Mendrisiotto

A Casvegno il Cantone mette mano a Villa Ortensia

Dopo il Mottino, destinati quasi 6 milioni a interventi di adeguamento della struttura dell'Osc. Obiettivo: sistemare lo stabile e agevolare l'utenza

Casvegno si estende su 26 ettari e conta trenta edifici
(Ti-Press)
3 ottobre 2023
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Con i suoi 26 ettari e la sua trentina di edifici il ‘Parco di Casvegno’ a Mendrisio è una realtà terapeutica e sociale che negli ultimi decenni ha sempre cercato di interagire con il mondo al di fuori dei ‘cancelli’ dell'Osc, l'Organizzazione sociopsichiatrica cantonale. Il Parco, in effetti, è aperto e i vari padiglioni nel tempo sono stati ammodernati in modo puntuale. Dalla fine degli anni Ottanta a oggi sono stati investiti circa 10 milioni e mezzo in opere di ristrutturazione, a cui si sono aggiunte le costruzioni ex novo, come nel caso della sala polivalente. Giunto quasi a termine il risanamento generale dello stabile Mottino – atteso per la fine dell'anno –, il Consiglio di Stato intende ora aprire un nuovo cantiere. Questa volta si metterà mano a Villa Ortensia, ovvero una delle strutture che fanno rifermento al Carl, il Centro abitativo, ricreativo e di lavoro.

Una nuova tappa nella strategia cantonale

Il messaggio è arrivato sui banchi dei gran consiglieri nei giorni scorsi. E traduce un intervento di quasi 6 milioni a favore dell’edificio, progettato dall’architetto Aurelio Galfetti e realizzato negli anni Settanta, che oggi necessita di alcuni lavori pur trovandosi in un "buono stato di conservazione generale". In buona sostanza il Cantone intende aggiungere un'altra tappa alla "strategia di mantenimento, adeguamento, ristrutturazione e valorizzazione" degli stabili presenti nel comparto. Con questa ulteriore operazione ci si prefigge, del resto, di colmare talune "carenze normative e funzionali", così da poter sfruttare al meglio le finalità degli spazi e utilizzare "pienamente il potenziale" di un fabbricato "adeguato dal profilo funzionale, costruttivo, strutturale, impiantistico e della sicurezza", tenendo presente altresì le diverse capacità motorie degli ospiti.

Si intende migliorare lo standard

Nei piani il documento dell'autorità cantonale mette in conto, infatti, delle migliorie interne, un miglioramento dello standard climatico interno tramite un sistema di raffrescamento – mentre per riscaldare i locali si fa capo a una rete autonoma di teleriscaldamento –, e una nuova accessibilità dall'esterno per il personale di cura con mezzi di pronto intervento. Tutto ciò "nel rispetto delle qualità architettoniche di Vila Ortensia". Così facendo, si ribadisce nel documento, si potranno accogliere le diverse utenze del Carl, secondo un preciso livello infrastrutturale e risolvere allo stesso tempo le criticità esistenti, garantendo la durata di vita dello stabile. Questo senza trascurare la possibilità, dichiarata, di "mantenere e accrescere il valore immobiliare della proprietà, nell'ottica generale di valorizzare il patrimonio immobiliare dello Stato".

La vocazione non cambia

Non cambierà, per contro, la vocazione di Villa Ortensia, come detto con Villa Alta e la Pineta parte del Carl. La struttura continuerà, infatti, ad accogliere fino a 25 utenti grazie alla disponibilità di camere singole, dotate di servizi individuali, spazi comuni e uffici riservati al personale educativo. Anzi, dopo gli interventi, si assicura, lo stabile saprà "rispondere in modo ottimale alle necessità dell'utenza".

L'edificio si innalza su quattro piani e vede al livello inferiore locali tecnici, depositi e spogliatoi, al piano terra la zona pranzo comune e una piccola cucina, al piano superiore un ampio salotto che funge da luogo di incontro – "il cuore dello stabile" –, oltre agli spazi amministrativi e 9 delle 25 camere e, infine, al quarto livello le altre 16 camere.

Pronta per l'inverno 2025

Il Cantone, d'altro canto, ha chiara la tempistica degli interventi sulla villa. Nei piani i lavori – a vantaggio dei quali nel 2020 si erano destinati 835mila franchi per la progettazione – partiranno nel febbraio del 2024 e si concluderanno per l'inverno del 2025. Anche perché, da tabella di marcia, si prevede di staccare l'approvazione del parlamento al messaggio entro la fine di questo mese. A conti fatti per l'esecuzione dell'opera necessiteranno 17 mesi. Si intende, infatti, intervenire a stabile vuoto e non più a fasi come inizialmente predisposto. In questo modo, motiva ancora l'autorità cantonale, sarà possibile ottimizzare il cantiere e i suoi tempi di esecuzione, migliorando al contempo pure "il comfort abitativo, che sarà garantito a tutti i residenti durante il periodo dei lavori".

In via temporanea, gli utenti saranno, in effetti, accolti da altre strutture presenti all'interno del Parco di Casvegno. In particolare per loro si spalancheranno le porte del Mottino – come detto alle battute finali del suo risanamento – e della Casa del personale. Edifici ritenuti "idonei" a ospitare i residenti di Villa Ortensia.