Il capodicastero Aim Massimo Cerutti, va nel dettaglio sulla questione. Preoccupazione generale da parte delle aziende anche per il franco forte.
Un aumento non indifferente quello che è stato annunciato oggi a Mendrisio. Le tariffe del gas, infatti, raddoppieranno nel 2023. «La direzione delle Aziende industriali Mendrisio (Aim) ha iniziato nel 2020 ad acquistare gas per il 2023, e verso fine del 2020 aveva già comprato il 50% del fabbisogno del 2023», ci spiega Massimo Cerutti, capo del Dicastero Aim. «Nel 2021 hanno iniziato a lievitare i prezzi in maniera costante e il resto è stato acquistato solo nel 2022. È difficile però prevedere quando comprare un prodotto. Con il senno di poi è facile giudicare, ma sul momento non si può sapere, soprattutto ora con la critica situazione europea e mondiale». Energia elettrica e gas vengono dunque acquistate dalla direzione delle Aim, «su delega concessa dal Municipio. Questa è scaturita dal rifiuto popolare della trasformazione in Società anonima delle Aim. Il gas – precisa Cerutti – viene comprato dal fornitore a monte Ail. Come è sempre stato fatto». Il capodicastero ricorda inoltre che «Mister prezzi ha approvato le tariffe del gas, mentre quelle elettriche sono state sottoposte al controllo del regolatore Elcom. Entrambe le tariffe sono state comunque accettate dall’esecutivo all’unanimità».
Il generale aumento dei prezzi dell’energia allarma i cittadini, ma anche le industrie: «È una situazione veramente drammatica per le aziende», afferma Oliviero Pesenti, presidente dell’Associazione industrie ticinesi (Aiti). «Ciò che ci preoccupa maggiormente è che non sappiamo quando la situazione migliorerà e per il momento non vediamo un termine molto vicino». Dunque come far fronte a tutto ciò? «Le aziende si stanno muovendo come possono. Chi ne ha la possibilità, investe sui pannelli solari per diventare il più autonomo possibile, altri puntano sui gruppi elettrogeni che permettono di utilizzare il gasolio per produrre energia elettrica». Per queste operazioni sono necessari importanti capitali, che in particolare le piccole e medie imprese non possono permettersi, dice Pesenti.
Oltre al rincaro dell’energia a preoccupare, aggiunge il presidente di Aiti, è l’incremento del costo delle materie prime, che arrivano spesso anche in ritardo. Non da ultimo c’è il problema del franco forte. Quest’ultimo incide in particolare sulle aziende che esportano. «È vero che si ha un vantaggio sull’importazione di materiale, ma questo non compensa i costi di trasformazione che sono molto alti, in particolare quando il prodotto finito viene poi esportato». Se la situazione arriverà a essere insostenibile per le aziende, Pesenti auspica un intervento da parte della politica. «In quel caso o si rischiano posti di lavoro con massicce chiusure e trasferimenti all’estero oppure si danno degli aiuti, come d’altronde è già stato fatto durante la pandemia».
Restando sul côté politico, e tornando a Mendrisio, il Gruppo Lega-Udc-Udf si è detto "sconcertato dell’informazione odierna diramata da Aim in merito al raddoppio delle tariffe di gas". Secondo il gruppo a portare a questa situazione è stata una "mancanza di tempestività nell’acquisto di energia e carenze nelle previsioni dei fabbisogni" e dunque "una malagestione alla quale il Municipio deve immediatamente porre rimedio con un cambio di testa del Dicastero". A ciò il capodicastero Massimo Cerutti risponde: «Sono delle richieste artistiche politiche architettate, non le prendo in considerazione perché so esattamente il lavoro che sta facendo l’Aim. A questo punto dovremmo mettere in discussione tutto il lavoro fatto dall’esecutivo? Il quale ha approvato le tariffe all’unanimità?».