L'acquisto del primo mezzo del genere in Ticino non raccoglie la ratifica della maggioranza qualificata dell'Assemblea. Ok ai conti consuntivi
"Tutto passa, tranne l’autobus che stiamo aspettando": la frase attribuita all'anonimo non calza proprio a pennello per Vico Morcote, dove il pulmino è invece puntualmente arrivato, ma i soldi per il suo acquisto non sono stati concessi dal legislativo. Questo giro di parole per rendere conto di quanto deciso lunedì sera durante un'Assemblea comunale turbolenta, almeno per quanto riguarda la trattanda 10 che riguardava appunto la richiesta di credito di poco più di 96'000 franchi per l'acquisto del nuovo scuola bus. Non un mezzo qualsiasi, ma il primo mezzo del genere completamente elettrico in Ticino, ci spiega il sindaco Giona Pifferi ed è una necessità. Come mai, secondo lei, la richiesta non è stata accolta? «La scarsa presenza di persone, motivata dalla paura del Covid piuttosto che per stanchezza di frequentare l'assemblea, ha facilitato la non accettazione del credito a posteriori di circa 57'000 franchi, per il quale serviva la maggioranza qualificata».
«La discussione non è stata particolarmente animata, si è protratta per un'oretta di tempo a causa di parecchia disinformazione anche fra i contrari al nuovo bus che lo consideravano inadatto agli anziani. Invece, non è vero, è omologato per 21 bambini e 14 adulti – continua il sindaco secondo cui il dibattito si è trasformato in battaglia politica –. La maggioranza c'è stata ma occorreva il sostegno due-terzi dei presenti». Era però una richiesta di credito posteriori, seppur di poco conto... «Vero, è stata contestata la procedura scelta, ma lo abbiamo spiegato: non avessimo fatto così, sarebbe stato impossibile avere il bus entro il 30 di agosto quando è cominciata la scuola, perché la ditta ne aveva solo tre in Svizzera e abbiamo dovuto dare una risposta in fretta. Perciò, la maggioranza del Municipio ha deciso di acquistarlo e poi chiedere l'avallo del legislativo, ritenendo che, come già successo, non ci sarebbero stati problemi». In altre parole, il rispetto della procedura avrebbe comportato la rinuncia all'acquisto del mezzo, per via delle tempistiche necessarie all'esame del messaggio nella commissione della Gestione. Il bus è stato consegnato al Comune il 16 del mese scorso. Ora che succede? Interverrà la Sezione enti locali? «Stiamo valutando come procedere con gli Enti locali. Si tratta di una questione burocratica, non stiamo parlando di crediti milionari – risponde Pifferi –. Nel frattempo, il bus c'è e lo stiamo usando a noleggio. Dormiamo tranquilli, nessuno ha fatto qualcosa d'illegale».
D'altro canto, i contrari al messaggio ne hanno fatto una battaglia di principio. Nel rapporto di minoranza della Gestione, è stata sottolineata l'assenza motivazione sufficiente per adottare la clausola dell'urgenza volta all'acquisto del nuovo scuolabus, e la conseguente vendita dei due bus esistenti. Si è messo pure in evidenza che "l'offerta per il trasporto allievi era già stata approvata dal Comune di Morcote lo scorso 12 ottobre e che quindi ci sarebbero stati oltre sei mesi di tempo (tenendo conto anche delle settimane pre e post elezioni e quindi dell'entrata in carica del nuovo Municipio) per seguire l'iter corretto previsto dalla legge: richiesta di credito all’Assemblea e concorso pubblico". Il relatore di minoranza della Gestione ha contestato pure "l'urgenza dell'acquisto del nuovo scuolabus, con un ipotetico aumento del numero di allievi da trasportare. Anche se questo scenario si fosse avverato a inizio anno scolastico, era del tutto fattibile trovare una soluzione transitoria e temporanea (basti pensare che il Municipio aveva due scuolabus e non uno solo) e procedere all'acquisto seguendo l'iter corretto". In estrema sintesi, a molti è andata di traverso una decisione municipale che è stata considerata "manifestamente contraria alle leggi e ai regolamenti vigenti, oltre a essere "non realmente vantaggiosa per il Comune di Vico Morcote", visto che il Comune non ha nemmeno "richiesto più preventivi e offerte prima di procedere all'acquisto", si legge nel rapporto di minoranza che condanna senza mezzi termini la procedura: "Già in passato il Municipio ha più volte proceduto a investimenti senza consultare prima l'Assemblea comunale, venendo ripreso dalla commissione della Gestione. Un comportamento questo che mina la fiducia riposta nel Municipio".
Per la cronaca, sono state votate senza problemi le altre trattande, fra le quali spicca il consuntivo 2020 del Comune che ha chiuso con un avanzo d'esercizio di poco oltre 74'000 franchi che è stato riportato quale aumento del capitale proprio.