L'amministratore di una delle società danneggiate dovrà scontare solamente sei mesi
Una settimana dopo il processo all'imputato principale, un'inchiesta che ha lambito il mondo della chiesa di Scientology, nell'aula penale di Lugano è comparso un altro personaggio di questa vicenda: un 64enne amministratore della società da cui sono stati distolti i fondi a beneficio del 53enne condannato settimana scorsa a cinque anni e mezzo di carcere. Questo secondo processo è terminato con la condanna del 64enne a una pena detentiva di tre anni: due anni e mezzo sono però sospesi con la condizionale, mentre restano sei mesi da espiare. Un processo in realtà svolto con rito abbreviato, dunque basato su un accordo tra la Procura pubblica (la procuratrice Veronica Lipari) e l'avvocato Letizia Vezzoni. La Corte (presidente Amos Pagnamenta, a latere Aurelio Facchi e Renata Loss Campana) ha ritenuto congrua la condanna e l'ha omologata.
Il reato principale contestato al 64enne è quello di amministrazione infedele aggravata. In qualità di amministratore tra l 2015 e il 2022 permise al 54enne imprenditore condannato settimana scorsa, di attingere ai fondi di una delle società implicate, in pratica soldi di ignari investitori, ben sapendo che egli non sarebbe stato in grado di restituirli. Tutto questo si è svolto all'interno del movimento di Scientology, cui aderiscono (o aderivano) tanto gli investitori quanto il trader truffaldino, come pure l'amministratore ora condannato, in passato presidente della missione di Lugano. La controversa chiesa americana però c'entra fin lì: è stato appurato nel precedente processo che si trattò di una ‘banale’ razzia, penalmente riconosciuta come amministrazione infedele aggravata e truffa. Il contabile-amministratore c'entra solo per una parte della vicenda, legata a una società di Lugano, per quanto la somma distolta sia importante: 7 milioni e mezzo di franchi. «Tra il 2022 e il 2023 stavo attraversando un periodo famigliare difficile, non ero molto presente» ha spiegato in aula. «Io non mi sono nemmeno arricchito, pensavo si trattasse solo di un problema fiscale (come lo spostarsi dei soldi da una tasca all'altra ndr) invece è stata una grossa distrazione penale». Il 64enne è a piede libero, lavora ancora come contabile ma non ha più la patente di fiduciario. A suo carico pure il reato di riciclaggio, per aver trasferito i soldi in questione dalla Cornèr Banca alla Bank of America, e infine una contravvenzione alla Legge sulle fideiussioni solidali Covid-19, reato che sta diventando un classico nei processi finanziari di questi ultimi anni.