laR+ Mendrisiotto

I giudici danno ragione al docente della Spai di Mendrisio

Il Tribunale cantonale amministrativo rimprovera al Decs la ‘disattenzione’ di non aver sentito il professore e annulla l'esonero. ‘Ne prendiamo atto’

Un caso che rischia di avere degli strascichi
(Ti-Press)
19 agosto 2024
|

Il Tribunale cantonale amministrativo (Tram) ha dato ragione al docente della Spai di Mendrisio. Il provvedimento firmato dal Decs, il Dipartimento educazione, cultura e sport, a inizio giugno che metteva nero su bianco l'esonero e la sospensione – anticamera del licenziamento – del professore di elettrotecnica, Roberto Caruso, è stato annullato dai giudici. Accolto il ricorso – che va al di là anche dalla richiesta di applicare l'effetto sospensivo –, a scardinare la misura dipartimentale è l'acclarata "violazione" del diritto di essere sentito di cui godeva l'insegnante. Una decisione che vale una vittoria anche per il Sindacato Ocst, che sta affiancando Caruso fin dall'inizio.

L'inosservanza in cui è incappato il Dipartimento "non è affatto trascurabile", osserva il Tram. Lo è avendo, come detto, "privato il ricorrente del diritto di esprimersi prima di adottare la sospensione immediata della funzione". Questo modus operandi, si rincara tra le righe della sentenza, è "suscettibile di influire sulla reputazione professionale" del docente, patrocinato dall'avvocato Stefano Fornara. In più, non intervenire, fanno capire i giudici, "finirebbe per tradursi in un incentivo alla sistematica violazione del diritto di essere sentito da parte delle autorità di prima istanza". Tant’è che lo Stato dovrà rifondere al ricorrente 1'500 franchi a titolo di ripetibili.

Di fatto la decisione del Tribunale ribalta quella del Decs che aveva sanzionato il docente per il suo comportamento ritenuto inadeguato e irrispettoso nei confronti dei suoi superiori. Una vicenda che non solo ha mobilitato colleghi e alunni di Caruso, ma che è finita anche sul tavolo della politica. È di questi giorni l’interpellanza dell'Mps di cui ha riferito laRegione oggi.

Le reazioni

Ocst: ‘Estrema soddisfazione’

Il Sindacato Ocst ha accolto con "estrema soddisfazione" il pronunciamento del Tribunale cantonale amministrativo. Una decisione, si sottolinea in una nota, che non solo annulla la sospensione dal servizio del professore, firmata dal Consiglio di Stato, ma riabilita "il buon nome del docente e la sua seria professionalità e dedizione all’insegnamento". Tutto ciò, come detto, ha il sapore della vittoria per il Sindacato che dal febbraio 2023 sta accompagnando Roberto Caruso in questo suo difficile cammino; sin da quando "era stata avviata una sommaria procedura a suo carico, scaturita in un ammonimento che il nostro Sindacato ha già impugnato e per il quale è ancora pendente un ricorso al Tribunale cantonale amministrativo".

La battaglia, si fa capire, non è ancora conclusa: ad oggi "un primo risultato importante è stato raggiunto, ma il Consiglio di Stato non ha ancora ritirato la propria decisione di prospettato licenziamento". Misura che sarà al centro, questo giovedì, dell'udienza davanti alla Commissione conciliativa dei dipendenti dello Stato, alla quale sarà presente pure Ocst.

A questo punto, si annota, "Ocst auspica che il Consiglio di Stato e il Decs tornino finalmente sui propri passi e annullino ogni procedura nei confronti del docente, il quale non si è macchiato di alcuna colpa, se non quella di manifestare il proprio disagio e quello della sede ai funzionari dirigenti di riferimento". Si confida altresì che a livello cantonale si rispetti la decisione del Tribunale cantonale amministrativo, riammettendo immediatamente in servizio il docente in vista dell’imminente inizio del prossimo anno scolastico".

Decs: ‘Ne discuteremo in governo’

Alla luce della decisione del Tram abbiamo interpellato il Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport. Decs che ci conferma di aver "preso atto della decisione del Tram di annullare l’immediata sospensione di un docente; sospensione che rientrava nell’ambito di una procedura di “disdetta del rapporto d’impiego per giustificati motivi”, tuttora aperta sul piano sostanziale". Il Dipartimento ci ha ribadito altresì di prendere "sul serio le considerazioni espresse dal Tribunale, che verranno discusse nel corso della prossima seduta del Consiglio di Stato, e valuterà le procedure adottate in questa specifica circostanza".