Luganese

Lugano, nel Plr c’è tanta voglia di riscatto

L‘assemblea dei delegati nomina alla presidenza della sezione Paolo Morel: ’Insieme, riprendiamoci il governo politico della Città’

Paolo Morel, designato presidente della sezione Plr di Lugano
11 gennaio 2022
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«Abbiamo poco più di 2 anni affinché le liberali radicali e i liberali radicali di questa città tornino a essere orgogliosi del loro partito di appartenenza. Insieme, riprendiamoci il governo politico di Lugano». Ha concluso così il suo intervento di presentazione Paolo Morel, 53 anni, ex consigliere comunale per due legislature a Breganzona (dal 1992 al 2000) e membro del Comitato cantonale Plrt e vicepresidente di Gioventù liberale radicale ticinese (dal 1995 al 1999). Morel è stato nomitato stasera alla presidenza della sezione Plr di Lugano dall’assemblea dei delegati, con 75 voti, 15 astenuti e tre schede bianche. Non ha avuto un grande riscontro, invece, l’altro candidato, presentatosi spontaneamente alla guida del partito, Philippe Angelo Otou che ha raccolto tre consensi. Un terzo candidato, il consigliere comunale di Lugano Paolo Toscanelli, proposto dal delegato Fabrizio Fassora, non ha accettato la candidatura. L’assemblea della sezione cittadina si è svolta a Camorino, nella sede del partito cantonale, ma la maggior parte dei delegati ha partecipato non in presenza, come il presidente del Plrt Alessandro Speziali e il presidente distrettuale Paolo Pagnamenta.

‘Occorre tornare ad ascoltare’

Il neo presidente, sposato da vent’anni, con due figlie, è parso con le idee in chiaro su come procedere. Già in serata ha sottoposto ai delegati l’approvazione del nuovo Ufficio presidenziale (Up). La sua squadra è così composta: Giovanni Luatti (anch’esso candidato alla presidenza della sezione), Johnny Vaccaro, Luisa Tettamanti, Stefano Cassina, MIrko Audemars e Fabio Rezzonico. La nuova guida del Plr cittadino ha pure già condiviso «un programma politico per la legislatura 2021-2024 di alto profilo intellettuale». Si attiverà quanto prima sul territorio per identificare nuovi profili interessati a fare politica, garantendo la continuità nel medio-lungo termine. Morel ritiene che ci sia «tanto partito fuori dal partito». Pertanto, occorre aggiornare la capacità di comunicare: «Credo che lavorare seriamente sui grandi progetti della Città siano per il Municipio e per il Consiglio comunale base dell’attività politica fondamentale dei prossimi anni, ma, non potrà essere la nostra unica attività». Si dovranno perciò, ha proseguito Morel, «identificare alcuni temi, pochi, sui quali evidenziare e valorizzare al massimo quello che abbiamo fatto concretamente, senza che sia appannaggio di altri schieramenti politici». E ancora: «Avere una squadra affiatata non basterà per fare meglio. Se vogliamo interessare la popolazione alle nostre idee dobbiamo tornare ad ascoltare. Ascoltare chi ci ha votato e ascoltare con molta attenzione chi non lo fa più».

‘Ricucire il rapporto fra Stato e cittadini’

Morel ha affermato di credere «fermamente nel pensiero liberale radicale che attribuisce all’individuo un valore autonomo rispetto a quello dello Stato». Così, durante il confinamento, causa pandemia, passato a lavorare, ha maturato il desiderio di tornare a occuparsi della Cosa pubblica e di dedicare tempo per «ricucire il rapporto fra amministratori e amministrati e riconciliare la popolazione con gli istituti della democrazia». Non a caso, nel suo intervento, ha richiamato la responsabilità individuale che, con la pandemia «invece di chiederci cosa la Confederazione, il Cantone o la Città, devono fare, ci si deve chiedere cosa posso fare io, responsabilmente, per la Confederazione, per il Cantone o per la Città». Morel ha inoltre sottolineato la necessità di sostenere «l’imprenditorialità e la libertà economica che sono e restano il motore fondamentale per garantire la stabilità sociale. Non possiamo distribuire ricchezza se non creiamo le condizioni affinché ricchezza si possa creare. L’iniziativa personale va sostenuta e incoraggiata evitando di gravare il sistema con leggi fiscali complesse». Il nuovo presidente Plr di Lugano ha pure evocato come nel 2021 la fiducia nelle istituzioni svizzere sia calata nella popolazione, stando al barometro delle apprensioni del Credit Suisse: «La domanda che dobbiamo porci ora è: “come possiamo invertire, nel nostro piccolo, questa tendenza?»

Ferrari Gamba: ‘Evitare divisioni interne’

A nome dell’Ufficio presidenziale ad interim, la consigliera comunale Morena Ferrari Gamba ha illustrato il lavoro svolto negli ultimi otto mesi dopo le dimissioni rassegnate, a inizio maggio dell’anno scorso, dal precedente presidente sezionale Guido Tognola. Ferrari Gamba ha ricordato che «aa tempo stiamo chiedendo un cambiamento, ma questo non è scontato e non potrà mai avvenire se non c’è il reale impegno da parte di tutti. Un impegno che si indebolisce ogni volta che permettiamo alla discussione e al confronto di diventare così velenoso; così pervaso dal rancore e giudichiamo cattive le persone con cui non siamo d’accordo». La vicepresidente ad interim ha raccomandato al futuro presidente «di tenere aperta la porta a tutte le voci, di non farsi sovrastare dagli individualismi, ma di volgere lo sguardo a tutti coloro che vogliono partecipare, anche alle donne e ce ne sono tante, forti e competenti; ai giovani, facendoli crescere e invitandoli a prepararsi, e infine di lasciare che “i senatori” possano pure partecipare, senza indicarli come scarpe vecchie da buttare. Insomma, ritrovare coraggio e fiducia da parte di tutti è necessario». Sì, perché «le sfide che ci attendono sono enormi, anche nella politica comunale». L’ex presidente della sezione Plr di Lugano Aldo Pessina si è detto ottimista della scelta di Morel: «È emersa la chiara volontà di rinnovamento della sezione» ma non ha mancato di sottolineare che bisognerà ritrovare la collegialità fra i due municipali liberali radicali, Karin Valenzano Rossi e il vicesindaco Roberto Badaracco, divisi, in particolare, sulla questione dell’ex Macello di Lugano.

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