La popolazione di ogni età ha risposto all’invito della Città di Mendrisio dicendo la sua via web, via cartolina e a voce
Il Parco di Villa Argentina è tutto un fiorire di idee. La Città ha dato la possibilità alla popolazione di dire la sua. E i cittadini – piccoli e grandi – non si sono tirati indietro, recapitando, via web o tramite la cartolina tradizionale, proposte e suggerimenti su contenuti futuri di questo giardino nel ‘cuore’ di Mendrisio. Una partecipazione che le autorità locali hanno potuto toccare con mano sabato, in occasione della ‘Giornata delle idee’. Una manifestazione che ha dato vita a un momento di condivisione e confronto e che, di fatto, ha chiuso la prima fase di quello che si è voluto come un progetto partecipativo e che ha l'ambizione di ridisegnare il comparto, nel rispetto del suo valore storico e paesaggistico.
Alla Supsi, che affianca il Municipio in questo percorso, devono ancora tirare le fila dell'esperienza, ma i primi numeri, seppur non ufficiali, dell'iniziativa sono più che incoraggianti. «Possiamo dire che la Giornata ha avuto un grande riscontro – ci conferma Annalisa Rollandi, ricercatrice del settore pianificazione dell’Istituto scienze della Terra –: vi hanno preso parte circa 300 persone, se non di più. Che hanno aderito pure a tutto il palinsesto di attività che abbiamo organizzato nell'arco del sabato, che era per tutte le età, dai bambini – includendo pure la fascia fra i 2 e gli 8 anni – delle scuole elementari e medie agli adulti».
Del resto, se le iniziative hanno conquistato i partecipanti, il tema (come il destino) del Parco di Villa Argentina è tra quelli che da sempre interessano l'opinione pubblica locale e animano altresì il dibattito politico, fin dalla raccolta firme che ormai 14 anni or sono aveva visto fare quadrato 2'870 cittadini attorno alla richiesta di restituire (per intero, come è oggi) questa area di oltre 46mila metri quadrati a un utilizzo pubblico. Un moto che ha dato vita, infatti, anche a un Comitato di sostegno al Parco.
E anche davanti a questa opportunità espressiva la risposta popolare non è mancata. Anzi, ancor prima di varcare la soglia del Parco, il primo contatto della cittadinanza, quanto mai attiva è il caso di dire, è avvenuto attraverso la rete. E i segnali di un possibile successo c'erano tutti. «A sostegno della Giornata, in effetti, abbiamo aperto un sito internet – parcovillaargentina.ch – e abbiamo registrato oltre 4mila visite. Tant’è che nel periodo precedente all'evento abbiamo raccolto un sacco di idee, sia in termini di cartoline digitali, da compilare sul portale, che cartacee, reperibili al Parco».
A questo punto, occorrerà, quindi, passare in rassegna i messaggi dei cittadini. «Adesso per noi è iniziato il lavoro di analisi dei dati; e i tempi non saranno lunghi – spiega Annalisa Rollandi –. Dunque entrare nel merito delle idee espresse in questo momento non è ancora possibile. Di sicuro, tutte le proposte sono valevoli, e non sono in conflitto con quelli che sono i confini e il valore storico del Parco, come abbiamo ribadito anche durante la plenaria finale delle idee di sabato. Avviati gli approfondimenti tematici, poi saremo in grado di restituire nel dettaglio i contenuti della giornata. Che, come ho detto, è stata positiva: c'era grande fermento e questo ci ha fatto molto piacere».
La plenaria ha dato modo di avere già un primo scambio? «Nel corso di questo momento finale – ci risponde Rollandi – è stato possibile riflettere insieme alle persone presenti, sia con coloro che hanno proposto delle attività, sia con coloro che hanno preso parte alla giornata, esprimendo delle idee in quell’occasione. È stato senz'altro un momento di restituzione e confronto orizzontale per condividere pareri su dove è meglio fare alcune attività, come sulla possibilità di prevederne altre non tenute in considerazione».
La manifestazione, in altre parole, rappresenta un buon punto di partenza per capire cosa si aspetta la cittadinanza. «Dopo aver promosso la raccolta di idee, rappresenta un buonissimo punto di vista per arrivare a definire gli scenari futuri per il nuovo Parco di Villa Argentina – sottolinea la ricercatrice della Supsi –. Il riscontro, come detto, c’è stato anche prima. Tutta la fase che ha preceduto l'evento, infatti, è stata accolta generosamente dalla popolazione, in tutte le fasce di età. I bambini, ad esempio, hanno realizzato degli elaborati bellissimi: si sono dati un gran daffare. Ma hanno lavorato anche i ragazzi delle scuole medie e so che pure al Liceo hanno fato la loro parte, come chi frequenta LaFilanda. Un contributo – annota ancora Rollandi – è giunto pure dalle persone che non abitano a Mendrisio ma che vivono il Parco. E questo è importante».
Entrare nel merito è ancora prematuro, ma c’è una proposta che le è rimasta impressa? Penso in particolare ai più piccoli. «I bambini sono fantastici – rimarca la ricercatrice –. La loro visione è molto articolata. Vogliono lo scivolo, ma anche il bar e più altalene. Tutto ciò che fa parte dei giochi dell'infanzia per vivere il Parco. Del resto, i bimbi sono sempre una fonte di idee. Anche se, devo dire, si sono dimostrati, per così dire, molto ‘sul pezzo’. Le loro proposte non sono fuori contesto. Evidentemente conoscono il Parco di Villa Argentina e già lo vivono. Quindi le loro richieste sono idonee e vanno a rafforzare l'area gioco, senza entrare comunque in conflitto con il comparto». Insomma, se ai cittadini viene data la parola, il dialogo può rivelarsi proficuo, a ogni età.