L'ex presidente della sezione cittadina del partito figura fra i papabili per la successione di Angelo Jelmini nella lista per il Municipio.
«Sì, ho dato disponibilità. Ho fatto l’audizione davanti alla commissione cerca e ora sono in attesa». È la diretta interessata a confermarci la voce: Laura Tarchini – ex consigliera comunale e soprattutto a capo della sezione luganese del Ppd per sei anni (2008-14) – è fra i papabili per la successione di Angelo Jelmini nel Municipio di Lugano. Dopo aver lasciato l’incarico ad Angelo Petralli per motivi di lavoro, ha smesso di fare politica attiva. «Sono arrivati la famiglia e i bambini, ma ho sempre seguito le attività del partito» precisa. Un’assenza con le antenne ben sintonizzate quella dell’ex presidente quindi.
‘Sul moltiplicatore mi posiziono diversamente dal partito’
E come giudica l’attuale situazione, col partito a rischio di perdere l’unico seggio a favore (probabilmente) della Sinistra? «La paura di perderlo c’è – ammette –. È il momento per fare vedere che a Lugano il Ppd c’è, ha voglia di fare, può continuare a essere l’ago della bilancia in Municipio. Ma dobbiamo chiaramente presentare una bella lista, fare una campagna basata sui fatti e non solo sui proclami. Dobbiamo tornare a parlare con la gente, sentire quali sono i problemi».
A tal proposito, Tarchini ammette: «Io ad esempio mi posiziono in modo diverso rispetto al moltiplicatore. Il partito si è schierato a favore dell’abbassamento. Secondo me dobbiamo invece far vedere ai cittadini che vogliamo una Città dalle finanze stabili e anche se ci troviamo in un momento nel quale i conti vanno piuttosto bene, dobbiamo mantenere un certo equilibrio. Ci sono inoltre dei progetti grossi in cantiere, che richiederanno molte risorse. Se si fosse seguita la linea del Municipio si sarebbero evitati anche i pasticci procedurali che hanno portato ai ricorsi».
Il nome di Laura Tarchini si va ad aggiungere ad altri già emersi. Fra quelli che spiccano, capogruppo in Consiglio comunale Michel Tricarico a parte, i nomi forti al momento sono quelli di donne: Sara Beretta Piccoli e Nadia Ghisolfi. Che sia il momento per l’ex Partito conservatore di avere una rappresentante femminile? «Di principio sono contro le quote rosa, ma quando si hanno donne valide, che hanno le competenze per ricoprire quel ruolo, sarebbe bello». L’Ufficio presidenziale del Ppd dovrebbe riunirsi domani sera per decidere i nomi da proporre il 17 gennaio all’assemblea.