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Amputò per sbaglio i seni di una paziente: pena pecuniaria. Ma si andrà in aula

(©Ti-Press / Samuel Golay)
3 aprile 2017
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Una pena pecuniaria di 120 aliquote e una multa di tremila franchi. È la pena comminata tramite decreto d'accusa al dottor Piercarlo Rey, reo di aver amputato per errore i seni a una paziente alla quale andava asportato un piccolo tumore dietro un capezzolo. Una decisione, quella del Ministero pubblico, comunicata poco fa ai media dai difensori di Rey, gli avvocati Renzo Galfetti e Tuto Rossi. Nei confronti del dottore, che si è opoosto al decreto e andrà quindi a processo, si ipotizzano i reati di lesioni colpose gravi, falsità in documenti e falso certificato medico. Al contempo, scrivono sempre i due legali in una nota, la clinica Sant'Anna è stata scagionata da ogni accusa.

Ecco il comunicato integrale di Galfetti e Rossi:

Il 4 agosto 2016, i difensori del dott. Piercarlo Rey hanno appreso dai media che il Ministero pubblico aveva chiuso l’istruzione, intendendo porre in stato di accusa il dott. Rey davanti alle assise Correzionali per i reati di lesioni colpose gravi, falsità in documenti e falso certificato medico.
Il Ministero pubblico riteneva di non potersi limitare a un semplice decreto di accusa ed esigeva il pubblico processo.
Nell’ottobre 2016, i difensori del dott. Rey hanno presentato dettagliate istanze probatorie finalizzate a dimostrare l’innocenza del loro assistito.
Dopo quasi sei mesi di silenzio, il Ministero pubblico non ha dato seguito alle istanze probatorie proposte dalla difesa.

Ora, facendo clamorosamente marcia indietro sulla procedura preannunciata, il Ministero pubblico ha intimato un semplice decreto d’accusa 30.03.2016 che si limita a proporre una condanna a una pena di 120 aliquote e una multa di CHF 3'000.—.

Il Ministero pubblico ha approfittato della medesima circostanza per scagionare la clinica e la sua direzione dalla denuncia formulata il 23.10.2015 dall’Avv. Mario Branda, difensore della vittima, ribadita dal dott. Rey il 21.10.2016.

Pur rallegrato dal fatto che la sua eventuale concoIpa sia stata irreversibilmente ridimensionata, il dott. Rey, convinto della sua innocenza, ha comunque deciso di impugnare anche questo decreto d’accusa.

La difesa non intende rilasciare ulteriori dichiarazioni.