Luganese

Pvp di Lugano: fluidificazione riuscita solo in parte

Un anno di sperimentazione delle modifiche al traffico. Col Coronavirus di mezzo

Ti-press
31 ottobre 2020
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29 settembre 2019: fra roventi polemiche, entravano in vigore modifiche sperimentali che andavano a modificare sensibilmente i flussi di traffico previsti dal Piano viario del polo (Pvp) del Luganese. Toccato in particola l'incrocio antistante il Palazzo dei congressi con la possibilità per gli automobilisti provenienti da lungolago di 'tagliare' verso il centro svoltando a sinistra su corso Pestalozzi, e per quelli provenienti da viale Cattaneo di svoltare pure a sinistra immettendosi sul lungolago. Veniva in pratica tolto un grosso 'blocco' nel centro di Lugano. Con quali conseguenze effettive? Una valutazione non semplice, poiché di mezzo si è messa la pandemia di coronavirus. Chiediamo comunque una valutazione al vicesindaco di Lugano Michele Bertini che ribadisce la sostanziale validità delle modifiche effettuate.

Paura del bus

Cominciamo dalla fine: tolti gli ultimi giorni con la nuova 'stretta', l'impressione è che dopo l'estate il traffico sia nuovamente aumentato. "In questi giorni complice l'home-office e una riduzione di tutte le attività il traffico è poco. Invece prendendo in esame il mese di settembre con scuole aperte, in effetti il traffico era superiore rispetto alle medie degli anni precedenti, ma di nuovo un risultato influenzato dal coronavirus siccome per paura del contagio la gente prende meno volentieri i mezzi pubblici, dove c'è stata una marcata riduzione di passeggeri. Sono quindi dati poco indicativi".

Torniamo allora dai rilevamenti dello scorso inverno, prima della pandemia insomma. "Le analisi statistiche fatte in quel periodo che hanno detto che il traffico sul lungolago non è aumentato, e questo era un fattore molto importante per la Città. Nel contempo il beneficio, per chi arriva dal lungolago, di voltare su corso Pestalozzi, per poi andare ad esempio verso l'autosilo Balestra, ha ridotto in modo importante i tempi di percorrenza e non intasa più il quartiere di via Lucchini, e via Balestra. La seconda svolta, da viale Cattaneo verso il lungolago, aveva come obiettivo quello di fluidificare il traffico su via Balestra e corso Elvezia. Su questa prova, l'obiettivo è stato raggiunto per quanto riguarda via Balestra: la coda si è molto accorciata. Invece l'obiettivo di fluidificare corso Elvezia non è stato raggiunto. Il numero di passaggi è calato, ma non c'è stato un beneficio quanto a fluidità".

Soddisfatto?  "Per me la cosa importante era entrare in un'ottica esecutiva, insomma provare a migliorare la situazione. Siamo tutti d'accordo, bisogna migliorare il trasporto pubblico, ma è un processo lungo. Prima di avere un trasporto pubblico da grande città, dove non si pensa più di utilizzare l'auto privata, passerà molto tempo, anche se il servizio è stato migliorato. Per esempio, io abito a Davesco, 4 chilometri dal centro, ma sfido chiunque a raggiungere Pregassona alta, Davesco o Cadro la sera dopo le 20 o le 22 col mezzo pubblico. E non potevamo nemmeno far finta che il Pvp com'era andasse bene, perché c'erano delle situazioni negative, anche di non raggiungimento degli obiettivi ambientali. Passare dai quartieri residenziali per andare dal lungolago al centro era un controsenso. Le vere rivoluzioni per il trasporto pubblico saranno, per esempio, l'arrivo del tram treno. Nel frattempo non possiamo mettere elementi troppo dissuasivi contro il traffico privato, rendendo il centro poco raggiungibile. Insomma fin tanto che le auto non diminuiscono perché non c'è un trasporto pubblico efficace, occorre almeno rendere più fluido il traffico, mentre col Pvp erano state poste delle chiare misure dissuasive contro gli automobilisti. Se la puntualità dei mezzi pubblici ha risentito delle modifiche al traffico? A noi dai monitoraggi che abbiamo, non risulta che ci siano state situazioni particolari, poi chiaramente dipende da molti fattori, per esempio se piove, c'è una partita di hockey o quant'altro".

Novità sul tavolo

Ci dobbiamo aspettare nuove misure 'sperimentali'? "L'analisi quotidiana dei dati del traffico era qualcosa che mancava, peccato che la pandemia ha interrotto questo processo, però abbiamo acquisito una competenza di gestione del traffico importante. Fino a quando sarò in Municipio, il 18 aprile dell'anno prossimo, continuerò a proporre e verificare possibilità di ottimizzazione. Questo, ripeto, senza essere contro il trasporto pubblico, come dice qualcuno. Ma abbiamo pure una morfologia del territorio difficile, riuscire a servire con una frequenza del servizio da grande città i nostri quartieri periferici sarà un processo che richiedera risorse non solo comunali, non è qualcosa che si può fare dall'oggi al domani. Per quanto riguarda il Pvp, sul tavolo dei servizi ci sono già alcune proposte, non voglio anticiparle nei dettagli ma riguardano per esempio corso Elvezia e il 'nodo' del Liceo.