Prosegue la protesta del Gruppo SOS Scuole comunali, che chiede al Municipio di Tresa di rinunciare al significativo cambiamento
È in corso una raccolta di firme a Sessa da parte del Gruppo SOS Scuole comunali, con l’obiettivo di chiedere al Municipio di Tresa di rinunciare alla riorganizzazione scolastica che prevede il trasferimento di tutti gli allievi di primo ciclo (prima e seconda elementare) alla scuola di Sessa e del secondo ciclo (terza, quarta e quinta) a Croglio. La manifestazione indetta sabato a Sessa ha ottenuto un buon riscontro, con la partecipazione di oltre duecento persone e di otto consiglieri comunali.
Cosa e come è cambiata la situazione nel frattempo? «Il numero di allievi è in aumento, la previsione per i prossimi anni è al rialzo già a partire dall’anno prossimo. Inoltre diverse famiglie, vedendo l'offerta scolastica del quartiere decidono di trasferirsi nel nostro territorio – risponde Marta Balmelli, mamma e consigliera comunale indipendente –. Non è ancora chiara quale sia la motivazione che ha portato il Municipio a dover ripensare al sistema scolastico comunale. La cosa che sconcerta maggiormente è che abbiano pensato a un cambiamento così importante, senza coinvolgere la popolazione nonostante le ripetute richieste di delucidazioni e di integrazione nella discussione. Infatti il Municipio sta pensando a questo progetto già dalla primavera, e sta cominciando solo ora a informarci in merito. Di fronte al dissenso popolare che questo progetto suscita e di cui noi ci facciamo portavoce, e all’assenza di un criterio di urgenza per una riorganizzazione, la nostra richiesta è quella di mantenere l'ordinamento scolastico attuale (funzionante e sostenibile in termine di numeri) e di venire coinvolti per un eventuale sviluppo di idee per i prossimi anni.
Una parte dei cittadini, ricordiamo, contesta la volontà del Municipio, che nella replica non avrebbe fornito cifre corrette. Quali? «Il Municipio ha parlato di un calo di allievi del 47% negli ultimi tre anni ma sbaglia perché ha preso in considerazione i dati che comprendendo anche i numeri della scuola dell'infanzia C'era in effetti a giugno nella sede di Sessa un solo allievo di Monteggio, però non era stato mandato dal Municipio, ma dai genitori che hanno chiesto espressamente alla direzione scolastica di mandare la bambina a Sessa», aggiunge Balmelli. Il Gruppo SOS Scuole comunali precisa che il totale degli allievi è “passato da 34 (nell’anno 2021-2022) a 23 (anno 2024-2025). Risulta dunque una diminuzione del 32%, anziché del 47%. La preoccupazione principale del gruppo riguarda il futuro: “la Scuola dell’infanzia di Sessa conta ora 22 allievi, che tra tre anni saranno alle Elementari, e comporteranno un aumento importante degli allievi, che saranno 32 a settembre 2027. Ciò corrisponde a un aumento del 39% rispetto all’inizio dell’anno scolastico attuale”. Il gruppo, però, fa notare che il dissenso è emerso anche tra le famiglie di Ponte Tresa, che hanno inviato al Municipio una lettera nella quale esprimono che sono fermamente contrarie alla riorganizzazione scolastica. Il sodalizio punta il dito contro un’affermazione scritta dal Municipio di Tresa e ritenuta grave: “Questa riorganizzazione richiederà un sacrificio anche delle famiglie degli altri quartieri”.
Secondo il gruppo, è una scelta dannosa e inaccettabile, quella “di prolungare i tempi di viaggio su pulmini per molti bambini – fino a un’ora e mezza al giorno. Inoltre, non tutti i genitori scelgono di iscrivere i propri figli alla mensa e molti non ne hanno nemmeno il diritto, il che costringerà alcuni bambini a viaggi multipli durante la giornata, con conseguenze negative sulla loro qualità di vita. L’incremento dei trasporti scolastici comporterà non solo maggiori costi per il Comune, ma anche più traffico e inquinamento, in aperto contrasto con le politiche di sostenibilità che il Cantone promuove”. Il gruppo sottolinea che altrove si parla di progetti come Pedibus, a Tresa si sottrae il diritto dei bambini di andare a scuola a piedi, un diritto che molti bambini di Sessa (e anche Croglio e Castelrotto) attualmente hanno e che andrebbe difeso, non eliminato. Durante la fase aggregativa era stato promesso agli allora Comuni di mantenere i servizi esistenti, che anzi li avrebbero migliorati. La proposta avanzata dal Municipio attuale, va chiaramente in controtendenza.