempio il diabete, un’obesità importante, l’insufficienza cardiaca o la broncopneumopatia cronica ostruttiva) residenti sul territorio cantonale. Man mano che verranno vaccinati i gruppi a rischio, si procederà a vaccinare anche il personale sanitario che si occupa delle persone a rischio”. Quando “la disponibilità di diversi vaccini in quantità sufficiente lo permetterà, si procederà con la vaccinazione di altri gruppi prioritari e infine della popolazione in generale”. Prosegue la newsletter di lunedì scorso: “Nei prossimi giorni gli Uffici del Medico cantonale e del Farmacista cantonale contatteranno direttamente gli istituti di cura per le persone anziane al fine di pianificare le vaccinazioni. Al contempo prenderanno pure contatto con tutti i Comuni per coinvolgerli nella programmazione delle vaccinazioni alle persone anziane residenti nel loro paese. Non si esclude che venga chiesto anche l’intervento della persona di riferimento nell’ambito della protezione della popolazione”.
La Sezione enti locali ricorda inoltre che il vaccino Comirnaty della Pfizer-BioNtech (“il primo a essere omologato e dunque autorizzato all’uso”) presenta “delle caratteristiche di conservazione, distribuzione e somministrazione molto particolari per cui non sarà possibile svolgere la vaccinazione presso gli studi medici; l’organizzazione della vaccinazione rappresenta una sfida importante che prevede l’intervento di speciali squadre mobili e la creazione di centri di vaccinazione” per la popolazione. «Ed è anche nell’allestimento di questi centri, indispensabili nell’attesa che il vaccino possa essere somministrato a livello ambulatoriale, che la collaborazione dei Comuni sarà preziosa, fondamentale», afferma Della Santa. Una sfida “importante”, che non deve cogliere impreparati neppure gli enti locali. “Considerata l’imminenza delle festività natalizie – annota la Sel nella newsletter di lunedì 21 indirizzata ai Comuni – abbiamo ritenuto opportuno preavvisarvi anticipatamente sul piano delle vaccinazioni cantonali – nonostante non siano ancora stati definiti tutti gli aspetti organizzativi – in maniera che possiate essere reattivi già a partire dalla prossima settimana. Al momento, infatti, le autorità sanitarie stanno facendo una serie di valutazioni e appena possibile sarà nostra premura fornirvi tutti i dettagli del caso”. Come spiegato dal responsabile della Sezione degli enti locali, nei prossimi giorni si saprà di più a proposito del ruolo che avranno i Comuni. «La campagna di vaccinazione in Ticino è coordinata dagli uffici del Medico cantonale e del Farmacista cantonale – ribadisce Della Santa –. Come ha sostenuto il farmacista cantonale Giovan Maria Zanini, l’obiettivo è di raggiungere, attraverso un’adeguata organizzazione, chiunque sia intenzionato a vaccinarsi».