L’ex Centro al Suu diventa quindi un nuovo foyer della Croce Rossa del Sottoceneri. I giovani verranno trasferiti dall’Hotel Nazionale di Biasca
Un secondo foyer per richiedenti l’asilo minorenni non accompagnati nel Luganese. Pochi giorni dopo le novità sul Centro Ulivo di Cadro, che a breve accoglierà la novantina di giovani provvisoriamente sistemati all’Hotel Dischma di Paradiso dopo l’urgente trasferimento dal centro di via Barzaghi lo scorso autunno, la Croce Rossa Svizzera sezione Sottoceneri (Crss) annuncia ulteriori cambiamenti nel settore. A esserne toccati stavolta sono venti minori che si trovano attualmente all’Hotel Nazionale di Biasca.
Il trasferimento, spiega la Crss in una nota, è iniziato già oggi, mercoledì 26 febbraio. La scelta è ricaduta sull’ex Centro Al Suu di Bombinasco, che precedentemente era gestito dall’Associazione Vivere Insieme e che nel settembre del 2024 è stato acquisito dalla Crss. “Dopo una prima fase di riorganizzazione, l’immobile – spiega la direttrice della Crss Debora Banchini Fersini – ci consente di garantire un’accoglienza adeguata a tutti i ragazzi in arrivo. Per questa ragione, siamo particolarmente soddisfatti di poter utilizzare e valorizzare questa struttura che, grazie ai suoi spazi, sarà un luogo confortevole per i nostri progetti educativi, ma anche un ambiente familiare dove i ragazzi potranno sentirsi accolti, sostenuti e accompagnati nel loro percorso di crescita e integrazione. Un nuovo importante capitolo di accoglienza che garantirà una casa stabile per i minorenni non accompagnati affidati a Crss”.
Come già per il trasferimento a Cadro, a sua volta possibile grazie agli spostamenti in corso di adulti e famiglie da Cadro ad altre parti del cantone, uno dei temi principali emersi è legato alle modalità di comunicazione interne della Crss con i richiedenti l’asilo e alla continuità dei percorsi formativi e integrativi delle persone coinvolte. Questioni delicate, che negli scorsi giorni hanno portato a una protesta portata avanti da alcuni ospiti del centro di Cadro e supportata da collettivo R-esistiamo, Associazione DaRe e Soa Il Molino.