Luganese

‘Una crociata punitiva’, chiesti 8 anni e 6 mesi

È la richiesta di pena formulata dalla procuratrice pubblica Anna Fumagalli per l'accoltellamento all'esterno di una discoteca di Lugano

(archivio Ti-Press)
27 giugno 2023
|

Quanto subito in discoteca è stata «una pesante umiliazione» alla quale l'imputato doveva porre rimedio «a modo suo: facendo schizzare il suo livello di aggressività alle stelle». Per il fatto di sangue all'esterno della discoteca Blu Martini di Lugano, la procuratrice pubblica Anna Fumagalli ha chiesto una condanna a 8 anni e 6 mesi di detenzione per il 20enne algerino a processo da stamattina davanti alla Corte delle Assise criminali di Lugano per rispondere di tentato ripetuto omicidio intenzionale (in via subordinata tentate ripetute lesioni gravi o lesioni semplici qualificate). A questo si aggiungono cinque anni di espulsione dalla Svizzera.

Quanto accaduto nella notte del 10 luglio scorso è stata «una triste storia» che ha visto protagonista «un giovane adulto che nella sua breve vita ha imboccato un’impervia a oscura via». Per Fumagalli «è assente qualsiasi segnale di assunzione di responsabilità dei suoi errori. Le sue intenzioni omicide nate ancora all'interno del locale». Parlando dell'accaduto, la pp ha ricordato come il 20enne «senza alcun comprensibile motivo, si è permesso di toccare il sedere a una ragazza» e l'intervento di quella che poi è diventata una delle vittime ha scatenato la rissa all'interno del locale. «È convinto di essere stato pestato da una gang intervenuta a tutela della ragazza. Quando è uscito è andato alla ricerca degli aggressori e ha iniziato la sua crociata punitiva». Dapprima con il giovane rimasto illeso con il quale «cerca deliberatamente lo scontro» e poi con la ragazza, colpita due volte con il coltellino «che si è premurato di infilarsi in tasca» e che ha in seguito gettato nel prato all'esterno del Pronto Soccorso, dove è stato ritrovato. L'accusa ha poi parlato dell'atteggiamento processuale «desolante» del 20enne. «L'attenzione è solo su sé stesso: si è dipinto come vittima che ha cercato di difendersi. Ma la sua versione non ha trovato alcun riscontro». La colpa dell'imputato è «oggettivamente grave: ha rischiato di sopprimere due vite umane per futili motivi da lui stesso creati. Aveva tutte le alternative possibili per cessare l’offesa». Fumagalli ha descritto il 20enne come «una persona totalmente incurante delle regole, con un atteggiamento ostile e prepotente, che non ha mai collaborato, mostrando un totale disinteresse verso le vittime». Per questo «non c'è spazio per una prognosi favorevole: solo il carcere può fargli capire cosa può o non può fare».

Qualora la Corte presieduta dalla giudice Francesca Verda Chiocchetti dovesse stabilire che si è trattato di tentate lesioni gravi, la richiesta di pena è stata di 5 anni e 6 mesi di detenzione; in caso di lesioni semplici qualificate, di 5 anni. Intervenendo a nome delle due vittime, gli avvocati Felice Dafond e Fiammetta Marcellini hanno confermato la richiesta di indennizzi di torto morale di 5mila franchi.

A breve la parola passerà all'avvocato Ryan Vannin, legale del 20enne. La sentenza sarà verosimilmente pronunciata domani, mercoledì.