L’AlternativA lancia una proposta per incrementare la diffusione di impianti a vettore solare nella Città dell’Energia
Gli obiettivi energetici, da qui al 2050, a livello federale sono chiari: meno fossile, più solare. Anche i cittadini più virtuosi, però, hanno un problema: si ritrovano a fare i conti con le incertezze del mercato. Il rischio tangibile è di veder rallentare la diffusione di impianti fotovoltaici sul territorio locale. Per il fronte progressista occorre intervenire andando a incidere sulle tariffe di immissione in rete. Tant’è che anche a Mendrisio come a Bellinzona (con la Sinistra) e a Locarno (con i Verdi) l’AlternativA lancia una proposta. L’obiettivo? Ribaltare la classifica che vede il Ticino – “il più soleggiato del Paese”, si ricorda in una mozione – fra “gli ultimi cantoni quanto a potenza pro capite di fotovoltaico installato”. Si parla di 254 Watt/abitante a fronte dei 291 sul piano nazionale e dei 595 della Germania.
Oggi è quindi “urgente incrementare la produzione fotovoltaica a sostegno della svolta energetica votata nel 2017 (Strategia Energetica 2050)”, si esorta nell’atto parlamentare per voce del primo firmatario Daniele Stanga. In effetti, “la Città di Mendrisio, da oltre 25 anni Città dell’Energia, accogliendo coerentemente con questo Label la mozione – si motiva –, darebbe un contributo significativo allo sviluppo del fotovoltaico. Contributo che andrebbe nella direzione del riconoscimento dell’Ufficio federale dell’energia appena accordato a Mendrisio, che figura tra i 29 Comuni svizzeri (Città e Comuni all’avanguardia) che riceveranno un sussidio dalla Confederazione perché ‘portano avanti una politica energetica e climatica attiva’”. In questo solco, si conferma, il capoluogo utilizzerà questo incentivo federale per “mappare il tipo di consumo energetico della popolazione in modo da orientare la politica della Città in questo ambito. Politica che dovrà giocoforza puntare sulle fonti rinnovabili, come le centrali termiche a biomassa – come votato di recente dal Consiglio comunale, ndr – e appunto il fotovoltaico”.
Agli occhi dell’AlternativA è possibile, però, compiere un ulteriore passo verso i consumatori agendo, appunto, sulle tariffe. Con i 9,21 centesimi previsti quest’anno, si fa capire nella mozione firmata con Stanga da quasi l’intero gruppo – è “praticamente impossibile finanziare l’impianto con la sola vendita dell’elettricità pur con la Garanzia di Origine”. Facendo leva su tariffe di immissione in rete meno volatili e insufficienti – tali le si considera – si potrebbe agevolare la creazione di impianti più grandi ed efficienti. Di fatto, si richiama, “per raggiungere la neutralità climatica, è necessario sfruttare al meglio tetti e in futuro facciate di edifici, indipendentemente dal grado di autoconsumo dell’utente”.
La richiesta è, quindi, puntuale: introdurre una tariffa minima, “sufficiente e vincolante a lungo termine per garantire che un impianto fotovoltaico possa essere rifinanziato entro un massimo di 15 anni”. L’importo suggerito? Dovrebbe essere basato “sui costi medi di produzione dell’energia fotovoltaica secondo le dimensioni dell’impianto e deve quindi essere almeno di 12-14 cts/kWh per impianti fino a 20 kWp e di 10-12 cts/kWh per impianti fino a 100 kWp”. Toccherà poi al Municipio “definire con le Aim tale tariffa a copertura dei costi di investimento a lungo termine per gli impianti fotovoltaici privati realizzati nel comprensorio comunale”.