È stato un scontro senza esclusione di colpi quello avvenuto durante la seduta del Consiglio comunale. Definito punto più basso di tutta la legislatura
Si prospettava una serata accesa e così è stato. Il Consiglio comunale (Cc) di Bioggio, riunitosi in via straordinaria (su richiesta di undici consiglieri comunali su trenta) ieri sera ha infatti visto lo scontro tra due fazioni politiche. Oggetto del dibattito, come preannunciato, l’ormai noto caso dei rimborsi a Kering, ossia l’obbligo di versare al gruppo della moda gli acconti d’imposta incassati in eccesso. Un importo stimato di circa 1,7 milioni di franchi, del quale il sindaco Eolo Alberti (Lega-Udc-Let) ha omesso d'informare durante la seduta di dicembre dedicata al Preventivo 2023.
L'atmosfera all'interno della sala comunale è stata tesa fin dall'inizio. Manifesto il malcontento dell'area Lega-Udc-Let, i cui rappresentanti non fanno evidentemente parte dei consiglieri comunali che hanno richiesto la riunione, e a cui non appaiono chiare le ragioni della convocazione, dal momento che il ricorso della Commissione della gestione, tuttora pendente al Consiglio di stato, impedisce qualsiasi manovra economica. Malgrado le raccomandazioni del presidente del Cc Nicola Zappa (Plr) di mantenere toni rispettosi, non sono mancate esternazioni colorite. «Questo è fare campagna con un anno di anticipo – ha tuonato Morena Ferrari (Udc) –. Qui si sta parlando del nulla e il decadimento di questo Cc è pauroso. È nauseante quello che sto vedendo».
Il pomo della discordia, per l'area di destra, può essere riassunto nell'esternazione di Riccardo Molteni: «È stato un errore evidente il non dare questi dati, ma l'errore scandaloso è voler uscire sempre sulla stampa solo per fini politici. Così facendo si è gettato fango su tutto il comune. D'ora in avanti quale azienda vorrà venire a Bioggio, se diamo l'impressione di essere un Comune mal gestito e che fornisce i dati fiscali alla stampa?».
Altrettanto scontenti, ma per altri motivi i membri appartenenti agli altri partiti, ossia Centro, Plr, Sei e indipendenti. «Questo è il momento più basso di tutta la legislatura» è sbottato il vicepresidente del Cc Franco Baroni (Sei). «A me dà veramente fastidio tutta questa macchina che si è messa in moto per salvare il sindaco – ha proseguito –, che se avesse detto la verità sin da subito a quest'ora non ci ritroveremmo qui». Baroni ha inoltre ribadito che Alberti avrebbe scaricato gran parte della colpa sul ex capo della contabilità, incapacitato a difendersi in quanto non lavora più per il Comune.
Nel pomeriggio il Municipio si era già ritrovato in seduta per discutere della questione e, secondo quanto riferito da Steve Ricci, capodicastero Finanze, i toni sarebbero stati ancor meno cordiali. «Abbiamo passato le prime ore della riunione a insultarci – ha riferito all'inizio della discussione –. La situazione all'interno al Municipio è molto tesa, c‘è molto astio. A un certo punto nel corso della riunione ho preso e me ne sono andato, deciso a voler dare le mie dimissioni». Interpellato da ‘laRegione‘ alla fine della discussione, ha precisato: «Arriverò alla fine del mandato, perché sono stato scelto dalla popolazione, ma dopo non so cosa farò». Un'esternazione, quella di Ricci, lodata (più o meno provocatoriamente) da Waldo Lucchini (indipendenti): «È un buon segno di responsabilità – ha affermato alla fine della discussione –, mi chiedo se lo stesso atteggiamento sarà mostrato dal sindaco». «Magari tra dieci anni ci penserò» ha replicato Alberti.
Sindaco che dal canto suo si è rivelato più taciturno di quanto ci si sarebbe potuti aspettare, lasciando gran parte delle repliche a Ricci. Interrogato più volte sulle ragioni che lo hanno spinto a omettere tali importanti informazioni, egli non ha aggiunto nulla a quanto già affermato in precedenza: «Mi sto rimproverando ancora adesso. Io non ci ho ricavato nulla, e se l'avessi detto subito adesso non saremmo qui».
Ma quali saranno le effettive conseguenze? Come detto la cifra da restituire corrisponde a circa 1,7 milioni di franchi, e questo di certo porterà a un aumento del moltiplicatore d'imposta, che al momento si assesta al 57 per cento, di almeno cinque punti percentuali. A questa però andranno affiancate altre misure. «Andranno fatti dei sacrifici – ha detto Ricci –. Sicuramente dovremo rimettere le mani al Preventivo, e l'aumento del moltiplicatore aiuterà in parte, ma bisognerà prendere delle decisioni difficili, alcune delle quali andranno conto i criteri di partito. Per questo invito tutti, d'ora in avanti, a pensare agli interessi della collettività, anche se questo vorrà dire perdere qualche voto». Ancora non è dato sapere a quali progetti e investimenti i cittadini dovranno rinunciare, ne quali saranno i costi che verranno ridotti.