Nuove limitazioni in Ticino per cercare di contenere l'espansione del virus, tutelando in particolare le persone vulnerabili. La Supsi sospende le lezioni
Niente più visite in tutte le strutture ospedaliere e nelle case per anziani del Canton Ticino. È la principale novità emersa oggi in merito alle misure decise dallo Stato Maggiore Cantonale di Condotta per cercare di contenere l'espansione del coronavirus, che finora ha contagiato 68 persone sul nostro territorio. "Si tratta di misure di prevenzione introdotte con l’obiettivo di razionalizzare il personale a disposizione negli ospedali garantendo la miglior presa a carico possibile dei potenziali pazienti e limitando al contempo il più possibile la diffusione del coronavirus (Covid-19)", viene sottolineato in un comunicato. L’interruzione delle visite è ritenuta essenziale per tutelare le persone più vulnerabili. Parallelamente alcune strutture sanitarie hanno attuato ulteriori misure di razionalizzazione dell’attività.
Chi desidera avere informazioni e indicazioni puntuali sulla questione Coronavirus può contattare il numero gratuito 0800 144 144, attivo tutti i giorni dalle 7.00 alle 22.00. È inoltre disponibile anche la Hotline Coronavirus a livello federale allo 058 463 00 00, operativa 24 ore su 24. Si ribadisce l’importanza di informarsi attraverso i canali ufficiali. Sono disponibili aggiornamenti costanti, raccomandazioni puntuali e consigli di prevenzione agli indirizzi www.ti.ch/coronavirus oppure www.bag.admin.ch/nuovo-coronavirus.
Dopo essersi riunita oggi pomeriggio, la direzione della Supsi ha deciso di sospensione tutte le lezioni svolte nell’ambito della formazione Bachelor e Master fino al 22 marzo nei suoi dipartimenti. In alternativa verranno organizzate dellle attività didattiche tramite formazione a distanza. Al momento si svolgono regolarmente solo le attività di stage nei settori sociale e sanitario (Deass) e nella formazione degli insegnanti (Dfa). Riguardo alle misure volte alla protezione delle collaboratrici e dei collaboratori, la direzione chiede - dove è possibile - di adottare la modalità del telelavoro, in modo particolare per coloro che risiedono o sono stati recentemente nelle regioni indicate dalle autorità federali come "colpite".
Un'organizzazione sola ma che dispone di più ospedali. La particolarità dell'Ente ospedaliero cantonale è vantaggiosa nell'attuale situazione di allerta per il coronavirus, secondo l'oncologo Franco Cavalli intervistato da Radio Ticino. "Il sistema è ben preparato per evitare quello che sta succedendo in Lombardia, dove la sanità è al collasso", dichiara. Ascolta l'intervista: