L’edizione di quest’anno si terrà a Mendrisio il 23 e 24 giugno. Ne abbiamo parlato con il presidente Kilian Poli
«L’obiettivo è che la gente venga senza bisogno di guardare quali artisti ci sono, perché di sicuro troverà qualcosa che gli piace». Quest’anno la Festa della Musica, che sarà proposta a Mendrisio il 23 e il 24 giugno, arriverà alla sua decima edizione. Come ogni anno a farla da padrone sarà la varietà di generi musicali e band, ci spiega Kilian Poli, presidente dell’Associazione Festa della Musica. L’evento vuole essere un momento di festa sano che dia l’opportunità al pubblico di scoprire nuovi artisti e a questi ultimi di farsi conoscere. «Scegliamo principalmente band che portano musica originale, che magari non hanno mai suonato da noi. Facciamo poi attenzione ad avere la maggiore varietà possibile di generi». Gli interessati avevano tempo fino a ieri per proporsi e sono state inoltrate più di 100 candidature. «Buona parte arrivano dal Ticino, ma ce ne sono anche molte dal resto della Svizzera, grazie ai contatti con altri festival, e dal Nord Italia. Abbiamo addirittura ricevuto iscrizioni da parte di band internazionali. Il potere di internet!», rivela Poli. Un risultato notevole se si pensa che gli artisti, fatta eccezione per le band di chiusura, non ricevono alcun compenso, se non il rimborso per alcune spese vive e l’assistenza tecnica. «Cerchiamo di accoglierli il meglio possibile e di promuoverli anche in altri modi, come per esempio consigliandoli ad altre manifestazioni. Questa formula si sta rivelando vincente e le band tornano volentieri».
Lo spirito dell’evento, ci spiega Poli, è quello di scambio e libero accesso alla cultura, per questo motivo non c’è nessun costo d’entrata. La manifestazione prende ispirazione dalla ‘Fête de la musique’, nata in Francia ma ora presente a livello globale. «Dipendiamo totalmente dai finanziamenti pubblici e privati. A volte sono le aziende più piccole, locali, che danno contributi più alti». Il fatto di non far pagare il biglietto d’entrata «spinge maggiormente gli sponsor a sostenerci». Trovare i finanziamenti necessari resta comunque un’impresa ardua. «Siamo attivi tutto l’anno per la ricerca delle sponsorizzazioni ed è sempre un gioco al centesimo. Devo ammettere che la nostra cassiera è davvero imbattibile». Ma quanto costa un evento del genere? «Quest’anno prevediamo che le spese saranno di circa 80mila franchi». Una cifra che sembra alta, ma che in realtà non lo è vista l’offerta: due serate, nove scene musicali più una location per l’after, oltre 30 band, bar, agenti di sicurezza e tutto l’apparato tecnico.
Dov’è dunque il segreto per riuscire a far tutto con un budget tutto sommato limitato? «È solo uno: i volontari», ci risponde Poli. «Senza di loro la Festa della Musica semplicemente non esisterebbe». Oltre agli undici membri del comitato, sono infatti una settantina le persone che prima e durante le serate si mettono a disposizione per lo svolgimento della manifestazione. C’è chi lavora ai bar, chi li rifornisce, chi si occupa dei palchi, di andare a prendere le band, portare gli strumenti, montare, smontare, tenere pulito. Insomma, da fare ce n’è per tutti. Gli sforzi sono poi ripagati dalle persone: «Quando si apre la manifestazione e vediamo tutti quei visi sorridenti siamo veramente felici. La gente viene per divertirsi in maniera sana e in tutti questi anni non abbiamo mai avuto problemi. Il numero degli agenti di sicurezza è aumentato, ma solo perché ci sono più persone».
In tutto questo, c’è mai stata la paura di non farcela? «Sì, praticamente tutti gli anni», dice scherzosamente, ma non troppo, Poli. «Per chi desidera organizzare un evento del genere l’aspetto finanziario è la spada di Damocle. Il primo anno per esempio siamo andati in perdita e senza l’aiuto del Comune non saremmo riusciti ad andare avanti», ricorda il presidente dell’associazione. «Attualmente non si tratta di difficoltà tali da dover annullare l’edizione, ma può essere necessario fare dei cambiamenti, dei tagli, come non poter invitare una band che arriva da troppo lontano perché lo spostamento sarebbe troppo costoso. Oppure può succedere di non riuscire a concretizzare alcune idee».
Quest’anno la Festa della Musica festeggia dieci anni. Una data importante, non solo per quanto riguarda il ‘compleanno’. «È anche il termine che ci eravamo dati come comitato. Avevamo detto di provare ad arrivare a dieci anni e poi ‘quel che succede... succede’. Ora, però, abbiamo preso talmente bene il ritmo che abbiamo deciso che andremo ben oltre la decima edizione». All’origine, l’idea com’è venuta? «Il tutto è nato banalmente dalla mancanza di un’offerta tale sul nostro territorio. Noi del comitato abbiamo studiato a Losanna, abbiamo dunque vissuto questo genere di evento Oltralpe e volevamo qualcosa di simile anche in Ticino. Qui l’offerta musicale c’era, e c’è tutt’ora, però spesso e volentieri si esibivano sempre gli stessi artisti e volevamo portare qualcosa di nuovo». La Festa della Musica vuole essere una ‘Fête de la musique’ ticinese, anche se non può far parte del circolo ufficiale in quanto sarebbe obbligata a organizzare l’evento un giorno preciso: il 21 giugno. Poli spiega che in Ticino non sarebbe possibile, se quel giorno cadesse in settimana parteciperebbero poche persone. Organizzata durante il weekend, la manifestazione è sempre cresciuta nel tempo. Lo scorso anno, dopo lo stop forzato a causa del Covid, è stata raggiunta la stessa affluenza del 2019: circa 10mila persone. Gli organizzatori si aspettano anche quest’anno lo stesso successo. Ci saranno delle novità? «Come l’anno scorso manterremo la formula delle due serate. Inoltre abbiamo fatto ulteriori miglioramenti a livello tecnico: dalla qualità del suono, alle illuminazioni, alle coperture dei palchi», spiega il presidente. Tornerà inoltre il palco in piazzetta Fontana, che lo scorso anno era una zona relax. «Riusciremo dunque a far esibire qualche artista in più». E per festeggiare i 10 anni? «Stiamo lavorando per organizzare qualcosa il sabato. Il 1º aprile, però, ci sarà un evento, una sorta di ‘warm up’ per lanciare la manifestazione", ci svela Poli.