Luganese

'Trafficavo ma non dicevo per vergogna a mia madre che consumavo'

Italo-dominicano di 36 anni davanti alle Assise criminali di Lugano per spaccio di oltre 3 chili e mezzo di cocaina e riciclaggio di quasi 200mila franchi.

Quella polvere bianca (Ti-Press)
15 settembre 2020
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Agiva fra Lugano e la periferia urbana, in comuni benestanti come Savosa e Paradiso, nonché in altre località del cantone. Su un arco abbastanza ampio di tempo, sette anni. Lui, un italo-dominicano di 36 anni, è da oggi alla sbarra delle Assisi criminali, accusato di infrazione aggravata alla Legge federale sugli stupefacenti, ripetuto riciclaggio di denaro e soggiorno illegale. La procuratrice pubblica Petra Canonica Alexakis gli imputa lo spaccio di oltre 3 chili e mezzo di cocaina che acquistava a 40/45 franchi al grammo in media e rivendeva anche a più del doppio. 

Lungo l'elenco, riportato nell'atto di accusa, di coloro, circa una trentina, che utilizzavano il trentenne, residente nella provincia di Varese e in carcere dal marzo 2019, quale 'distributore automatico' di droga. Acquirenti di piccole e grandi dosi, chi per il proprio consumo personale chi anche per la vendita a terze persone. Durante il dibattimento l'uomo, difeso dall'avvocato Daniele Iuliucci, ha più volte contestato o rivisto dichiarazioni rilasciate alla polizia fino a dire «in un primo tempo ho mentito sul fatto che consumavo anch'io per non dare un dolore a mia mamma... nella nostra famiglia non si fanno queste cose». Non così riprovevole, evidentemente, il traffico di coca...

Secondo punto su cui si sono basate le accuse quello di ripetuto riciclaggio di denaro. Fra il febbraio 2014 e il marzo 2019, dunque in poco più di cinque anni, l'imputato ha effettuato complessivamente 115 invii di soldi a favore di parenti o amici. Somme contenute (anche solo una trentina di franchi) fino a qualche migliaia tramite agenzia e verso la Repubblica Dominicana, per un totale di quasi 200mila franchi. All'uomo, come detto, gli si contesta pure l'infrazione alla Legge federale sugli stranieri per essere entrato in Svizzera illegalmente fra il 2012 e il 2019 e di contravvenzione ripetuta alla Legge federale sugli stupefacenti per aver consumato un quantitativo imprecisato di cocaina ma almeno 150 grammi. La sentenza da parte della giudice Francesca Verda Chiocchetti, affiancata dai giudici a latere Aurelio Facchi e Monica Sartori-Lombardi nonché dai sei assessori giurati, dovrebbe essere resa nota domani.