Nella regione si pensa di creare un gruppo di riflessione. E a Balerna le forze politiche interpellano sul possibile ruolo del Comune
Prima è toccato all’Oratorio di Balerna, poi al Midnight a Morbio Inferiore. I due episodi, però, al momento appaiono distinti. Anche se a lasciarsi andare ad atti vandalici sono stati, in entrambe le situazioni, dei ragazzi. Adesso le istituzioni del Distretto sono determinate a capire cosa si cela dietro quei gesti carichi di rabbia che hanno fatto irruzione, in un caso, in una tranquilla serata-cinema dei bambini e delle bambine dell’Oratorio, nell’altro, nell’appuntamento in palestra di un drappello di adolescenti, portando alla sospensione dell’attività. Nel Mendrisiotto da tempo il pianeta giovani e i suoi bisogni sono, del resto, al centro dell’attenzione di un Gruppo di lavoro. Gremio che potrebbe dare vita ora anche a un tavolo di riflessione, proprio prendendo spunto dagli ultimi accadimenti. L’intenzione di creare questo nuovo sottogruppo ristretto è concreta. A farne parte, ci spiega Andrea Bianchi, responsabile della Socialità del Comune di Chiasso, saranno con tutta probabilità rappresentanti del Servizio di prossimità giovani regionale del Mendrisiotto, dei Servizi sociali, della Polizia e della scuola. Una possibilità accolta in modo positivo dalle forze politiche di Balerna che, in una interpellanza interpartitica – firmata da Centro, Plr, Sinistra e Verdi, Udc e il Movimento il Guardiano –, hanno dato voce alla loro preoccupazione - condannando quanto avvenuto –, ma altresì all’esigenza di sapere quale ruolo può giocare il Comune.
Bianchi smorza l’apprensione dei politici. «Non guardiamo ai fatti con troppo allarmismo. A mio parere si è trattato di episodi puntuali, che hanno peraltro coinvolto dei giovanissimi, dovuti più alle circostanze che a situazioni di particolare disagio. Due eventi diversi, che non hanno un collegamento. Quindi – rimarca il responsabile – non parlerei di situazioni di vandalismo ripetuto. Va detto che il Servizio di prossimità come la Polizia si sono attivati nell’immediato, ma senza trovare un riscontro su una continuità. Stiamo cercando di comprendere cosa sia successo; perché si è arrivati lì e cosa volessero manifestare questi giovani. In altre parole – ci spiega –, se è stato un atto di noia, poi sfociato in ciò che è accaduto, o se vi è un disagio reale; e dunque capire chi sono. Questa analisi ci permetterà di valutare come rispondere a un evidente bisogno che c’è e non riusciamo a intercettare. Un bisogno che, comunque, appare più estemporaneo»
Dall’osservatorio del Servizio nel Basso Mendrisiotto si è colta la presenza di problemi? «Direi di no. Non si sono rilevate problematiche particolari», ci conferma Bianchi. E dal punto di vista della politica balernitana? Non si sposa la linea adottata da Morbio Inferiore, quella dei divieti; percepiti come la soluzione non ideale. Di fatto si propende piuttosto per un altro approccio istituzionale e la prevenzione.
Certo i consiglieri comunali firmatari dell’atto parlamentare – Federico Pagani, Nicole Mantovani, Bruno Bera e Jessica Carvalho (Centro), Carolina Crivelli (Plr), Gianna Riva (Sinistra e Verdi), Diego Bernasconi (Udc) e Andrea Zaramella (Il Guardiano) – sono consapevoli che “il compito di far luce sui dettagli di quanto avvenuto e sulle eventuali conseguenze penali spetta alla Magistratura dei minorenni con la Polizia ed eventualmente il Tribunale dei minorenni”; di conseguenza, “il Comune in questo ambito può unicamente limitarsi a fornire la propria collaborazione”; ad esempio mettendo a disposizione le registrazioni del sistema di videosorveglianza. Sistema che, si annota, “probabilmente in termini preventivi non raggiunge lo scopo immaginato, visto che gli interessati si sono coperti il viso (fatto grave) e che i fatti – a Balerna, ndr – si sono svolti proprio sotto le telecamere del punto di raccolta rifiuti”.
Insomma, ammettono, ciò che emerge è che “il margine di manovra per le autorità comunali in situazioni simili sia ristretto”. Ecco perché si vuole “capire meglio se e quali strumenti il Comune può mettere in campo, nell’ottica di tessere un dialogo costruttivo con questi giovani e aiutarli e sostenerli nel loro percorso di crescita, in modo da poter per lo meno tentare di evitare che imbocchino ‘cattive strade’”.
E qui il pensiero va, appunto, al Servizio di prossimità giovani regionale del Mendrisiotto, di cui anche Balerna beneficia dal giugno 2023. Una realtà, si rimarca, “di sicuro valore e che può certamente fungere da punto di riferimento per i giovani della regione”, dagli 11 ai 30 anni. Quindi, si chiarisce, è importante avere “una visione maggiormente chiara di quanto già viene fatto e di comprendere se vi sono margini per incrementare gli interventi di prevenzione”. Al momento gli operatori, da quanto sanno i consiglieri, sono presenti almeno una volta al mese in paese grazie al programma ‘spacevan’. Si vorrebbe, dunque, capire se vi è l’intenzione di prendere in considerazione un potenziamento (qualora non fosse ancora stato contemplato). E se si sono già tirate le somme di questi mesi di esperienza sul territorio.
I consiglieri vanno dritti al punto e confidano di poter sapere se vi siano “altri strumenti o mezzi” attraverso i quali “le autorità comunali possono intervenire in simili situazioni”. E quindi se oltre al Servizio, il Comune disponga “di altri strumenti attraverso i quali le autorità comunali possono intervenire in simili situazioni, in particolare per entrare in contatto con i suoi giovani cittadini e fungere da sostegno nel loro percorso di crescita”.
Ora, negli ultimi mesi, annotano i firmatari dell’interpellanza, “sembrerebbero aumentati gli episodi, di vario genere e di diversa gravità, che hanno visto protagonisti alcuni giovanissimi a Balerna, in particolare nella zona del comparto scolastico”, quindi gli operatori di prossimità hanno “intensificato la loro presenza a Balerna?”. Tornando agli ultimi fatti, “qualora le autorità inquirenti riuscissero a individuare i responsabili, il Municipio – si domanda – ritiene di poter farsi parte attiva verso questi giovani per sensibilizzarli sul loro agire, ad esempio attraverso un incontro con le famiglie?”.
Per finire, si richiama, “ritenuto che i principi su cui si fonda anche il diritto penale minorile sono la protezione e l’educazione del minore e che si deve tenere conto delle condizioni di vita e della situazione familiare del minore, nonché della sua personalità in divenire”, l’Esecutivo vede la possibilità di “instaurare un dialogo con le autorità penali dei minori cantonali, affinché eventuali giovani che hanno commesso dei reati sul territorio di Balerna, possano, visto l’art. 23 DPMin, svolgere con i servizi comunali una prestazione personale in favore di istituzioni sociali, di opere d’interesse pubblico, di persone bisognose di assistenza?”.