Fu tentato omicidio per dolo diretto: la Corte delle Assise criminali di Lugano ha inflitto una pena superiore a quella richiesta dalla pubblica accusa
Non sette anni e mezzo di prigione, bensì nove. Il giudice Mauro Ermani, presidente della Corte delle Assise criminali di Lugano, ha inflitto al 51enne una pena superiore alla richiesta formulata ieri dalla pubblica accusa, sostenuta dal procuratore generale sostituto Moreno Capella.
La Corte, ha spiegato il giudice, ha condiviso la ricostruzione fornita dalla difesa fino ai fatti del 4 agosto, quando il padre ha sparato per due volte al figlio. Ma non accidentalmente, bensì con intenzione. Come ha stabilito la perizia balistica, infatti, uno dei due colpi ha ferito il figlio da una distanza di almeno quattro metri, senza dimenticare che sono stati due i bossoli rinvenuti dalla polizia. Ci sono dunque, agli occhi della Corte, tutti i requisiti per la realizzazione del reato di tentato omicidio per dolo diretto.