Il Municipio di Faido predica pazienza nella sua replica alla petizione che esponeva diverse critiche sulla gestione degli impianti di risalita
Critiche, consigli e suggerimenti “presi molto seriamente nell’ottica di un processo di continuo miglioramento dei servizi offerti”. Questa la premessa del Municipio di Faido nella sua replica alla petizione sulla gestione del comprensorio sciistico di Carì. Cinque pagine in cui l’Esecutivo difende l’operato degli addetti ai lavori e fornisce risposte ad alcuni dubbi e preoccupazioni esposti nella missiva sottoscritta da una quarantina di cittadini.
A cominciare – sostengono i petenti – dalla mancata priorità all’assunzione di persone residenti nella regione: “Le posizioni offerte – replica il Municipio – possono essere considerate, in alcuni casi, poco attrattive: nella maggior parte dei casi si tratta di un impiego stagionale di breve durata, retribuito a ore, condizionato a un innevamento sufficiente, in una località ‘remota’; per questi motivi, nel recente passato è capitato più volte di assistere alla partenza di personale locale, debitamente formato dalla società di gestione, intento a intraprendere nuove sfide professionali. Anche per questo motivo – prosegue l’Esecutivo – il nuovo Cda della società di gestione si sta focalizzando sulla ricerca di soluzioni per permettere l’estensione dei periodi di attività turistica, così da poter offrire posti di lavoro con una maggiore garanzia di impiego e pertanto maggiormente attrattivi”. Per alcune posizioni, continua l’Esecutivo, “in particolare mansioni che richiedono determinate qualifiche o una certa esperienza lavorativa, in risposta ai bandi di ricerca di personale pubblicati già durante l’estate non sono giunte candidature valide da personale residente e pertanto è stato necessario (come, del resto, già nelle precedenti stagioni) attingere a personale proveniente dall’estero”. Si precisa che l’occupazione di personale residente nel Cantone “rimane comunque superiore al 75%, con oltre il 50% del personale impiegato che proviene dalle Tre Valli”.
Un’altra critica dei petenti riguarda la capacità di preparazione delle piste. I firmatari ritengono che non si sia sufficientemente approfittato delle basse temperature (attivando l’impianto di innevamento solo in maniera sporadica) e delle precipitazioni di novembre e dicembre, iniziando a preparare i tracciati solo poco prima dell’apertura, avvenuta il 26 dicembre. Inoltre, rimarcava la petizione, la mattina dell’apertura i clienti hanno dovuto attendere fino alle 10.30 per l’attivazione della seconda seggiovia, poiché le piste non erano ancora sistemate. Inoltre, fino a metà gennaio “la discesa della seconda seggiovia era garantita da una sola pista, che imboccava un passaggio obbligato lungo una strada stretta e ripida, con sassi che affioravano sulla pista” (i petenti si chiedono se i parametri di sicurezza siano stati rispettati). Sempre nella petizione si evidenziava che in questo tratto di pista si sono verificati alcuni incidenti, “con diversi interventi della Rega durante le festività natalizie”. Criticata anche la scelta di aprire solo parte delle piste nel periodo di febbraio, nonostante sul sito web della stazione venisse indicata l’apertura completa, generando così confusione e lamentele dei clienti, nonché difficoltà anche per i corsi di sci delle scuole. Su questi punti il Municipio ritiene che “gli addetti alla sicurezza abbiano dimostrato di avere un approccio piuttosto conservativo, sovente tenendo chiuse alcune piste che presentavano condizioni definibili ‘al limite’, e in alcuni casi chiudendo l’intero comprensorio, prioritizzando la sicurezza a fronte degli introiti”. Sull’episodio del 26 dicembre, “va ammesso che in questa situazione si sarebbe potuto certamente fare molto meglio a livello organizzativo, va comunque detto che la parte alta del comprensorio non è stata resa fruibile all’utenza fino al completamento dei lavori necessari per garantirne l’agibilità in sicurezza”. Il Municipio è dell’idea che le condizioni per la preparazione delle piste non fossero poi così ottimali, con “buona parte degli altri comprensori del territorio che sono rimasti chiusi e hanno iniziato la stagione solo più avanti”. Si sottolinea inoltre che “nel mese di novembre gli addetti ai lavori per l’innevamento hanno dovuto purtroppo lavorare con mezzi limitati rispetto al solito, in quanto nel periodo estivo-autunnale sono state effettuate delle revisioni complete a due delle quattro macchine battipista in dotazione, che sono tornate a disposizione degli addetti solamente all’inizio del mese di dicembre”. Il Municipio ricorda poi che l’impianto a disposizione allo stato attuale “non permette l’innevamento totale del comprensorio, ma consente piuttosto di rinforzare e compensare, in determinati punti critici, l’apporto delle nevicate naturali”. Ma anche in questo caso “l’utilizzo delle risorse per l’innevamento programmato appare commisurato alle possibilità e alle necessità del comprensorio”. Per quanto attiene al tema della sicurezza, compreso il servizio di soccorso e di prevenzione contro le valanghe, dopo l’inoltro della petizione l’Associazione Funivie Svizzere ha di recente eseguito un controllo: “L’esito della perizia è stato ottimo”, sottolinea il Municipio.
Alla richiesta di fondo dei petenti di migliorare la gestione del comprensorio, evitando che “l’attuale approccio di risparmio eccessivo danneggi l’offerta della stazione”, il Municipo replica che la pianificazione di una nuova strategia è già in corso; lo scorso autunno il Consiglio comunale ha infatti approvato l’incorporazione della Nuova Carì Sagl (controllata dal Comune e alla quale era affidata la gestione del comprensorio) nella già esistente Nuova Carì Impianti turistici Sa (società pure controllata dal Comune proprietario degli impianti di risalita), creando così un’entità unica che rappresenti sia la proprietà, sia la gestione. Oltre a facilitare gli aspetti burocratici, s’intende soprattutto rendere più efficienti il management e le relazioni tra Comune e società, migliorando anche gli aspetti procedurali e di comunicazione. Per il Municipio bisogna avere pazienza per vedere i frutti di questa nuova impostazione, che per quanto riguarda gli investimenti, con l’obiettivo di porsi sempre più sulle quattro stagioni, dà facoltà alla Sa di attivare nuovi prestiti oppure aumentare il capitale tramite azioni di privati ed enti pubblici. “I numerosi cambiamenti intercorsi sul piano operativo, giuridico e all’interno del Cda – conclude l’Esecutivo – rendono infatti la presente stagione invernale definibile a più livelli come di transizione. Il Cda della società di gestione, così come il Municipio, è cosciente, e si rammarica, del fatto che questi cambiamenti hanno causato anche alcuni disservizi e farà il possibile per migliorare il servizio offerto alla clientela”.