Il rapporto di minoranza chiede un'altra soluzione per il parco di Viganello: ‘Gli alberi non crescono in uno strato di terra di soli 60 centimetri’
Tutti d’accordo, in Commissione della pianificazione del Consiglio comunale di Lugano, sul progetto di riorganizzazione e di ampliamento della Casa anziani ‘Alla Meridiana’ di Viganello e per la collocazione del Servizio di cure a domicilio (Scudo) nella Villa protetta Bolla Rava. A dividere ci sono però alcuni punti della proposta pianificatoria contenuta nel messaggio municipale. La scelta di posizionare il parco pubblico sopra il nuovo parcheggio interrato è in sostanza ciò che non convince. Motivo per il quale, attraverso il rapporto di minoranza (firmato da Federica Colombo Mattei, Angelo Bernasconi, Laura Ferrario, Tamara Merlo e Aurelio Sargenti) viene chiesto al legislativo che la variante di Piano regolatore non venga adottata e al Municipio di riproporre un nuovo messaggio aggiornato.
La Città di Lugano, nelle ultime legislature, sta infatti riorganizzando l’offerta dei posti letto nelle proprie strutture medicalizzate gestite dall’ente autonomo Lis per massimizzarne l’efficienza. Con la dismissione della Residenza al Castagneto, che era la più onerosa per il comune con 44 ospiti e 39 collaboratori, si è posta la decisione di ampliare la Residenza alla Meridiana che comprende 78 camere. La variante del Piano regolatore è scaturita principalmente dalla necessità di ampliare la struttura per aumentare la capacità di posti letto dagli attuali 84 ai 130 circa. Un risanamento dal costo di 2 milioni e mezzo di franchi.
L’ampliamento della casa di cura e il nuovo utilizzo di Villa Rava hanno implicato un nuovo calcolo di posti auto necessari. Tra casa anziani, scuole e Scudo è stato calcolato un fabbisogno tra gli 84 e i 102 parcheggi. Secondo il rapporto di maggioranza, l’ubicazione più opportuna risulta essere quella di un autosilo interrato al di sotto del parco giochi attuale con capienza di 100 posti auto. Una soluzione che, si legge nel documento, “ha il vantaggio di eliminare i posteggi in superficie e va anche a eliminare un dislivello di circa 3 metri tra il parco e la casa anziani, che migliorerà la fruibilità del parco agli ospiti della casa di cura”.
Ed ecco dove sorge la discussione tra i membri della Commissione della pianificazione del territorio. Secondo il rapporto di minoranza, la realizzazione di un simile spazio “sul tetto di un parcheggio o in generale di un edificio, appare un’operazione poco sostenibile”. Perché “aumentare lo strato di terra sul tetto, assicura una sollecitazione della copertura con un carico maggiorato, ma molto difficilmente crea le condizioni necessarie per la buona crescita di un albero ad alto fusto”. Queste considerazioni “scontate e di buon senso non sembrano essere un tema considerato nello studio di fattibilità”.
Di fatto, la minoranza ritiene che sul tetto del parcheggio crescerà un grande parco con alberelli e arbusti, perché “gli alberi ad alto fusto difficilmente cresceranno in uno strato di terra profondo solo 60 centimetri”. In effetti, dal rapporto di maggioranza, si legge che sul tetto dovranno essere piantati alberi ad alto fusto “in modo da ricreare un’area verde equivalente a quella esistente”. E per fare ciò è previsto uno spessore minimo di terra di quei 60 centimetri fonte di critiche.
Critiche secondo le quali l’aumento del verde debba avere un ruolo prioritario nella pianificazione territoriale e che, quindi, possa essere individuata una soluzione di collocamento dei parcheggi alternativa sul comparto. Soprattutto, conclude il documento, dal momento in cui le aree verdi, libere da edifici sotterranei, infrastrutture e canalizzazioni, sono fondamentali per la difesa dalle isole di calore e per poter far fronte alle sempre più lunghe e calde estati.