Di sei Comuni interessati, due si chiamano fuori, e quattro intendono procedere nello studio delle opportunità prima di concretizzare o meno la fusione
Dopo Balerna, anche Novazzano abbandona il progetto aggregativo del Basso Mendrisiotto. Con la sua uscita, le prospettive per la fusione di comuni momò parrebbero meno concretizzabili. La proposta di Vacallo che all’appello dovessero rispondere positivamente almeno quattro esecutivi attende ora la risposta definitiva dal Comune di Breggia.
Al termine della seduta di Municipio, Novazzano, il penultimo a rispondere all’appello "ha risolto all’unanimità che non sussistono al momento le premesse per dare avvio a una procedura di aggregazione e non intende presentare un’istanza in tal senso al Consiglio di Stato". Ritenuta però "l’importanza dell’argomento e la volontà di coinvolgere la popolazione in questa scelta delicata, l’Esecutivo comunale, quale passo successivo, intende avviare uno studio indipendente che abbia a far luce sulle proprie opportunità e criticità di un futuro scenario aggregativo, non limitandolo forzatamente solo al Basso Mendrisiotto".
«Abbiamo valutato i vari pro e contro emersi nelle giornate di dibattito a Mezzana – ha commentato il sindaco Sergio Bernasconi – e questo ci ha aiutato a prendere una decisione e trovo importante che sia stata presa all’unanimità. Un altro aspetto per noi rilevante è che venga mantenuto aperto un discorso più ampio, perché siamo dell’opinione che parecchi, se non tutti questi temi che riguardano il Mendrisiotto siano di carattere regionale, e quindi un’apertura a livello regionale è più che mai opportuna anche per rafforzare e migliorare le collaborazioni che già esistono». Adesso, «toccherà agli altri Comuni decidere se andare avanti senza Novazzano e Balerna e spero che la nostra decisione venga accettata e rispettata».
Vacallo, capofila del progetto aggregativo, intende proseguire comunque nella fase di approfondimento delle opportunità. «Indipendentemente dalla decisione del Comune di Novazzano – ha comunicato il sindaco Marco Rizza – porterò avanti la volontà di fare dei gruppi di lavoro e trovare le opportunità che la regione può offrire. Cercheremo di chiedere ai Comuni che si sono chiamati fuori se non vogliono ugualmente far parte di questa fase, al termine della quale ognuno è libero di decidere se avviare o meno il progetto aggregativo».
«Trovo sia peccato – ha dichiarato Rizza – non voler approfondire dopo che dagli incontri a Mezzana a giugno sono emersi diversi temi da analizzare. Sono sicuro che da un lavoro di esame possono emergere grosse opportunità. A quel punto ognuno deciderà se andare davanti alla propria popolazione oppure no. La mia intenzione è comunque quella di riavvicinare anche Novazzano. L’obiettivo è di arrivare a metà dell’anno prossimo con un approfondimento ben fatto e sulla base di quello si potrà decidere definitivamente se aderire allo studio. Oggi non ha senso avviare uno studio d’aggregazione con lo stesso scenario fatto nel 2007 (quando il progetto di incrociare i destini di Chiasso, Vacallo e Morbio Inferiore naufragò per volere popolare, ndr). Se le motivazioni sono di rinvigorire la forza politica, non lo si fa certo in due o tre comuni. Se si avvia uno studio di aggregazione i pro e contro sono simili per tutti ma bisogna individuare delle concrete potenzialità e strategie e sarebbe bello avere tutti in questa fase di studio». Rivelare quali saranno i prossimi passi, spetta quindi al prossimo futuro.