Gli stessi vertici Ecam hanno deciso di analizzare a tutto campo la gestione della rete a sette anni dalla sua nascita. Obiettivo: sciogliere le criticità
Quando l'Ecam, l'Ente case anziani Mendrisiotto, è nato – ormai sette anni or sono – si era convinti di aver dato vita a un modello innovativo, gradito al Cantone e capace di mettere in rete strutture con storie e statuti diversi. Oggi, a distanza di tempo e con una pandemia nel mezzo, quello stesso sistema mostra delle fragilità: troppo ponderoso e forse un po’ farraginoso gestire a livello organizzativo sei istituti. Tanto più a fronte del fatto che l'Ente è datore di lavoro diretto solo della metà di essi, ovvero le case a carattere pubblico. Una situazione di cui gli stessi vertici dell'Ecam, alla testa Françoise Gehring, a capo del Dicastero politiche sociali e politiche di genere di Mendrisio, si sono potuti rendere conto, prima che gli echi giungessero al Movimento per il socialismo (Mps), autore nei giorni scorsi di una mozione. E sono già corsi ai ripari.
Fonte una lettera anonima, l’Mps ha portato il tema dell'Ecam e del "forte disagio" che ha dedotto essere presente in "diverse strutture" davanti al Consiglio di Stato, peraltro rimproverato di avere un ruolo "deficitario" quale ente di vigilanza. La sua richiesta? Effettuare un audit indipendente all'interno dell'Ente, per tracciare "un quadro preciso sulla qualità delle cure erogate e sulla gestione del personale". Una sollecitazione che appare superata dagli eventi.
«Il Consiglio Ecam da tempo si è chinato sull’analisi della conduzione dell’Ente a 360 gradi – ci conferma la presidente Françoise Gehring –. Un Ente la cui natura, veramente molto complessa e laboriosa, ha avuto un impatto sul processo della messa in rete delle singole case per anziani, che non si è sviluppato come auspicato. In effetti –precisa –, integrare case per anziani di natura giuridica diversa non è affatto semplice. Di fatto – riconosce ancora –, alcune criticità emerse sono da ascriversi a lacune regolamentative che risalgono alla fondazione stessa dell’Ente».
Nella rete dell'Ecam, al suo varo nel 2017, si sono ritrovati a convivere, in effetti, istituti pubblici, fondazioni e associazioni. «La situazione – annota la presidente – è attualmente ibrida, anche nella gestione del personale». Ecco perché il Consiglio, che si è riunito oggi, venerdì, ha deciso di prendere in mano le cose. «Consapevole della complessità di un ente che ha le dimensioni di un ospedale regionale con il suo carico di sfide quotidiane, il Consiglio ha deciso di affrontare la questione in modo proattivo. Insieme all’Ufficio degli anziani e delle cure a domicilio del Cantone abbiamo, quindi, conferito a primavera un mandato esterno allo scopo di promuovere una disamina della situazione, che permetta di elencare le criticità e, soprattutto, di gettare le basi per favorire l’implementazione di una rete solida, dinamica e resiliente, in grado di rispondere alle sfide di una società che invecchia. Per Ecam – tiene a sottolineare Françoise Gehring – il benessere dei residenti delle case per anziani e del personale è e resta centrale».
A questo punto si attendono, dunque, le conclusioni del consulente esterno incaricato di analizzare la situazione a largo spettro: il rapporto è annunciato entro la fine di ottobre. A guardare con attenzione al mandato e al suo esito sono pure i sindacati, Ocst e Vpod, in contatto da mesi con il personale e che oggi, a loro volta, avevano già in agenda un incontro, pianificato a maggio. «Come parti sindacali abbiamo chiesto di trovarci a discuterne proprio perché erano emerse delle criticità segnalate dagli stessi collaboratori – ci dice Giorgio Fonio, segretario regionale Ocst –. Quella che è positiva dal nostro punto di vista è l'attitudine tenuta da Ecam, che ha scelto di affidare un mandato esterno per analizzare la situazione e, di conseguenza, portare delle proposte di miglioramento. Salutiamo, quindi, con favore l'azione di Ecam. Per noi infatti è fondamentale mantenere qualità e condizioni di lavoro del personale, visto che le case non hanno tutte strutture simili».
Anche lei parla di criticità: quali sono le problematiche sollevate dai dipendenti? «Si tratta di questioni soprattutto di carattere organizzativo e gestionale – ci risponde Fonio –. La conferma che i dubbi fossero fondati, del resto, ci arriva dalla decisione stessa dell'Ecam di procedere, in autonomia, a effettuare un lavoro di analisi. E questo, ripeto, è di per sé positivo».
A corollario del tema di fondo, la lettera anonima resa pubblica dall’Mps attraverso un atto parlamentare non è passata inosservata. «Per quanto riguarda le segnalazioni anonime – chiarisce in modo netto la capadicastero –, queste contengono numerose falsità e sono lesive della dignità e della reputazione sia dell’Ente, sia delle persone coinvolte. Ecam – fa sapere – ha quindi già dato incarico a un legale, al fine di tutelare gli interessi dell’Ente, segnatamente riguardo alla rilevanza penale del contenuto delle segnalazioni anonime che, lo si ripete, riportano numerose falsità e non corrispondono alla realtà dei fatti».