Il Gruppo SOS Scuole comunali lancia l'allarme in risposta al piano di Tresa di separare gli allievi in due istituti per via del calo demografico
“La Scuola comunale di Sessa è in forte pericolo”, o almeno, questo è quanto sostiene il comunicato diffuso dal Gruppo SOS Scuole comunali. Un pericolo che sarebbe rappresentato dalla presunta volontà del Comune di Tresa di “destrutturare a piccole dosi, per poi smantellare in modo irreversibile” l’istituto scolastico. Come? Con il trasferimento di tutti gli allievi di primo ciclo (prima e seconda elementare) alla scuola di Sessa e del secondo ciclo (terza, quarta e quinta) a Croglio. Una riorganizzazione che ha spinto il gruppo a mobilitare la popolazione con una manifestazione che si terrà questo sabato, 30 novembre, proprio alle scuole di Sessa. Diversa è la versione fornita dal Municipio di Tresa, secondo il quale la suddivisione delle classi ha lo scopo di preservare l’istituto scolastico, situato in un quartiere alle prese con un calo di allievi pari al 23% in tre anni. Un calo che sarebbe stato del 47%, ossia 16 allievi, se il Comune non avesse spostato alla sede di Sessa allievi da altri quartieri.
«Temiamo ci sia il rischio della chiusura definitiva della scuola di Sessa – ci ha spiegato Fabio Trezzini, consigliere comunale di Tresa e membro del Gruppo SOS –, non tanto per volontà del Municipio, ma perché c’è l’intenzione di trasferirci anche allievi da Ponte Tresa (questa questione non viene menzionata nella risposta del Municipio, ndr). Questi arrivano da un contesto più urbanizzato a diversi chilometri di distanza». Il gruppo teme che i genitori possano decidere di non portare più i figli alla scuola di Sessa, di fatto isolandola. «Poi c’è la questione degli oltre 6 milioni investiti per la ristrutturazione della scuola di Croglio, che fra tre anni, quando sarà terminata, potrebbe portare alla decisione di trasferire lì tutti gli allievi di Sessa. Non sarebbe quindi una chiusura immediata, ma potrebbe avvenire nel medio termine. Questo chiaramente non lo dicono, ma è quello che temiamo», aggiunge Trezzini.
Dal canto suo, il Municipio afferma che, per far fronte al calo degli allievi, siano state valutate tre varianti, tra le quali quella scelta, la divisione degli allievi dei due cicli appunto. Una scelta, questa, che l’Esecutivo ha ritenuto più efficace per permettere il mantenimento di entrambi gli istituti scolastici. La prima delle altre varianti considerate, prevedeva il mantenimento dello status quo, con deroghe e docenti aggiuntivi: una soluzione considerata instabile e che avrebbe rischiato di portare alla formazione di una pentaclasse, ossia di una classe che includa allievi di tutti e cinque gli anni scolastici. L’altra variante prevedeva di trasferire tutti gli allievi di Sessa al centro scolastico di Croglio, ottenendo risparmi sui costi e semplificando la gestione. Il Municipio ricorda inoltre che al momento nessuna decisione formale è stata ancora presa.
Il mantenimento dello status quo è invece proprio quanto auspicato dal Gruppo SOS. «Siamo un Comune ampio – spiega Trezzini –. Loro adesso hanno messo i bambini di tre quartieri a Croglio, escluso Sessa, ma nulla impedisce di modificare la ripartizione e di equilibrare le due sedi mantenendole entrambe attive senza spostare i cicli».
Un altro problema, secondo il gruppo, sarebbe che l’istituto di Croglio è quello che loro definiscono “un non-luogo, isolato dal contesto sociale, senza agganci con il nucleo, lontano da tutto e da tutti, e che costringerà grandi e piccoli all’eterna vita da pendolari”. «Noi la scuola la vediamo in mezzo al paese – aggiunge Trezzini –, per noi è un centro di aggregazione ed è vitale che venga preservata qui».
Il dibattito è aperto, e l’appuntamento per la manifestazione è per questo sabato alle 10.30. Il Municipio ha però ribadito la disponibilità al confronto, “ma ribadisce che ogni soluzione deve basarsi su dati concreti e sull’obiettivo comune di garantire un futuro stabile per le scuole del Comune di Tresa e non unicamente di quella di un solo Quartiere”.