Il capogruppo di Lega-Udc-Udf Robbiani va agli Enti locali, per una questione di ‘democrazia’. Ecco gli emendamenti dei commissari del gruppo
Divise da quei due scatti in più di moltiplicatore messi nel piatto dal Municipio della Città, su un punto le forze politiche di Mendrisio convergono: il controllo della spesa pubblica. Una sorveglianza che, in taluni casi, spinge le intenzioni ben al di là dell’azione dell’esecutivo. Come si può, però, oggi risparmiare ulteriormente sulle voci di bilancio? E soprattutto farlo senza toccare i nodi sensibili della macchina del Comune e, al contempo, senza far leva sulla pressione fiscale? Qui anche nella minoranza della Commissione della gestione, schierata contro l’aumento dal 75 al 77 per cento, le ricette in alcuni casi hanno ingredienti diversi.
Così, fissata la data, il 16 gennaio prossimo l’aula del Consiglio comunale - i Preventivi 2023 sui banchi - non solo dovrà mettere a confronto due linee strategiche opposte – quelle indicate dalla maggioranza, a favore del ritocco, e quelle della minoranza della Gestione –, ma altresì comparare proposte e tabelle. Due gli schemi elaborati l’uno dai commissari del Centro, l’altro dai rappresentanti del gruppo Lega-Udc-Udf, entrambi fitti di risparmi possibili, in molte parti simili ma con alcune differenze. Ciò che ha portato, appunto, i consiglieri di Lega-Udc-Udf a firmare con riserva il rapporto di minoranza e a presentare in separata sede l’elenco delle modifiche. E qui è nato un caso nel caso. Davanti al ‘no’ della Segreteria comunale alla richiesta della Destra di inviare per tempo ai consiglieri comunali quell’ulteriore prospetto, il capogruppo Massimiliano Robbiani è andato su tutte le furie. A tal punto da prendere carta e penna e scrivere anche nel giorno dell’Epifania alla Sezione enti locali, sollecitando un intervento.
«Perché l’ho fatto? Perché la mancanza di trasparenza mi fa arrabbiare», ci confessa Robbiani. E porta ad esempio la prassi in uso in Gran Consiglio. I rapporti della Gestione, al pari degli emendamenti, del resto, sono il frutto di un lavoro certosino sulle cifre della Finanziaria condiviso dall’intera Commissione; tant’è che l’esame del messaggio municipale ha dovuto essere posticipato. Un dossier che richiede tempo anche per essere approfondito prima del voto. Il capogruppo, quindi, si attendeva l’invio della documentazione completa. "A questo punto – si legge nella missiva indirizzata agli Enti locali –, ci è parso ovvio, che pure i nostri emendamenti, anche se non allegati al rapporto di minoranza, fossero recapitati a tutti i consiglieri comunali (parità di trattamento democratico)".
Così non è stato, ci fa capire. «L’amministrazione ci ha detto di presentarli la sera stessa della seduta, il 16 gennaio prossimo», spiega. Il che ha innescato la reazione: "Riteniamo che questo modo d’agire sia inaccettabile – scrive il capogruppo –, in quanto prendere visione di una ventina di emendamenti, e capirli, solo durante la seduta di Consiglio comunale, è praticamente impossibile".
Le richieste rivolte alla Sel sono chiare e puntuali. Si confida, infatti, che, da una parte, la Sezione "solleciti l’amministrazione comunale di Mendrisio a spedire, per posta o per e-mail, tutti i nostri emendamenti ai consiglieri comunali, al più presto, per così poter votare con cognizione di causa tutte le nostre proposte, nella seduta del 16 gennaio", dall’altra "richiami l’amministrazione comunale nel trattare tutti i gruppi politici allo stesso modo e non con evidenti disparità di trattamento". In caso contrario, si annuncia, "non possiamo escludere un ricorso al Consiglio di Stato, dopo il voto sui Preventivi 2023 del Comune".
Per sapere come andrà a finire questa querelle a margine delle previsioni finanziarie della Città bisognerà attendere. A restare con il fiato sospeso, però, è anche la popolazione locale, ansiosa di capire se il moltiplicatore resterà lì dov’è o salirà di quei due punti annunciati. Tutto dipenderà dai numeri delle forze che si misureranno nell’aula consiliare. Senza dimenticare che la Gestione si è spaccata esattamente a metà: su un versante la maggioranza espressa da Plr e Alternativa, a favore del ritocco verso l’alto del moltiplicatore; sull’altro la minoranza a cui hanno dato voce Centro e Lega-Udc-Udf (peraltro divisi anche al loro interno), contraria all’aumento. Il dibattito dirà pure quali emendamenti avranno la meglio. La formula messa a punto dalla Destra, come detto, si distingue dalle misure proposte dal Centro in alcuni punti. A conti fatti il gruppo guidato da Robbiani prospetta la possibilità di economizzare fino a quasi un milione e 300mila franchi, più di quanto sono riusciti a fare i commissari del Centro, con i loro provvedimenti da oltre un milione.
«Se vogliamo salvare il moltiplicatore a quota 75 – commenta il capogruppo – dobbiamo fare dei sacrifici. E a tirare la cinghia tocca a tutti». E in effetti gli interventi allineati dai due commissari del gruppo non risparmiano, in pratica, nessun settore dell’amministrazione. A saltare all’occhio, però, sono soprattutto alcuni capitoli che segnano le differenze con il Centro e mostrano un punto di contatto con la maggioranza. Esordiamo da quest’ultimo: nell’elenco figura l’opzione che traduce, subito, il principio di prevedere un affitto per l’utilizzo delle infrastrutture dello stadio comunale. Una prassi che si stima potrebbe portare nelle casse 30mila franchi. Un margine extra agli occhi dei due esponenti potrebbe giungere pure dalla voce ‘Parrocchie’. Si propone, in effetti, di non includere a bilancio i contributi staccati a beneficio, appunto, delle Parrocchie, della cassa pensione del clero e di altre chiese. Solo nel primo ambito si eviterebbero uscite per 190mila franchi.
A essere messi a dieta, in ogni caso, sono anche gli stessi partiti – a cui si prefigura una decurtazione del 10 per cento sui 60mila franchi contabilizzati –, le organizzazioni private senza scopo di lucro e le società sportive e ricreative, senza trascurare le indennità dovute ai membri delle Commissioni di Quartiere.
Non passa inosservato neanche l’esercizio a cui i commissari sottopongono la cultura. La revisione va a toccare i contributi alle società culturali, ma spinge pure sulla ricerca di sponsorizzazioni, la promozione di Casa Pessina a Ligornetto e il volontariato. Tanto da decurtare le gratifiche previste per i volontari della Filanda (135mila franchi). Tagliati pure i 20mila franchi per l’acquisto di opere d’arte.