Luganese

Puerto Azul, terza condanna per un promoter

Pena di due anni e otto mesi per un 55enne di Pescara, già condannato nel 2018 e poi al risarcimento di due vittime della truffa, lo scorso novembre

Il fantomatico resort sarebbe dovuto sorgere al largo del Belize
21 gennaio 2021
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Due anni e otto mesi la condanna patteggiata stamane davanti ai giudici del Tribunale di Busto Arsizio da un 55enne promoter finanziario di Pescara, uno dei principali promotori di ‘Puerto Azul’: faraonico resort a 8 stelle su un atollo del Belize, per la cui realizzazione oltre duecento persone, molte delle quali residenti in Ticino, alla Holding Dgh Dagl di Lugano, avevano affidato una ventina di milioni di euro. L'imputato era già stato condannato nel maggio 2018 assieme all'ideatore della mega truffa Domenico Giannini, titolare della Holding con gli uffici in riva al Ceresio, e altri due imputati uno dei quali residente a Lugano, ma per disposizione della Suprema Corte si è dovuto rifare il processo in quanto c'era stato un errore nel calcolo della pena.

In aprile l'udienza preliminare nei confronti di altri 19 imputati

Lo scorso 27 novembre il 55enne, in solido con la Fideuram Intesa Banca San Paolo Private Banking, dal giudice civile di Pescara, è stato condannato a risarcire due clienti il danno subito, rispettivamente 152'000 e 127'000 euro. Soldi che avevano affidato al promoter che operava per conto della banca. Una sentenza, quello dello scorso novembre, che apre alla speranza per tutti gli altri clienti di Aloisio. È invece slittata a causa del Covid al 21 aprile l'udienza preliminare nei confronti di 19 imputati (due risiedono in Ticino) coinvolti nel troncone principale della mega truffa. Sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata e appropriazione indebita, riciclaggio di soldi raccolti in Italia e portati a Lugano, autoriciclaggio, esercizio abusivo della riscossione del credito, circonvenzione di incapace, sostituzione di persone e ricettazione.

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