La corte delle assise correzionali di Lugano lo ha condannato a 8 mesi sospesi per lesioni colpose e falsità in documenti
Pena raddoppiata. È questa la sentenza emessa poco fa dalla corte delle assise correzionali di Lugano, presieduta dal giudice Amos Pagnamenta, che ha condannato il dottor Piercarlo Rey a 8 mesi sospesi per un periodo di prova di 2 anni. La corte ha confermato il decreto d'accusa: il medico è stato condannato per lesioni colpose gravi e falsità in documenti.
Ricordiamo che Rey, l’8 luglio del 2014, in una sala operatoria della clinica Sant’Anna di Sorengo, asportò i seni – per un errore di identità – alla paziente sbagliata, una donna allora 63enne. Un anno fa circa, il procuratore pubblico Paolo Bordoli, titolare dell’inchiesta, condannò il chirurgo per lesioni colpose gravi e falsità in documenti.
Il medico, difeso dai legali Tuto Rossi e Renzo Galfetti, impugnò il decreto di accusa dichiarandosi innocente e chiedendo di approfondire eventuali co-responsabilità della clinica.
In mattinata, nella sua arringa, l’avvocato difensore Tuto Rossi, aveva chiesto invano di abbandonare il procedimento perché l’amputazione dei seni è una lesione semplice (e non una lesione colposa grave) dunque su querela di parte che è venuta a mancare, visto che la vittima dopo il risarcimento di 280mila franchi, si è disinteressata al procedimento. L’avv. Rossi ha spiegato: «I seni non sono menzionati come organi importanti del corpo, suscettibili di configurare automaticamente una lesione grave se amputati dal corpo».