Ticino

La difesa, 'Rey va assolto, bugia giustificata'

Nel processo a carico del chirurgo, il procuratore pubblico Bordoli chiede invece di riconfermare il decreto d'accusa. Domani la sentenza

Ti-Press
20 settembre 2018
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Nel suo intervento davanti alla Corte presieduta dal giudice Amos Pagnamenta, il legale di Rey, l'avvocato Renzo Galfetti si è concentrato sull’accusa di falsità in documenti: nel rapporto operatorio il medico ha mentito, una «bugia» per il bene della paziente, che non era in grado di ascoltare a quel momento la verità. «Ha salvaguardato un bene assoluto, la vita della donna». Mentre l’annotazione nella cartella personale del dottor Rey,  fatta nei momenti immediatamente successivi all’errore, riportava i fatti veri. «Non si può quindi nulla rimproverare al dottore Rey, quella bugia scritta nel rapporto operatorio è stata indispensabile e assolutamente sacrosanta».

Mentre nella sua requisitoria, il procuratore pubblico Paolo Bordoli. Bordoli ha chiesto la riconferma del decreto d'accusa e quindi una condanna a 120 aliquote e a una multa di 3'000 franchi per lesioni colpose gravi e falsità in documenti.

Nel suo intervento, il rappresentante dell'accusa ha sostenuto che l'aver asportato i seni alla paziente sbagliata è stata una lesione provocata dal dr. Rey per negligenza. Un errore grossolano, ha scandito Bordoli, che poteva essere evitato. Sarebbe bastato guardare una copia del programma operatorio, la cartella clinica o chiedere in sala operatoria. Gesti che il medico non ha effettuato. Le eventuali corresponsabilità degli altri presenti in sala operatoria, ha aggiunto Bordoli, non eliminano le colpe di Rey, che per l'accusa è l'unico vero responsabile di quanto accaduto.

La parola passa domani al secondo legale di Rey, l'avvocato Tuto Rossi. La sentenza della corte delle Assise correzionali di Lugano è attesa domani.