Ticino

Berna riapre il dossier della famiglia Gemmo

La Segreteria di stato della migrazione ha annullato la decisione di non entrata in materia. La richiesta d'asilo verrà esaminata.

26 giugno 2017: consegna delle firme contro l'espulsione della famiglia siriana (nella foto, Hassan Gemmo)
(TiPress)
21 febbraio 2019
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Il capitolo svizzero della storia della famiglia Gemmo, rifugiati siriani yazidi, non è chiuso. Lo scorso giovedì 14 febbraio la Segreteria di Stato della migrazione (Sem) ha infatti annullato la propria decisione di non entrare nel merito della richiesta di asilo, riaprendo così il dossier di tutta la famiglia.

Il caso era balzato agli onori della cronaca l’anno scorso. Nel giugno 2018, con il sostegno di Amnesty International Svizzera e il patrocinio degli avvocati Immacolata Iglio Rezzonico e Paolo Bernasconi, come si ricorderà, la famiglia siriana si era rivolta al Comitato Onu per i diritti del fanciullo. Questo aveva immediatamente ordinato alla Svizzera di sospendere qualsiasi procedura di espulsione.

Dopo la decisione della Sem la famiglia Gemmo – papà, mamma e cinque figli – può tirare un sospiro di sollievo. Dopo anni di grande incertezza e instabilità, potrà vedere la propria richiesta di asilo valutata dalle autorità svizzere competenti. Con questa importante decisione da parte della Sem – giunta dopo diverse manifestazioni di sostegno, tra l'altro da parte degli allievi del Liceo Lugano 1 e del Gran Consiglio – si chiude la procedura aperta nel giugno 2018 dalla famiglia e dai suoi legali davanti al Comitato Onu per i diritti del fanciullo.

«Questa decisione della Segreteria di Stato della Migrazione è un passo importante verso il giusto trattamento di una famiglia che ha già sofferto molto ed è alla disperata ricerca di stabilità – ha dichiarato l’avvocato Immacolata Iglio Rezzonico –. Dovranno affrontare la procedura di asilo, certo, ma finalmente sarà data loro la possibilità di raccontare la propria storia e non saranno rinviati senza nemmeno essere stati ascoltati».