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A Mezzana si è pronti a restaurare Villa Cristina

Il Cantone si appresta a investire oltre 22 milioni nella ristrutturazione dell'edificio e a dare unicità alla ‘cittadella’ del verde

In sintesi:
  • Finora, tra le varie opere, l'investimento è stato di 34,3 milioni di franchi. A cui ora dovrebbero appunto aggiungersene ulteriori 22,4
  • Tre i Comuni su cui si estende il comparto di Mezzana: Coldrerio, Balerna e Castel San Pietro, per una superficie di oltre 443mila ettari
In vista la quarta fase di interventi
(Ti-Press)
5 luglio 2023
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A Mezzana sta per scattare la ‘fase quattro’. Dal 2005 a oggi per la quarta volta il Cantone si accinge, infatti, ad aprire un cantiere per la ristrutturazione e l’ampliamento di quello che, anno dopo anno, ha rafforzato la sua identità di Polo cantonale del verde. Una strategia volutamente a tappe, quella attuata, con la quale si è deciso di rilanciare un comparto in cui si concentrano formazione e produzione. Sin qui, non a caso, si sono investiti nelle varie opere circa 34,3 milioni di franchi. E ora ci si prepara a spenderne altri 22,4 per restituire smalto alla sede storica di Villa Cristina, iscritta peraltro quale bene culturale di interesse cantonale, e potenziare la Cantina vini. A corollario ci si concentrerà altresì sulla sistemazione esterna (oltre che sulle infrastrutture), mettendo mano al sistema di collegamenti interno, valorizzando corti e piazze e creando così una “sorta di ‘cittadella’ che domini il paesaggio di Mezzana” e che risulta inserita nel ‘perimetro di rispetto di interesse cantonale’.

Un comparto che vale un patrimonio

Disteso sul territorio di tre Comuni (ovvero Coldrerio, Balerna e Castel San Pietro), il comparto di Mezzana si estende, del resto, su una superficie di oltre 443mila metri quadri. Un vero patrimonio storico e architettonico, le cui mura sono divenute un punto di riferimento per le giovani e i giovani che si avvicinano alle professioni del mondo agricolo e del verde. Ecco che dopo essersi concentrati sull’edificio scolastico, sulla masseria e sull’apiario didattico e dopo aver realizzato la centrale di teleriscaldamento, il Consiglio di Stato, per mano dei dipartimenti Finanze ed economia ed Educazione, cultura e sport ha spostato l’attenzione, come detto, su Villa Cristina e la Cantina vini.

Sarà un intervento rispettoso

L’approccio alla Villa, documentata dal XVI secolo, sarà particolarmente attento, pur non venendo meno alla necessità di agire su strutture (come tetto e facciate), impianti e accessibilità – in particolare per le persone diversamente abili – e senza trascurare il fatto che lo stabile rappresenta un punto fermo per il Centro professionale del verde, l’Azienda agraria cantonale e la Comunità di lavoro Regio insubrica. Di fatto, l’intento dichiarato dell’operazione mira a “mantenere e rafforzare” l’immagine del complesso e “la sua funzione di sede istituzionale e di rappresentanza, anche per eventi al di fuori delle attività dell’Istituto agrario cantonale”. In ogni caso, si tiene a rimarcare nel dossier appena approdato sui banchi dei gran consiglieri, “il restauro architettonico dell’intero edificio sarà realizzato nel rispetto dei suoi periodi storici, valorizzandone gli importanti affreschi e le opere pittoriche che la caratterizzano. Questo intervento – si ribadisce – permetterà di realizzare un programma spazi adeguato, che soddisfi gli attuali fabbisogni del Polo cantonale del verde”. Per quanto possibile l’obiettivo, infatti, è quello di riportare lo stabile “allo stato in cui si trovava negli anni ’30 del 1800, partendo dal presupposto che è possibile generare un’icona efficiente e moderna nel rispetto dei valori tradizionali dell’architettura ticinese”. E questo dopo che in passato ha subìto “interventi invasivi”. Così, da un lato si recupereranno i “volumi originali delle sale a volta, evitando inutili compartimentazioni ed eliminando tutti gli attuali controsoffitti”, nel segno dell’unicità della Villa; dall’altro si integreranno “spazi idonei per l’inserimento di una biblioteca destinata al Polo cantonale del verde e per lo studio, la lettura, il lavoro individuale e a gruppi degli studenti”. Un cantiere complesso che, nelle previsioni, dovrebbe essere ultimato nella prima metà del 2026.

Già avviato l’iter edilizio

Nel frattempo, l’autorità cantonale si è portata avanti e ha già presentato la domanda di costruzione che accompagna il progetto (della Villa e della ‘cittadella’), ora “in fase di approvazione” – per la Cantina la licenza è stata staccata – e sono stati pubblicati gli appalti. Ma non ci si ferma qui. “Nell’ambito di uno studio di fattibilità – preannuncia il Cantone – si sta inoltre valutando la possibilità di realizzare degli appartamenti per gli stallieri, alfine di liberare gli spazi dell’edificio ex Torchio”, affinché lo si possa destinare “ad altre funzioni, tema questo che non viene affrontato nel presente messaggio e che sarà eventualmente oggetto di una successiva richiesta di credito”.

La Cantina vini sarà ampliata

Spostando il focus sulla cantina vini, una costruzione realizzata negli anni Venti del secolo scorso, il progetto terrà conto “delle accresciute esigenze produttive, aumentando gli spazi di stoccaggio – oggi insufficienti, ndr – tramite un volume interrato e ammodernando, dove necessario, gli impianti produttivi”. La struttura, in effetti, è “utilizzata per l’intero processo di vinificazione delle uve provenienti dai vigneti ubicati nel comparto di Mezzana, nel territorio della città di Lugano, presso i castelli di Bellinzona, oltre che a quelle di tutta una serie di piccoli viticoltori”. In buona sostanza, osserva il governo, “la Cantina è un edificio che all’interno deve conservare la sua bellezza, ma al tempo stesso deve funzionare come una macchina perfetta per la corretta produzione del vino”. Per concretizzare il potenziamento della Cantina, si creerà “un nuovo volume in calcestruzzo armato interrato, aperto al paesaggio nella parte a valle verso i vigneti ma integrato nel terrazzamento e connesso all’edificio esistente a monte verso la strada cantonale”. Mentre nell’edificio preesistente sono previste “la ricostruzione della zona ex-distilleria per accogliere la nuova cella frigorifera al piano seminterrato e locale torchio al piano terreno, la demolizione e ricostruzione delle solette per il consolidamento strutturale dell’edificio, le ricostruzioni puntuali di elementi portanti in corrispondenza della nuova scala metallica che collega i vari piani e interventi strutturali puntuali del tetto che copre il nucleo antico della Cantina”. In questo caso la tempistica restituisce la fine dei lavori entro il 2025, mentre la sistemazione esterna sarà a punto nella prima metà del 2026.