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Centro di Bombinasco, ‘trattative in fase avanzata’

Al Suu interessa a Croce Rossa Svizzera per creare un foyer per minorenni non accompagnati. Il Cantone: ‘Non ci sono controindicazioni’

La struttura
(archivio Ti-Press)
12 agosto 2024
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Sono “in fase avanzata” le trattative avviate da Croce Rossa Svizzera per acquistare l'ex Centro Al Suu di Bombinasco. Lo fa sapere il Consiglio di Stato, sollecitato da un'interrogazione di Tiziano Galeazzi (Udc). Chiusa dal giugno 2023 la struttura, aggiunge il Governo, “sarà verosimilmente utilizzata per l'alloggio di minorenni non accompagnati”.

Il numero di minori non accompagnati attributi dalla Confederazione al Cantone è “fortemente aumentato” nel corso degli ultimi anni, passando da 24 nel 2021, a 64 nel 2022 e a 133 l'anno scorso. “Per far fronte a questi numeri inediti – si legge ancora nella risposta – il Cantone ha dovuto collocare numerosi minorenni in strutture temporanee non idonee a un utilizzo a lungo termine”. Bombinasco “permetterebbe di disporre di una nuova sede adeguata ad accogliere dei minorenni”. Sede che andrebbe ad aggiungersi a quelle di Castione, Riazzino e Paradiso (“quest'ultima chiuderà nel 2025”). Al momento non è dato a sapere quale sarà la capacità ricettiva. Stando a una prima analisi “risulta che la struttura non potrebbe ospitare che poche decine di persone”. Il Cantone precisa inoltre che le strutture destinate all'alloggio di minorenni in protezione “non generano particolari problematiche di ordine pubblico e sicurezza. La localizzazione geografica di Bombinasco non presenta particolari criticità, anche in ragione del fatto che la zona è ben servita dal trasporto pubblico e che in poco tempo si raggiunge l'area urbana di Lugano”. Per il Consiglio di Stato non ci sono quindi “controindicazioni per la realizzazione di una struttura per minorenni in protezione”.

Nel merito della sicurezza, “il CdS non ritiene che la sicurezza dei cittadini residenti possa essere compromessa” dall'eventuale apertura di questo centro. I problemi di Chiasso citati nell'interrogazione “derivano da una situazione unica nel cantone, ovvero dalla presenza di un Centro federale d'asilo”. Analogamente alle strutture già citate, “la gestione di questo foyer sarebbe assicurata da Croce Rossa Svizzera, ente che collabora con il Cantone da anni in modo affidabile e consolidato”. Quella che potrebbe nascere in Malcantone sarà una struttura cantonale “che ospiterebbe persone afferenti al settore dell'asilo attribuite dal Cantone e già presenti sul territorio”. Una struttura che “contribuirebbe unicamente a fare in modo che il Cantone possa svolgere al meglio i compiti in materia d'asilo che gli sono stati attribuiti dalla base legale federale”.

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